sabato, Aprile 20, 2024

GP MONACO: Analisi delle FP3 – Ferrari conferma il doppio monkey seat evoluto

La Ferrari si è dimostrata la vettura più veloce anche durante le FP3 che si sono concluse da pochi minuti. Una SF70H che, rispetto a venerdì, sembra essere migliorata ulteriormente grazie al lavoro di messa a punto fatto dagli ingegneri e meccanici della scuderia italiana. 
Durante la nottata in Ferrari hanno effettuato dei piccolissimi interventi al setup meccanico ed aerodinamico per cercare di scaldare in modo più rapido le gomme anteriori visto che, durante le libere di giovedì, i piloti hanno sofferto di chattering all’anteriore. Su questo tracciato gli pneumatici anteriori faticano a portarsi alla gusta finestra di funzionamento in quanto, i carichi laterali a cui sono sottoposti, sono molto bassi visto che mancano curve veloci. Le posteriori, invece, raggiungono molto prima la finestra ideale e questo provoca, soprattutto nei primi giri, dei problemi di bilanciamento. Ferrari che sembra essere l’unica vettura a sfruttare al massimo questi nuovi pneumatici Pirelli che stanno creando grossi problemi a Mercedes che necessità di diversi giri per riuscire a “scaldarli”. 
A livello aerodinamico sono stati confermati i piccoli sviluppi al monkey seat che è stato rivisto per questa gara per incrementare il carico al retrotreno. Confermato, inoltre, il cofano extra large per cercare di raffreddare al meglio la Power Unit ed i suoi componenti. 
Rispetto a quanto visto giovedì durante le FP2, Vettel è riuscito ad abbassare il proprio limite cronometrico di 3 decimi e Raikkonen di ben mezzo secondo. Ferrari che, come abbiamo visto durante le libere, riesce a fare la differenza, specialmente con il pilota tedesco, nel settore centrale. 
Mercedes, rispetto alle FP2, è sembrata essere migliorata ma, da quello che si è visto stamattina, sembra essere ben distante dalla SF70H. L’innalzamento della temperatura previsto per le qualifiche potrebbe giovare al team anglo-tedesco, anche se, la Rossa, sembra essere davanti. 
Piccoli passi indietro per la Red Bull anche se, entrambi i piloti, non sono riusciti a sfruttare l’ultimo treno di gomme ultra soft per sparare il tempo. 

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