martedì, Aprile 23, 2024

TEST F1 – GIORNO 3: ecco dove sfoga lo sfiato del basamento sulla Power Unit Ferrari 2018

Per molti mesi della scorsa stagione non si è parlato d’altro che dell’utilizzazione dell’olio di lubrificazione come additivo nella benzina per poter disporre di maggiore potenza nella parte termica della Power Unit. Nei primi mesi del 2017 il reclamo Red Bull contro Mercedes e Ferrari, poi addirittura quello di Mercedes (sarebbe meglio dire di Allison) nei confronti di Ferrari che ha forse deciso il mondiale; non ci sono dubbi, la stagione 2017 verrà sicuramente ricordata per l’oilgate.
Per evitare il ripetersi di quanto accaduto la scorsa stagione, la FIA ha riscritto l’articolo 20 del Regolamento Tecnico introducendo alcune importanti limitazioni. 
Da questa stagione si potrà omologare un solo tipo di olio per l’intera durata di un evento, evitando cosi che i Team utilizzino una specifica di olio per la qualifica e un’altra appositamente studiata per la gara. Resta ovviamente specificato che prima di portare in pista una nuova specifica di olio, ogni Costruttore dovrà depositare alla FIA dei campioni per far si che i commissari possano poi confrontare l’olio utilizzato realmente in pista con quello dei “campioni”. 
Un’altra importante restrizione riguarda il consumo che da questa stagione scende a 0,6 litri per 100 chilometri quando lo scorso anno scorso inizialmente se ne poteva bruciare addirittura il doppio e dal Gran Premio d’Italia in poi 0,9 litri per 100 chilometri. Ma attenzione: a quanto capito da FUnoAnalisiTecnica il consumo massimo si applica solo per la gara e non c’è nulla che impedisca ai vari Team di utilizzare una maggior quantità di olio per la combustione in qualifica.
La FIA vigilerà poi sulla presenza di antidetonanti nei campioni di olio consegnatigli dai vari Team; se verranno trovati dei componenti che non sono direttamente necessari alla lubrificazione dell’endotermico, la specifica di olio verrà considerata illegale.
Nelle Power Unit in versione 2018 è ammesso un solo serbatoio dell’olio ed è vietato l’utilizzo di valvole attive di controllo tra il basamento e l’aspirazione del motore. Se si accoppia l’utilizzo di quest’ultime al fatto che fino alla passata stagione la FIA permetteva ai Team di sfogare nel plenum dell’alimentazione quanto presente nel basamento, si può ben capire come i Team potevano portare l’olio di lubrificazione in camera di combustione. Ma oltre al ban di valvole attive di controllo che mettevano in pressione il basamento per portare olio vaporizzato nel plenum di aspirazione, la FIA ha deciso che quanto presente nel basamento nelle Power Unit 2018 dovrà essere sfiatato obbligatoriamente in atmosfera.
FUnoAnalisiTecnica, grazie alle due immagini in arrivo dal circuito del Montmelo di Barcellona, riesce a mostrarvi la soluzione pensata dagli ingegneri del Team italiano per rispettare le nuove indicazioni del Regolamento Tecnico. 
Come si può ben vedere, al di sotto della struttura per il crash test FIA posteriore è presente una zona forata (freccia gialla) dove i gas presenti nel basamento della Power Unit italiana possono sfogare liberamente in atmosfera.  
Grazie alle temperature piuttosto rigide che stanno rovinando la prima quattro giorni di test invernali, i gas caldi in arrivo dal basamento della Power Unit Ferrari 2018 riescono a condensare e mostrarsi in modo importante anche a vettura in movimento come ben evidente dalla fotografia scattata dall’amico fotografo Federico Basile. 
Concludiamo dicendovi che anche le altre due scuderie motorizzate Ferrari 2018, Sauber e Haas, hanno ovviamente questa caratteristica tecnica nel retrotreno delle loro vetture. 

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