sabato, Ottobre 5, 2024

ANALISI GARA: Hamilton ha dominato con una Power Unit che aveva percorso quasi 5000 km

“Clamoroso al Cibali!” è una celebre locuzione attribuita al radiocronista italiano Sandro Ciotti, coniata domenica 4 giugno 1961 durante la cronaca di Catania-Inter giocata allo stadio Cibali. Che da ieri può benissimo diventare “Clamoroso al Singapore Street Circuit“, dopo quanto successo durante la partenza del Gran Premio di Singapore 2017.
Ma andiamo ad analizzare i fatti salienti di questo interessante quattordicesimo appuntamento stagionale, partendo ovviamente dal capire quanto successo in fase di partenza, costata molto cara soprattutto all’ex leader del mondiale, Sebastian Vettel.
GP SINGAPORE: un normale incidente di gara con nessun pilota che ha davvero delle grosse “colpe” ma Vettel….
Prima di entrare nel “vivo” di questo primo paragrafo di analisi vorremmo spendere due parole sulla decisione di Charlie Whiting di far partire subito i piloti con pista bagnata senza l’ausilio della Safety Car. Secondo noi è stata la decisione corretta poiché c’erano le giuste e non pericolose condizioni per lanciare “normalmente” la gara. Attenzione, per chi non se lo ricordasse, in questa stagione 2017 è stata modificata la procedura di partenza (articolo 39.16 del Regolamento Sportivo) in caso di condizioni del tracciato non idonee: le monoposto dovranno effettuare più giri di formazione dietro la Safety Car per poi, una volta che il tracciato risulti essere in condizioni accettabili, tornare in griglia di partenza e partire da fermo. Con il primo giro dietro la Safety Car che varrebbe come quale giro di schieramento e non sarebbe quindi conteggiato nel totale delle tornate previste, mentre quelli successivi andrebbero a ridurre il numero di giri totale in programma.
Ed era quasi scontato che se fosse successo qualcosa di importante alla partenza, molti appassionati di Formula 1 avrebbero puntato subito il dito contro il “povero” Charlie Whiting. L’ormai famoso dirigente sportivo britannico è stato più volte criticato per non avere il coraggio di prendere decisioni più “spettacolari” per questa Formula 1, non ultima il costante rinvio delle qualifiche del Gran Premio d’Italia scorso (ma ci sono tantissimi altri esempi…). E per una volta che prende la decisione corretta, confermata dal fatto che molti piloti (tra cui i primi sei sulla griglia) hanno montato fin da subito gomme intermedie, sui Social partono nuovamente pesanti critiche. Crediamo sia totalmente inammissibile tutto ciò.

Colpa di Vettel? O di Verstappen? O di Raikkonen? Secondo FUnoAnalisiTecnica nessuno ha una vera “colpa”, nessuno ha commesso un vero e proprio erroreL’incidente lo si può catalogare, come poi hanno giustamente fatto i commissari di gara nel post Gran Premio, come un incidente di garaVettel ha cercato di difendere la posizione dall’attacco interno di Verstappen, Raikkonen ha tentato di sopravanzare grazie ad una grande partenza proprio Verstappen per prendere giustamente almeno la seconda posizione (un 1-2 Ferrari sarebbe stata la partenza “perfetta”), Verstappen ha tentato di prendersi la prima posizione all’interno di Vettel e all’esterno di Raikkonen. Chiaramente quello messo peggio era Verstappen, in balia delle manovre di Vettel e Raikkonen. 
Giudicato a posteriori, per come poi è andata, è ovvio che in molti, ex piloti compresi, parlino di un Vettel come maggior responsabile. Era quello che aveva tutto da perdere, al contrario di Verstappen e anche Raikkonen, ed è stato il più aggressivo dei tre tagliando tutta la pista per difendere la posizione. Con una manovra più “conservativa” sicuramente non si sarebbe creato quel caos. Certo, facile dirlo a posteriori, e sapendo che alla sinistra di Verstappen c’era anche Raikkonen. Cosa che il pilota tedesco della Ferrari non poteva sapere (o meglio vedere). Addirittura Hamilton, nel dopo gara, fa capire come Vettel addirittura non poteva vedere nemmeno Verstappen: “A Monza ho fatto fatica a vedere Stroll durante la partenza perché era nella parte di angolo cieco dello specchietto. Appena parti comunque ti viene istintivo andare a coprire l’interno per evitare di lasciare un varco. Tu non sai bene se il tuo avversario è partito meglio di te e ti sta per affiancare ma fai la solamente la manovra di copertura e basta”. 
Concludendo questa (speriamo) non troppo noiosa disamina, sicuramente la manovra di Vettel ha contribuito a innescare l’incidente ma non si può colpevolizzare o addirittura penalizzare il pilota tedesco per quanto fatto. Sicuramente una partenza più conservativa, anche perdendo una o due posizioni, in ottica campionato sarebbe stata più intelligente. Questo è fuori dubbio. Ma ripetiamo: Vettel ha comunque delle importanti scusanti (anche a posteriori dove siamo tutti campioni del mondo di Formula 1). Per quanto riguarda Verstappen è normale che non abbia “inchiodato” (solo cosi avrebbe evitato l’incidente, perchè il piede lo ha alzato, basta guardare l’on board) per lasciare passare Raikkonen e Vettel che lo hanno chiuso nel panino. Non ce la sentiamo nemmeno di colpevolizzare, come ha fatto drammaticamente qualcuno, il povero Kimi Raikkonen, autore di una grande partenza e che stava facendo quello che nel briefing pre gara era stato concordato ossia passare in testa o in seconda posizione dopo la prima curva. 
GP SINGAPORE: Mercedes a Singapore con la Power Unit numero 2 (e non la 3 come sembrava inizialmente)
Ha creato molto scalpore tra i fans quanto scelto da Mercedes per questo quattordicesimo appuntamento stagionale; stiamo parlando del fatto che sia Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, al contrario di quanto sembrava inizialmente, hanno corso il Gran Premio di Singapore con la Power Unit numero 2 (e non la 3) introdotta in Spagna.

Una unità motrice che paga rispetto all’ultima evoluzione portata in pista a Spa ben 25 CV e che sommati all’elevato chilometraggio hanno tolto alle W08 di Hamilton e Bottas 4 decimi di secondo durante le fasi cruciali della qualifica di sabato. Stiamo parlando infatti di una Power Unit che aveva già percorso poco meno di 5000 km prima di iniziare il weekend e che ha tolto la possibilità, almeno per quanto riguarda un brillante Lewis Hamilton, di classificarsi addirittura in prima fila.

Una W08, che Power Unit “depotenziata” a parte, ha mostrato già dal sabato di essere quindi molto migliorata molto rispetto al Gran Premio d’Ungheria e soprattutto quello di Monaco dello scorso maggio, su un tracciato che doveva mettere in crisi il “passo lungo” della vettura 2017 del team anglo tedesco. E in gara, dove contano meno le Power Unit, grazie anche ad un Hamilton che ultimamente sta facendo una importante differenza sul proprio compagno di squadra, la W08 è risultata essere la miglior vettura in pista. Ferrari a parte ovviamente, visti l’harakiri iniziale; ma già essere secondo Team in un Gran Premio poco favorevole può essere un’importante segnale per il proseguo della stagione. Le modifiche software alle infrastrutture presenti in fabbrica che simulano il setup con cui le vetture scendono in pista il venerdì, sommate ai dati provenienti da weekend come quello di Monaco e Ungheria, hanno garantito delle migliori prestazioni della W08 rispetto soprattutto alla gara di Monaco. Certo, sarebbe stato interessante confrontare il passo tenuto da Lewis Hamilton rispetto a quello di Sebastian Vettel per promuovere definitivamente una vettura che è andata sempre in difficoltà sui tracciati più tortuosi del mondiale.

Ricciardo con noie al cambio? Vero ma RedBull ha quantificato in “soli” 3 decimi al giro questi problemi; questo ci fa capire che Hamilton sarebbe risultato il pilota più veloce in pista anche con una RedBull RB13 senza problemi. 

GP SINGAPORE: Hamilton, che passo sul bagnato, con Bottas “rinasce” sull’asciutto
Ora andiamo ad analizzare numeri alla mano i due stint principali della gara. Hamilton, partito con gomme
intermedie come Ricciardo e Bottas, si è ritrovato in testa fin dal primo giro
ed ha condotto la gara fino al termine, senza particolari problemi.


La W08 dell’inglese si è dimostrata
molto consistente in gara
, sia nelle prime fasi di gara quando la pista era
bagnata e sia quando il tracciato era completamente asciutto. Un dato molto
sorprendente soprattutto se andiamo a confrontarlo con quanto visto durante la
simulazione dei long run
ma a quanto capito, Mercedes per salvaguardare la Power Unit numero 2 ha utilizzato nel venerdì di Singapore mappe ultra conservative.


Il tre volte campione del mondo,
nelle prime fasi di gara, ha fatto la differenza dimostrando la propria abilità
quando la pista è bagnata. Differenza che si nota se andiamo ad equiparare i
giri di Hamilton con quelli del compagno di squadra. La differenza che ci
mostrano i grafici in basso è davvero notevole a dimostrazione che, nella prima
parte di gara, ha fatto più la differenza il pilota rispetto alla vettura.




Dopo l’ingresso della Safety Car,
RedBull ha cercato di mettere pressione ad Hamilton effettuando un primo pit stop per montare un nuovo set di gomme intermedie. Scelta corretta
quella del pilota australiano che però non ha dato i risultati sperati, in
quanto, Hamilton, con gomme più usurate era più veloce del pilota della Red
Bull. 

Se andiamo ad analizzare il ritmo
medio di questo primo stint di gara possiamo notare che, Hamilton ha inflitto un distacco di 7 decimi a Ricciardo e di ben 3,3 secondi a
Bottas.




Distacco che è rimasto inalterato
anche nella seconda parte del primo stint
nonostante la scelta di Ricciardo di
montare le gomme intermedie nuove. Bottas, dopo una prima fase di gara molto
tranquilla, è riuscito a ridurre il gap da Hamilton a 1,9 secondi

Se analizziamo l’intero stint, i
dati riscontrati sono similari con Hamilton più veloce di 7 decimi su Ricciardo
e di 2,6 secondi su Bottas
.
Passando alla seconda parte di gara, innanzitutto c’è da sottolineare come si sia corsa con pista pressoché asciutta e tutti i piloti di testa hanno optato per
l’utilizzo degli pneumatici UltraSoft. Anche con questa tipologia di gomma,
Hamilton ha girato con un ritmo davvero sorprendente tanto che Ricciardo, uno
dei favoriti alla vigilia, non è riuscito a mettere nessun tipo di pressioni
sul pilota anglo-caraibico. Come dimostra il grafico in
basso, Ricciardo è stato più veloce di Hamilton solo in rare occasioni mentre,
Bottas, a differenza di quanto avveniva con l’asfalto umido, è riuscito a
tenere il ritmo della RedBull RB13.

Analizzando i passi notiamo che
la differenza tra Hamilton e Ricciardo è similare quella del 1° stint con il
pilota inglese più veloce di ben 6 decimi.
Ma la differenza che esisteva
precedentemente tra Ricciardo e Bottas, con la pista asciutta, è svanita e i
due piloti hanno viaggiato su un ritmo similare.

di @smilextech e @spontonc

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10 Commenti

  1. Non condivido per nulla l'analisi della partenza. Nel caso specifico Verstappen doveva lasciar sfilare i due della rossa in quanto era dietro ad entrambi! In diverse occasioni è stato ribadito che chi sta davanti fa la sua traiettoria.. Il contatto e stato innescato dall'olandese su kimi.. Questi sono i fatti

  2. La Mercedes che PU utilizza nelle prove libere il venerdì? La prima sulla #44 e la seconda sulla #77? Poi volevo chiedere se secondo voi è possibile che la PU 3 di Vettel potrebbe essersi compromessa col crash di domenica. Grazie

  3. se andate a vedere il camera car di Hamilton dello start potrete vedere esattamente quanto Verstappen fosse indietro rispetto a Vettel ( hanno avuto entrambi uno start lento rispetto ad raiko), aveva tutto lo spazio a destra ed invece è andato a colpire il finlandese incolpevole

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