mercoledì, Aprile 24, 2024

FERRARI SF71H – ANALISI TECNICA (PARTE 1): i piloni allungati sono la principale novità

Quest’oggi è stata svelata anche la nuova Ferrari, macchina che è stata battezzata con la sigla SF71H seguendo la “nomenclatura” inaugurata la scorsa stagione dove la vettura era stata battezzata SF70H in onore dei 70 anni che il Cavallino aveva festeggiato nel 2017. 
La prima cosa che si nota è il ritorno ad una livrea completamente rosso fuoco ad eccezione della piccola pinna dorsale che mantiene il bianco con l’aggiunta del tricolore italiano. Presente, nella zona centrale, qualche accenno di grigio su espressa richiesta del main sponsor Philip Morris che separa le zone rosse da quelle nere, nella parte inferiore della vettura.
La parte anteriore della vettura non si dissocia troppo dalla vettura 2017 (come è giusto che sia visti i risultati) anche se gli ingegneri, guidati dal Direttore Tecnico Mattia Binotto, hanno giustamente lavorato per risolvere i problemi incontrati nella passata stagione.
Sulla SF71H il passo è stato aumentato di circa 5 cm rispetto alla SF70H per ricercare maggior carico aerodinamico dal fondo vettura, quasi “gratuito” in termini di drag se lo confrontiamo al carico generato tramite le ali. Questo è il primo passo evidente per migliorare l’efficienza aerodinamica di una vettura che farà dell’alto rake ancora una delle due caratteristiche più importanti. L’incremento del passo, inoltre, è stato pensato dai tecnici di Maranello per sfruttare al massimo il regolamento tecnico 2017 che lascia piena libertà ai progettisti nella zona situata tra le ruote anteriori e le pance della vettura che, come sulla SF70H, sono una delle aree più elaborate e più interessanti di questa nuova monoposto.

Ma entriamo nel vivo dell’analisi tecnica partendo dal muso, componente che è rimasto molto simile a quello visto sulla SF70-H; da segnalare comunque dei piccoli interventi per cercare di diminuire la resistenza all’avanzamento come la riduzione della sezione trasversale. L’altra novità, quella che sicuramente si nota maggiormente sull’anteriore della SF71H, è l’utilizzo dei piloni simil Mclaren MCL32, molto lunghi e con la presenza di due soffiature, che permettono di incanalare più aria al di sotto del nosecone oltre a scaricare dallo strato limite i due profili.




L’ala anteriore a freccia è similare a quella montata nel 2017 e, con molta probabilità, vedremo i primi interventi in quest’area durante i test invernali.
Confermato il sistema S Duct che ha la funzione di incanalare l’aria turbolenta da sotto il naso espellendola sotto forma di flusso laminare al di sopra della vettura. La posizione dell’ingresso del sistema (riquadro verde – numero 1) è stata spostato leggermente più in alto per via dell’allungamento dei piloni. C’è comunque da dire che Ferrari continuerà ad utilizzare un condotto ad S molto meno pronunciato (come Mercedes) e quindi con una maggiore efficienza rispetto alla versione “standard” dove longitudinalmente l’ingresso e l’uscita del sistema si trovano molto più vicini.
Presenti ancora sulla nuova SF71H anche i mozzi soffianti che permettono di espellere, direttamente dal mozzo, l’aria calda che si genera all’interno del cerchio. Questa soluzione, se ben tarata, contribuisce a ridurre le turbolenze che si vengono a generare dal rotolamento dello pneumatico che disturbano l’efficienza aerodinamica generale della monoposto, soprattutto tra parte centrale e posteriore della vettura.
Dal punto di vista sospensivo non sembrano esserci grosse novità rispetto al 2017: confermata la soluzione push rod che mantiene gli attacchi piuttosto in basso, soprattutto se confrontata alla soluzione introdotta dalla Mercedes e della RedBull. I bracci anteriori sono stati spostati verso l’anteriore per cercare di allontanare il più possibile le prese d’aria sulle fiancate dalle turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici. 
..continua..

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6 Commenti

  1. Signori vi chiedo una cosa con estrema tranquillità giusto per capire. Cosa intendete con lo "scaricare" i profili dallo strato limite. Mi sembra una terminologia inesistente nell'ambito aerodinamico, al più colloquiale e quindi se potete approfondire la questione ve ne sarei grato.

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