martedì, Aprile 23, 2024

GP AUSTRALIA: il commento dei lettori di Mauro Petturiti

Finalmente ci siamo! Le prime qualifiche della tanto acclamata stagione 2017 di F1 si sono da poco concluse, con alcune conferme e anche delle sorprese sia positive che negative, con il fatto che ancora siamo solamente all’inizio e ancora tutto può succedere.
Dopo tanto parlare, di inverni bui, silenziosi, rumors, e infine gli ultimi test di Barcellona, siamo arrivati ad avere i primi riscontri reali delle nuove vetture, senza il dubbio dei carichi di benzina, dei motori tappati ecc..
Ora abbiamo potuto vedere la bontà del lavoro svolto in inverno dai vari team, fino a questo punto, e possiamo dire che alcune delle previsioni fatte, in special modo dai nostri “mentori” di Funoanalisitecnica, Cristiano Sponton e PG Tech, si sono rivelate corrette, per quanto difficile era interpretare dati e segnali avuti fino ad ora.
Dopo tre anni di dominio Mercedes in qualifica, abbiamo ritrovato il gusto di vedere battagliare almeno 2 team nel Q3 , con incertezza fino alla fine, e lo spettacolo ne ha giovato eccome, non vedendo sempre spartirsi la prima fila solo tra i piloti della stella a tre punte.
La Ferrari ha confermato quanto di buono mostrato nella prima uscita, e cioè essere una macchina subito veloce ed estremamente facile da guidare e portare subito al limite, tranne solo per la giornata di venerdì, dove nelle FP1 non aveva trovato un assetto ottimale.
Vettel si é trovato a suo agio con queste nuove monoposto, e sembra tornato il SEB dei tempi della red-bull degli scarichi soffianti, con macchine incollate a terra e pilota che anche guidando al limite, riesce a essere anche efficace nel trovare il tempo sul giro, ma la cosa che é stata differente dallo scorso anno e che per ora ha fatto la differenza, é la capacità della SF-70H, di sfruttare al meglio le gomme Pirelli, senza soffrire l’andamento altalenante delle temperature e da qui non riuscire ad entrare nella finestra di esercizio ideale delle coperture italiane.
In più, finalmente, passando dalla Q1, superata con gomme supersoft, alla Q2 e infine Q3,  in tutti e tre i passaggi la Ferrari é riuscita sempre a migliorarsi e trovare sempre un nuovo limite, cosa che non gli riusciva quasi mai, prendendo distacchi nell’ultima qualifica dell’ordine di anche più di un secondo.
Se questa tendenza dovesse ripetersi, allora la Mercedes, come da un po’ l’impressione, dovrebbe cominciare a “preoccuparsi”, non avendo più quel margine che permetteva ai piloti anche di sbagliare e non sfruttare tutta la macchina, e lo stesso monopolizzare la prima fila.
Oggi invece Hamilton, per prendersi la pole position, ha dovuto fare un giro perfetto e sfruttare tutto il potenziale della sua W08-Hybrid, rifilando “solo” 268 millesimi ,nell’ultimo giro utile, a Vettel, contrariamente allo scorso anno dove la prima delle Ferrari chiuse le qualifiche con 8 decimi di distacco e quasi andando a vincere paradossalmente la gara poi.
Questi i primi due contendenti, con il terzo posto che lo ha agguantato il neo arrivato nella casa tedesca, Valtteri Bottas non ancora perfettamente e ,comprensibilmente, a suo agio nel nuovo team, e 4 posto, ma staccato di pesanti 9 decimi, per Kimi Raikkonen che non é mai riuscito a mettere insieme un buon giro, ma conscio delle potenzialità della vettura, vista anche la posizione del compagno di squadra.
A scorrere ancora poi, già c’é un solco tra le prime due della classe, e tutti gli altri team, con il quinto posto occupato da Max Verstappen, ma staccato dalla prima delle Ferrari da ben un secondo, e qui ci domandiamo se la matita di Adrian Newey abbia “tremato”, per disegnare una vettura molto semplice aerodinamicamente, che sembri avere poco carico al posteriore, confermato dalle tante difficoltà di guida e concluso con l’incidente in Q3 di Daniel Ricciardo, che ha perso il retrotreno della sua macchina mentre effettuava il giro veloce (neanche tanto veloce era poi fino a quel momento) e andare ad impattare con le barriere danneggiando la sua Red-Bull. Distacchi che si diceva derivassero principalmente dalla power unit Renault non ancora a livello dei top (tutti i motorizzati francesi dispongono dell’unità MGU-K con specifica 2016 per motivi di affidabilità scarsa di quella nuova), ma che, dato il largo divario visto oggi, lasci presagire che ci siano problemi anche a livello aerodinamico come detto sopra, con il team che sta lavorando per mettere in condizione i piloti di essere al livello dei primi.
Grande sesto posto per Romain Grosjean con un ottima Haas, seguito dal longevo ed esperto Felipe Massa, settimo. Ottavo e nono posto per i torelli Sainz e Kvyat anche loro con una vettura molto ben bilanciata. Ricciardo decimo per il motivo detto sopra, e via via Perez, Hulkemberg, Alonso, Ocon, Ericsson, Giovinazzi, Magnussen, Vandoorne, Stroll e infine Palmer.
Parole importanti anche per il nostro Antonio Giovinazzi, chiamato solo dalla FP3 a sostituire Wehrlein, e autore di una qualifica fantastica, sfiorando la Q2 per soli 2 decimi dal compagno di squadra, senza neanche conoscere la pista e le gomme ma dimostrando che la Ferrari non a caso lo ha messo sotto contratto come terzo pilota, e vedremo come si giocherà la sua chance pur con un macchina non competitiva.
McLaren sempre in difficoltà, ma almeno senza i grossi problemi di affidabilità, ma lontanissima dalla vetta, tanto decantata in questo inverno e alla presentazione dal team di Woking motorizzato Honda.
In conclusione, da quello che abbiamo potuto vedere oggi, i cambiamenti regolamentari e velocità della macchine, hanno portato ad evidenziare quanto siano più difficili da guidare queste nuove auto, e allo stesso tempo, messo in luce di più il talento puro dei piloti, basta vedere la classifica e i distacchi anche tra compagni di squadra.

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Ora, che parte dei valori sono stati finalmente visti, non resta che gustarci la prima gara della stagione, e vedere chi riuscirà a trovare la giusta finestra, aumentata nel 2017, per compiere sorpassi che si spera siano più spettacolari e da piloti veri, e se le vetture confermeranno le posizioni guadagnate in qualifica, o avremmo ancora sorprese, sia a livello prestazionale, sia a livello di affidabilità.

di Mauro Petturiti @petturiti

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