GP BAKU: commento dei lettori – di Mauro Petturiti

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Meno male che il GP di Baku era stato annoverato come “noioso” e non da F1, dopo le prime due giornate di prove svoltesi nel circuito cittadino della capitale Azzera.
L’ottavo appuntamento del mondiale di F1 ci ha regalato infinite emozioni fino all’ultimo metro di gara, come non si vedevano da anni, sfornando un risultato a dir poco sorprendente.
Ma non é tutto oro quel che luccica però, perché non é merito dell’ennesimo “Tilkodromo” se abbiamo assistito ad una gara che definirei veramente “pazza”.

Ma andiamo per ordine e vediamo di riassumere la tre giorni caucasica:


Partiamo dal venerdì, con le prove libere che ci avevano dato una Mercedes in confusione, specialmente con Hamilton, e una Ferrari con un passo gara ottimo, in pratica, la macchina da battere, e una rediviva Red Bull, molto agile e sorprendentemente veloce.
Poi arriviamo al giorno della qualifica avendo ipotetiche certezze, che subito sono state spazzate via dall’ennesimo capolavoro di Lewis, sul giro secco, sfoderando una prestazione da campione quale é, conquistando la 66^ pole position e rifilando distacchi dovuti solo al suo manico. 
Ferrari che si é beccata oltre 1 secondo e campanelli di allarme che suonavano da tutte le parti, con Sebastian Vettel costretto anche a cambiare il motore termico, per problemi idraulici.
Mercedes che monopolizza tutta la prima fila e Ferrari che limita i danni conquistando con Kimi la terza posizione e Sebastian la quarta, con Verstappen 5^ appena dietro.
Gara che si preannuncia piena di interrogativi, sopratutto per gli uomini del Cavallino: sarà sufficiente il passo tenuto venerdì, o la Mercedes ha trovato la quadra sulle tanto agogniate gomme e sarà dura tenerle testa?
Basta attendere la partenza per fugare ogni dubbio, con Hamilton e Bottas che tengono La testa alla prima curva, con il finlandese però che frena molto presto, dando il largo subito al compagno e frenando in modo quasi volontario le due Ferrari, le quali hanno provato il sorpasso, senza però riuscire nell’intento, data la poca strada che separa la partenza dalla prima curva. Raikkonen che invece ci prova e ci riuscirebbe in curva 2, se Bottas non fosse così ardito da difendersi passando sopra al cordolo, colpendo il connazionale e facendo volare pezzi della macchina di Kimi, favorendo così Sebastian Vettel che si mette in coda ad Hamilton, con il gruppo che sfila dietro indenne, tranne Sainz che si gira in testacoda toccandosi con il suo compagno, rientrando comunque in gara. 
Ma questo è solo un antipasto di quello che accadrà poco dopo, con due safety car che entreranno in sequenza, la prima per togliere una Toro Rosso ferma in pista, attendendo con pazienza i “velocissimi” commissari Azzeri, e la seconda per spazzare via i pezzi persi dalla macchina di Raikkonen staccatasi durante la prima fase di gara. Qui si effettuano anche le soste ai box e sembra che le possibilità di ribaltare il risultato siano ancora più basse, dato che qui con una sola sosta si finisce il GP, ma prima della ripartenza, il tanto chiamato ruota a ruota tra Vettel ed Hamilton si compie davvero! Lewis rallenta tantissimo per spezzare il ritmo del gruppo, frena decisamente un paio di volte fino ad arrivare sotto i 50 km/h e Sebastian indispettito da questa manovra al limite della correttezza (e oltre), lo tampona andando a rovinare in parte la sua ala, poi lo affianca, alza un braccio sbraitando, e nel frattempo con la monoposto, da letteralmente una ruotata ad Hamilton, ritenuto colpevole di aver rallentato e frenato in modo intenzionale, per indispettire e indurre all’errore Sebastian. 
Qui cominciano le dispute su chi avrebbe o no ragione, mentre la gara riparte con i due piloti under investigation per molti (forse anche troppi?) giri, senza avere la minima certezza di cosa sarà il dopo. Ripartenza che ancora una volta vede piloti ingaggiati in duelli serrati, con i due Force India che si prendono, con detriti che volano ovunque colpendo l’incolpevole Raikkonen, che forerà una gomma e dovrà ritirarsi poco dopo. Proprio per questi detriti, viene interrotta la gara per 25 minuti dando l’opportunità di pulire la pista, con l’ennesima ripartenza dietro la SC, con Raikkonen rientrato miracolosamente in pista riparando in tempo record al sua Ferrari,così come le Force India.
Il “caso” poi ha voluto che, mentre Hamilton sfilava in prima posizione incalzato da Sebastian Vettel, per il pilota britannico sorgeva un problema alla protezione del casco, da qui richiamato ai box per evidenti problemi di sicurezza, spianando la strada al ferrarista, il quale però, viene penalizzato con uno stop&go di 10 secondi per la manovra di prima, e come se fosse una sceneggiatura scritta( penalità data con ritardo mostruoso e direi quasi a orologeria) si trova ancora una volta a tu per tu con Hamilton per la settima e sesta posizione.
In tuto questo caos, vediamo la classifica, e “scopriamo” che Ricciardo con una super manovra é passato al comando(il suo compagno Verstappen é stato lasciato a piedi nei primi giri dal motore Renault) e a dir poco fantascientifico, un secondo posto a Lance Stroll (giù il cappello oggi), bravissimo a sfruttare una giornata piena di colpi di scena, con Bottas che anch’esso per i problemi iniziali si era tornato addirittura doppiato.
Finale con Hamilton che le prova tutte, ma Vettel con giri da qualifica tiene bene dietro l’inglese e finisce al quarto posto.
Ottime prestazioni oggi delle seconde linee, con Alonso finalmente a punti e un gran premio che si conclude con la vittoria di Ricciardo su redbull, e al fotofinish Bottas che beffa un comune ottimo terzo Stroll con Vettel subito dietro, Hamilton, Ocon, Magnussen su Haas, Sainz, Alonso e Wherlein a punti.
Nonostante i numerosi stravolgimenti e momenti al cardiopalmo, la pista di Baku ha offerto spettacolo solo per una casualità di coincidenze, dovuta all’inesperienza dei commissari, della direzione gara e delle safety car che hanno creato scompiglio e favorito l’insorgere di situazioni culminate con l’incidente tra Vettel e Hamilton, frutto di mesi di “tensione” e frecciatine reciproche, con Vettel che non ha scusanti per il gesto compiuto, ma molto strano che non sia stato sanzionato il pilota inglese, reo di aver effettuato manovre di decelerazione improvvisa e premeditata, quando la safety car aveva già spento le luci, e quindi passibile di penalità, con lo scotto pagato solo dal provocato e non dal provocatore.

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Importante sottolineare questo punto, dato che Hamilton è recidivo con questo tipo di manovre, intenzionalmente scorretta e volta a destabilizzare gli avversari(Vettel), con il britannico che sul finale di gara, quando non riesce a superare il ferrarista, chiede alla squadra addirittura di far rallentare Bottas per fare da tappo a Sebastian! Diventato ormai la sua ossessione dopo Rosberg del 2016..

Capitolo gomme: beh, con le soft sarebbero andati anche ad Assen e avrebbero corso anche il GP D’Olanda..Cara Pirelli, va bene le mescole conservative, ma queste gomme Flinstoniane proprio no, per il resto buon lavoro della casa italo-cinese.
In Tutto questo, Mercedes allunga nella classifica costruttori, ma Vettel guadagna punti in quella piloti, in un circuito senza dubbio non favorevole alla Ferrari, ma che allo stesso tempo ha promosso ancora la vettura italiana, la quale, senza la penalità di Sebastian, avrebbe potuto vincere a mani basse il gran premio, (e con un motore con oltre 3500km e senza evoluzioni) ma si sa, il mondiale 2017 per rimanere equilibrato ed incerto, deve andare avanti così, parola di Liberty Media..

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