martedì, Aprile 16, 2024

GP ITALIA: il pagellone semiserio del Froldi

Rosberg, voto: 10. Non per la gara in se, (e comunque la partenza l’ha azzeccata) ma per essersi davvero “sciolto”, liberato quasi da un peso, nel dopo Gran Premio, mostrando un calore umano vero, sincero.
E…qui lo dico e qui lo nego..secondo me Rosberg sta facendo un pensierino in rosso. Il contratto? Tranquilli. In Formula 1 è come nel calcio…
Massa, voto: 10. Si ritira a fine anno dopo une bella carriera. Un pilota che ha vinto molto meno di quanto meritasse. Ed a tutti brucia ancora quel mondiale perso per pochi secondi. Felipe moralmente quel mondiale l’ha vinto davvero. E lui è davvero un pilota Ferrari sino al midollo. Ci mancherai.
Vettel, voto: 7. Gara dove non ti potevi inventare niente. Ma è stato bello sentirgli dire “Noi siamo Ferrari”
Raikkonen, voto: 7. Idem come sopra per la gara, anche se il finlandese sempre decisamente più in palla di Vettel.
Hamilton, voto: 7. Il re nero ogni tanto è umano e sbaglia le partenze. Meno male. Se no sarebbe un Terminator.
Ricciardo, voto: 9. E’ un animale da gara, ma a differenza di Verstappen difficilmente fa manovre pericolose. Un grande pilota, un signore che mi piacerebbe tanto vedere non in Red Bull, ma solo “in Red”, che ci da l’unico sussulto di una gara altrimenti da coma stazionario.
Alonso, voto: 10. Immenso. La sua risata all’ingegnere che lo incitava ad andare a prendere chi lo precedeva (cosa impossibile visti i distacchi), resterà negli annali del motorsport. La speranza è di poterlo vedere battagliare ad armi pari con gli altri top team, nel 2017. 
Questa Formula 1 (o Formula zero, forse sarebbe più appropriato): voto ZERO spaccato.
Monza è un tracciato molto veloce, un po’ snaturato nel tempo (sempre causa mamma Fia), e resta una gara solitamente monocorde. Quest’anno di più. Ai soliti che alzeranno il ditino per dire che era la stessa cosa quando vinceva a raffica la Ferrari, ricordo sostanzialmente due cose. Primo: il Gran Premio di casa “esige” una Ferrari dominante. Anche se per il resto del mondiale hai raccolto briciole. Amen.
Secondo: questo monopolio tedesco non permette sviluppi significativi (causa le regole scritte da 4 ubriachi al bar): sono vietati i test liberi in pista e tutto è contingentato. Mi direte: e la Red Bull? Loro hanno un genio dell’aerodinamica, sono un caso a parte.
Conta poco ricordarlo, tuttavia repetita juvant: se eri più bravo prima, lo eri davvero, e di solito modificavano il regolamento per castrarti (vedi togliere i test in pista, norma assassina contro Ferrari avallata, non si capisce perché, dal presidente con il ciuffo).
Se lo sei oggi, il più bravo, magari ti aiutano. Arguirete che non è la stessa cosa.
Red Bull, voto: 5. Dovevano fare sfracelli, non hanno mai impensierito ne le Mercedes ne le Ferrari. I cavalli non sono miracoli, per fortuna. Se non ce li hai non ti arrivano all’improvviso. Tuttavia il loro vero potenziale lo vedremo nel prossimo Gran Premio. E non c’è bisogno del mago Otelma per immaginare volatici diabetici per Maranello. Si spera anche per i tedeschi. Almeno ci si diverte un po’.
Pubblico di Monza, voto: 10 e lode. Se il Gran Premio è stato uno spettacolo soporifero, vista la disarmante superiorità delle frecce d’argento e la disarmante inferiorità globale del Cavallino, ci resta la marea rossa del post Gran Premio. Quell’invasione pacifica davvero bella e che tutto il mondo ci invidia.
Ferrari, voto disgiunto: 6 1/2 per la squadra; 8 per il “motorone”. In tempi di vacche magre, va bene anche uno striminzito terzo posto. Ma ragazzi…Gran Premio di casa, la storia in quelle curve. Ci hanno surclassato. E sotto sotto si capisce che la stella a tre punte voleva umiliarci, ridimensionare il Cavallino soprattutto nel morale. Dietro i sorrisi di facciata dei nostri, credo ci siano riusciti. E’ come quando ad un pugile ormai tremebondo sulle gambe dai il colpo che lo fa stramazzare al suolo. Tremo all’idea di cosa potrebbe fare la lattina volante nel prossimo Gran Premio. Unica nota lieta, il lavoro sul propulsore. Tanto di cappello a Binotto e soci. Che sia un motore che possa competere con il blasonato Mercedes lo si può dire senza tema di smentita. Tuttavia, puoi avere tutti i cavalli che hai, se hai un camion sotto il sedere (ricordando la frase infelice che portò al licenziamento di un noto pilota transalpino) non vai lontano.
Dichiarazioni Marchionne/Arrivabene-stile Ferrari, voto: 3 1/2. Trovo triste, e ingiusto additare, senza mai nominarlo (e lo faccio io) Allison, quale causa dei problemi della monoposto. Sa tanto di capro espiatorio, e Allison ha subito un lutto terribile con la perdita improvvisa della moglie. I problemi nel saper progettare e sviluppare una monoposto, in casa Ferrari, c’erano prima che ri-arrivasse Allison. Ed ho il dubbio fondato che resteranno anche ora che non c’è più. Vedremo.
Fia, voto: 3,5. Ovviamente sulla sfiducia. Ma almeno abbiamo per altri tre anni il Gran Premio di Monza. il male di questa Formula Uno, oltre ai regolamenti? La difformità di giudizio.
Pirelli, voto: -10. Vi piace la Formula gomme? Non credo. Gli pneumatici dovrebbero essere una delle costanti del Gran Premio. Di ogni mescola si dovrebbe sapere quello che rende e quando è troppo usurata. Semplice no? Mica tanto. Il costruttore cinese fornisce gomme che praticamente nessuno (tranne Mercedes) riesce a capire. Ogni minima variabile, un refolo di vento, un gabbiano sfigato che attraversa la pista, magari anche le flatulenze dei tifosi o l’aumento di CO2 e mille altre cose, ne cambiano spesso radicalmente le prestazioni. Se poi si mettono pure a cambiare pressioni delle gomme da un giorno all’altro…
Unica scusante per la Pirelli: ci sono pochissimi test in pista. Ma loro hanno accettato di buon grado quando la Federazione ha imposto queste norme assurde. Voi vi mettereste delle scarpe scegliendo a casaccio il numero e il modello? Siamo a questo livello. Perciò…chi è causa del proprio male…
P.S.: gli ultimi due voti resteranno tali e quali per i prossimi appuntamenti del pagellone…appunto sulla sfiducia. Nel caso ci fossero cambiamenti in positivo, ma solo in quel caso, ci si metterà mano (in questo sono un po’ come Catone “il censore”…). 
Accendo un cero in Chiesa per Singapore…
Mariano Froldi

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