giovedì, Ottobre 3, 2024

F1 2021-Analisi Tecnica: La limitazione della complessità aerodinamica funzionerà?

F1 2021-Analisi Tecnica: La limitazione della complessità aerodinamica funzionerà?


Il momento di voltare pagina è arrivato. Anche se, al momento, solamente sulla carta. Finalmente, la Formula Uno 2021 alza il sipario. E lo fa con una conferenza stampa fiume in quel di Austin. Il presidente FIA Jean Todt, in collegamento diretto da Parigi, la introduce: “Siamo arrivati alla conclusione di un lungo percorso durato ben due anni. La sintesi, con tutti i nostri partner, è finalmente arrivata. Possiamo dunque presentare le regole adottate unanimemente dal Consiglio Mondiale del Motorsport”. Tutto perfetto Jean. O quasi. Non ho intenzione di fare il polemico, anche se ci sarebbe molto da dire al riguardo. Meglio non farlo dai. Concentriamoci su aspetti squisitamente tecnici. Presenti all’evento il “padrone di casa” Chase Carey, il direttore tecnico della F1 Ross Brawn e, dulcis infondo, il tecnico FIA Nikoals Tombazis. Qui tutti i dettagli (fatti un giro). 


F1 2021-Analisi Tecnica: obbiettivo spettacolo

La volontà è quella giusta: migliorare lo show in pista. L’egemonia Mercedes, meritatissima in tutte le sue sfaccettature, non fa bene al Circus. I più bravi, in quanto tali, devono “per forza” essere cancellati o “depotenziati”. É sempre successo e succederà sempre anche se, a mio parere, non credo sia corretto. Resta il fatto, poco opinabile, che l’attuale “sofisticatezza  aerodinamica” (licenza poetica) danneggia l’azione in pista. Faccio un inciso. Ieri, in una delle nostre tante discussioni, io e Formula Humor “usciamo una roba”. Dopo una disamina bellica a suon di audio WhatsApp,entrambi coincidiamo su un fatto. Concetto semplice: pure nel 2007-2008 l’aerodinamica era assai complessa, ma lo spettacolo c’era.

F1 2021-Analisi Tecnica: La limitazione della complessità aerodinamica funzionerà?
Felipe Massa con la sua Ferrari F2007 durante il Gran Premio della Turchia

Non latitava insomma, lo spettacolo. Tanto che i due mondiali si decisero all’ultimo respiro. Lo spunto, mio, riguarda la Mercedes. Il sottoscritto pensa che il dominio dei “grigi” non sia strettamente legato alle attuali norme aero ma bensì, come detto in precedenza, all’ottimo lavoro svolto dal team. Esorto, quindi, a non fare un errore: confondere le due cose. Migliorare l’aerodinamica per favorire i sorpassi ci sta di certo. Se crediamo però che, cosi facendo, la corazzata di Brackley smetta automaticamente di vincere…beh. Strada non percorribile o perlomeno opinabile. Al momento, è normale che chi si trova al vertice sia necessariamente avvantaggiato. Lo è e lo sarà per ovvi motivi. Magari non vince più. Ma immaginarmi, nel 2021, il team tedesco brancolare nel buio lottando per il decimo posto… anche no.


F1 2021-Analisi Tecnica: e la Ferrari?

La Rossa. Chissà. Finalmente potrebbe anche essere la volta buona. Le sensazioni, mie e di Formula Humor, pure qui coincidono. Ci aspettiamo un mondiale 2021 molto più bello e combattuto. Non ci piove. Anche se, secondo noi, la vettura italiana ancora una volta non vincerà. Lo pensiamo malgrado siamo convinti del seguente fatto: l’abbassamento della quantità di influenza dell’aerodinamica sulle vetture 2021, pensando alla strada intrapresa a livello progettistico sulla SF90, che prevede un corpo vettura “pulito”, capace di produrre un livello di drag molto basso, favorisce la Ferrari. Detto ciò, nonostante tutto, il team di Maranello non sembra ancora pronto e maturo per vincere.

F1 2021-Analisi Tecnica: La limitazione della qualità aerodinamica funzionerà?
il muretto della Scuderia Ferrari

Troppo “acerbi” alcuni settori. Sia chiaro, disporre di una monoposto competitiva è necessario per vincere. Ma lo risulta altrettanto una perfetta gestione del fine settimana, una correlazione tra pista, tunnel del vento e CFD ottimale, capacità di reazione quando le strategie pensate non funzionano. Come detto, sotto questo punto di vista, la strada da fare sembrerebbe essere ancora moto lunga.


F1 2021-Analisi Tecnica: Considerazioni pratiche

Le nuove norme migliorano il lavoro del fondo sigillando il flusso. La spinta verticale generata dalle monoposto sarà quindi prodotta in maniera più efficiente. Aumento di peso e tempi sul giro dichiarati ben più alti. Ma, come dice Kimi Raikkonen, a nessuno interessa se le vetture sono 3 secondi più lente se c’è lotta in pista. Bene cosi. Detto questo, un fattore che tuttavia non guardiamo con particolare “ammirazione” esiste. L’annuncio, durante la press conference del giovedi, dei margini di lavoro sul futuro del regolamento, lascia perplesso me, ma soprattutto il mio “compagno di merende”. Anzi, a lui, proprio non va giù. Questa situazione non piace se significa dover correggere, con varie norme strada facendo, il regolamento. Ali, “alettine” e fronzoli che andrebbero, in teoria, a perfezionare un “quadro aerodinamico”. Incongruenza, secondo noi, a meno che, per una volta, non siano limitate in modi e posizioni per non influenzare i sorpassi. Per questo urge riflessione: non è che si è fatto tutto “sto casino” per semplificare e poi, quando manca più di un anno al 2021, già iniziamo a “ricomplicarci” la vita?

F1 2021-Analisi Tecnica:
vista posteriore delle nuove vetture 2021

Poi vabbè. Guardiamo i rendering. Oh… a livello grafico per carità… bellissimi. Tecnicamente, però, lasciano parecchio a desiderare. Non essendo fatti da un CAD completo e di livello per poi essere modellati, il risultato finale non è un granché. Una vettura “bianca”, scarna, destinata a colorarsi molto rapidamente. Basti osservare i diffusori e l’assenza delle necessarie paratie verticali per evitare i multipli distacchi della “vena fluida”, tenendo invece il flusso attaccato alle pareti in fase di diffusione.

Parliamo un attimo di libertà. Avere la possibilità di cambiare setup anche dopo il parco chiuso a inizio FP3 è positivo. Anzi… ci mancherebbe altro. Comunque, questo nuovo out-out del venerdì fa storcere il naso. Se la scelta è: “O porti le parti nuove alle verifiche del venerdì e sei costretto ad usarle“, oppure “le testi dopo le verifiche ma guai a metterle in gara”, visto il budget cap a 175 milioni, tanto valeva restare con l’attuale regolamento, estendendo il tetto massimo, con una porzione destinata ai test in pista. Anche se, in quest’ultimo caso, di tempo ne sarebbe rimasto poco, viste la “quasi esigenza”di raggiungere il limite di 25 gare.

In conclusione, al netto di tutte le nostre considerazioni, quanto questa “limitazione della complessità aerodinamica”, in relazione alla libertà data ai progettisti, funzionerà?

Autore: Alessandro Arcari@berrageizf1

co-autore: Formula Humor@FormulaHumor

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