martedì, Aprile 23, 2024

McLaren: poche ombre e molte luci della ribalta…


E’ il 12 Giugno 2011 quando sul circuito Gilles Villeneuve si disputa la gara
più lunga della storia della F1.
Iniziata sotto la pioggia, venne esposta la bandiera rossa quando un vero e
proprio diluvio si abbatté sull’asfalto canadese al giro 25. Dopo un’ora e
trenta di sospensione venne dato il restart
con le monoposto incolonnate dietro la Safety
Car
, che per l’occasione interverrà per ben 6 volte a causa dei tanti
contatti verificatesi durante l’evento. In quella gara pazza, Jenson Button, ritrovatosi ultimo al
giro 38 a seguito di un contatto che lo costringe ai box per cambiare un
penumatico forato, taglia per primo il traguardo. All’epoca l’inglese guidava
una McLaren Mercedes, una delle ultime stagioni da protagonista del team
anglosassone, che terminò l’annata al secondo posto.

Oggi, alla vigilia di un week-end che rivedrà le monoposto
ibride protagoniste proprio in Canada,
quella McLaren è solo un lontano
ricordo. Il divorzio dalla Mercedes
e l’arrivo del motorista Honda hanno
caratterizzato un triennio tra i peggiori della storia del team inglese, ricco
di sofferenza, risultati deludenti e commenti al vetriolo da parte dei piloti.
“GP2 engine”, urlava Alonso sul
rettifilo di un Gran Premio del Giappone nel 2015, in preda
all’ennesima crisi isterica dovuta alle scarsissime prestazioni del propulsore
nipponico.

Dopo anni di lavoro avari di soddisfazione sembrerebbe che i
tecnici di Woking stiano iniziando a
raccogliere qualche frutto, dopo annate avare di soddisfazioni. Nel 2018,
abbandonato il costruttore giapponese, la Renault
fornisce i propri motori al team inglese e finalmente arrivano punti,
conquistando a fine anno il sesto posto nel campionato costruttori. Nel 2019
debutta il promettente Lando Norris
promosso direttamente dalla F2 alla
massima categoria, e insieme a Carlos
Sainz
stanno ottenendo risultati incoraggianti durante i primi round
stagionali, con una presenza assidua in zona punti al contrario del triennio Honda.

Che speranze ci sono per il futuro?

In mano a due piloti competenti e veloci come Lando e Carlos la McLaren può
sperare di stabilizzarsi in zona punti ad ogni gara, e magari lottare nella
zona media con Haas e Racing Point. Classifica alla mano ad
oggi il team britannico è stabilmente quarto con 13 punti di vantaggio,
precedendo proprio la rinnovata squadra appartenente a Lawrence Stroll.


Appurata la qualità che i due piloti titolari possono
esprimere, rimane da chiarire quanto la monoposto progettata da Pat Fry e Peter Prodromou sia qualitativamente performante a livello
telaistico. Durante il triennio Honda
abbiamo spesso sentito dire che il vero problema della vettura era il motore,
mentre come telaio citando Alonso:
“siamo tra i migliori dello schieramento”. Alla vigilia del settimo
appuntamento stagionale il team cliente McLaren
sta doppiando in classifica Renault,
lasciando intuire che evidentemente il progetto realizzato a Woking abbia delle peculiarità
positive.

Per la storica scuderia britannica l’importante sarà
continuare con lo sviluppo del pacchetto aerodinamico somministrando sempre più
carico alla vettura, permettendo alle coperture Pirelli di lavorare nella corretta finestra di utilizzo. Se saranno
confermate competitività e risultati dimostrati in queste prime sei gare, McLaren ha tutte le carte in regola per
terminare quarta ottenendo il miglior risultato degli ultimi cinque anni.
Autore: Federico
Vicalvi

Foto: McLaren

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