Villenueve, la Ferrari e il Karma vendicatore

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F1
Jaques Villeneuve, campione del mondo Formula Uno 1997

Villenueve, la Ferrari e il Karma vendicatore

Il prezzemolino della Formula Uno, Jacques Villenueve, ha almeno il pregio di dire le cose che pensa senza filtri, senza peli sulla lingua, schietto e diretto. Poi lo si può amare o criticare, ma questo è un altro paio di maniche. E sul dopo Sochi il suo pensiero può essere riassunto in questo modo: il Karma ha punito giustamente la Ferrari.

Il campione del mondo 1997, intervistato dalla testata tedesca Auto Bild ha infatti commentato così l’esito del gran premio di Russia, chiamando in causa proprio le scelte del team di Maranello: “Vettel ha costruito la sua gara fin dalle qualifiche e dopo la partenza era molto più veloce di Leclerc. Ora la Ferrari ha un serio problema nel team”.

Lo stesso Villenueve ha poi rincarato la dose ai microfoni di Sky (interviene spesso come opinionista), chiarendo meglio il suo pensiero in proposito: “Non hanno detto a Vettel di cedere la posizione come voleva Charles. Alla Ferrari hanno speso tutto il resto della gara pensando a come rimettere Leclerc davanti senza che Vettel potesse rifiutarsi. Alla fine li ha puniti il karma. Vettel era più veloce oggi e dunque meritava di stare davanti. Non mi è piaciuta la strategia Ferrari, l’hanno resa più complicata del dovuto”.

Villenueve, la Ferrari e il Karma vendicatore.
Jaques Villeneuve durante la trasmissione televisiva di Sky

In effetti non sono stati in pochi a criticare quanto deciso dal muretto della Rossa. L’impressione dei più è che si sia creata una rivalità ed una frattura interne al team assolutamente non necessarie, come rimarcato dall’ex campione del mondo e non solo da lui, che hanno provocato il mezzo patatrac di domenica.

Giova ricordare come lo stesso Villenueve, “giornalista” e “commentatore” che ama dividere e provocare, più volte abbia rimarcato (in tempi non sospetti) che Leclerc, in un certo qual modo, sia stato molto protetto all’interno del team Ferrari. D’altronde, oltre ad essere un indubbio talento (lasciamo perdere l’aggettivo “predestinato”, non se ne può proprio più), il giovane pilota monegasco è un “prodotto” del vivaio di Maranello.

Autore: Mariano Froldi@MarianoFroldi

Foto: Alessandro Arcari@berrageizf1

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