Formula 1

Hamilton: “Mi piacciono le battaglie in pista”

Hamilton: “Mi piacciono le battaglie in pista”

Nella conferenza stampa piloti pre GP Singapore, Hamilton ha parlato a 360 gradi, spaziando da argomenti sportivi, a quelli che riguardano più in generale il suo approccio fuori dalle piste, a cui restano comunque, legati nell’aspetto mentale.

Si inizia con le prospettive per il weekend incombente:

Il GP di Singapore è la gara più dura a livello fisico e mentale. Qui le Red Bull sono sempre state molto forti, quindi mi aspetto lo stesso anche quest’anno. Non so cosa attendermi dalle Ferrari, invece, vedremo. Di certo dobbiamo concentrarci su di noi, perché qui per noi sono arrivati risultati, ma non sempre siamo stati brillanti.

Arriva poi una domanda sulle lotte in pista e, inevitabilmente, si torna sull’accaduto fra Lewis e Charles Leclerc a Monza

Ormai quel che è fatto è fatto, io guardo avanti, alla prossima, ma una cosa è certa: “Mi piacciono le battaglie in pista”.

press conference piloti – Singapore 2019

Durante la conferenza stampa, Robert Kubica annuncia il suo addio alla Williams e da Hamilton arriva un riconoscimento sentito e autentico verso il pilota polacco: 

Conosco Robert più a lungo rispetto agli altri, abbiamo iniziato a gareggiare insieme nei kart, se non sbaglio intorno al 1997, ’98. Per me Robert è uno dei piloti più talentuosi contro cui mi sia mai misurato, ho visto da subito la qualità del suo talento e quello non si perde mai col tempo. La forza e la determinazione che ha dimostrato dopo il suo incidente sono state straordinarie, non molti sarebbero stati in grado di reagire in circostanze del genere, fino a tornare in F1. Chiaramente non ha avuto una macchina competitiva e non ha ritrovato il medesimo scenario che viveva prima, quindi spero davvero rimanga nella massima categoria con noi anche il prossimo anno e abbia una vettura più performante.”

Sulla splendida pole ottenuta qui lo scorso anno:

In realtà non mi ricordo bene il giro nei dettagli, ma di certo è stato speciale perché qui nell’ultimo settore, anche data la lunghezza temporale di percorrenza, la temperatura delle gomme inizia a calare rendendo tutto complicato. Nelle sessioni precedenti avevo avuto alti e bassi, non tirando mai fuori davvero qualcosa di notevole, ma ho poi avuto la fortuna di mettere insieme il giro perfetto proprio nel momento giusto e non è facile capiti così, perché è stato tutto un insieme di fattori che ha funzionato bene e contemporaneamente, rendendo quella scorrevolezza che alla fine va a fare la differenza. Le qualifiche qui sono un’esperienza davvero molto intensa, il posizionamento qui in partenza è un fattore chiave così come trovare il ritmo, sfruttare al massimo l’evoluzione della pista e il potenziale che hai in macchina.”

Si sa quanto Hamilton abbia una passione per i social e, in generale, quanto la sua vita fuori dalle piste sia ricca di appuntamenti mondani con un occhio di riguardo per la moda. I giornalisti lo hanno stuzzicato domandando quanto questo influisca del suo approccio mentale allo sport e perché su Instagram non segua più nessuno.

Quello che faccio fuori dai circuiti è uno sfogo, qualcosa di divertente che rispecchia la mia personalità e mi spinge a fare ancora meglio in macchina

Lewis Hamilton

Ora il passaggio più interessante, quello sull’impatto che i social hanno sulle nostre vite, creando una sorta di dipendenza.

I social media sono una piattaforma straordinaria, ma ho notato che, una volta sveglio, la prima cosa che facevo era andare su Instagram: era diventata una routine che ho deciso di cambiare, per vedere quanto e come questa modifica possa portare una differenza nella mia vita. Mi manca un po’, ma alla fine ho deciso che andrò io a cercare direttamente chi mi interessa, come tutti i miei colleghi; quindi la connessione con i miei amici avrà un approccio più attivo e non automatico dato dal follow: non serve quello per dimostrare il sostegno e l’interesse verso una persona.”

Tornando in pista, Hamilton si è espresso sui nuovi circuiti, ricordiamo che il prossimo anno si correrà per la prima volta in Vietnam, con grande equilibrio rispetto al valore di quelli storici:

Portare la F1 in nuovi luoghi del mondo è assolutamente positivo perché aumenta il nostro bacino di utenza, a patto non si tratti di tappe sporadiche come accaduto in India. I circuiti tradizionali, però sono quelli in cui abbiamo il seguito più nutrito e in Italia come nel Regno Unito, il pubblico ci trasmette sensazioni uniche; per questo motivo, mi dispiace molto non sia stato cancellato il GP in Germania.”

Autore: Elisa Rubertelli@Nerys__

Foto: F1

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Elisa Rubertelli