Formula 1

Analisi test prima settimana: Cosa è successo alla Ferrari SF1000?

Analisi test prima settimana: Cosa è successo alla Ferrari SF1000? 


Al giro di boa dei test prestagionali di Formula Uno i vincitori sono sempre loro. Magari è presto per trarre conclusioni ma d’altronde, volendo vederci chiaro, tutti i segnali portano lì. Sempre lì. Davanti al box dei grigi. Tre giorni per capire quello che molti non volevano o perlomeno non desideravano: vedere gli uomini Mercedes cosi in forma, pimpanti e innovatori, capaci di monopolizzare tutte le attenzioni dei media. Il perfezionismo della Mercedes AMG F1 non ha eguali. Arma contundente, abilmente agitata da tutto l’ambiente, è punto cardine nell’era ibrida, costellata di successi, soddisfazioni, e record da capogiro. Riflettendo sulla questione è facile capire come determinate situazioni targate 2019 non siano state affatto digerite dalla casa tedesca. Una su tutte il rendimento della power unit. Lo smacco di non poter disporre del miglior propulsore del lotto, ha toccato nel vivo l’orgoglio degli uomini di Brixworth.

Il lavoro sul motore è stato eccezionale. Non soltanto abbiamo trovato nuovi cavalli, ma siamo riusciti a far lavorare la power unit a temperature di esercizio più alte, senza incappare in perdita di potenza ed efficienza. Questo ha ovviamente permesso l’utilizzo di radiatori meno ingombranti. Da qui nasce l’ulteriore rastremazione del corpo vettura, con pance anche più basse rispetto alla W10.”

Le recenti parole di James Allison, direttore tecnico della scuderia Mercedes, confermano la voglia di eccellere su tutti i fronti. Sempre e comunque. Analizzando il 2020, dal minuto zero la W11 è sembrata davvero in palla. La buona stabilità dell’ultima nata in casa Brackley ha di fatto sentenziato la prima “mini settimana” di test prestagionali. Tutto è filato liscio insomma. Se poi, nello stupore generale, i tedeschi sfoderano dal cilindro un sistema rivoluzionario come il Dual Axis steering beh… resta ben poco da dire. Molto meglio applaudirli e imparare a loro.

Simone Resta perplesso durante la sessione pomeridiana dei test barcellonesi

Sull’altra sponda, quella rossa, le cose non sembrano essere cambiate affatto. Riferendomi alla metodologia di lavoro, osservando da molto vicino le due scuderie, si continua a notare una certa differenza. Le idee chiare Mercedes sono in netta contrapposizione con “le facce ferrariste”. Simone Resta e David Sanchez sono sembrati piuttosto perplessi, dubbiosi e indecisi sul da farsi, spesso crucciati nello sguardo. La SF1000 non è come si ci aspettava. I dati del simulatore non trovano riscontro in pista. Il solo venerdì, ho visto smontare la sospensione POU all’anteriore per ben tre volte, senza contare le innumerevoli e continue regolazioni alla barra sospensiva posteriore. Il flessibile è intervenuto in un paio di occasioni per modificare qualcosa al retrotreno, mentre il trapano si è incaricato di forare il cestello anteriore destro modificandolo. Inoltre, problemi ai radiatori hanno costretto il quattro volte campione del mondo ad una sosta prolungata.

i pensieri di David Sanchez

Grazie alle informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica, i dati GPS dimostrano come la rossa abbia sofferto nel circuito di Barcellona. Nelle zone lente del tracciato catalano, la vettura italiana risulta meno efficiente della Renault RS20, mentre nei tratti a media velocità si colloca addirittura penultima in questa speciale classifica di rendimento. Non troppo significativi i dati delle curve rapide, visto l’utilizzo a bassa potenza della power unit.

Analizzando i dati in uscita emersi dalle prime tre sessioni, la medaglia degli stacanovisti è stata appuntata sul petto di Mercedes. Ben 2299 sono i chilometri percorsi dalla W11, sommando i 165 giri di Hamilton ai 229 di Bottas. Assieme, i due alfieri della casa di Stoccarda, hanno percorso più di 7 Gran Premi, soffrendo un unico problema con Valtteri alla conclusione della seconda giornata di test. A differenza della passata stagione, il team di Milton Keynes ha da subito impressionato. La RB16 si è dimostrata parecchio affidabile, molto vicina alle prestazioni Mercedes nelle curve di media percorrenza, ha sommato ben 2192 chilometri. Piccoli intoppi di poca importanza e tanta consistenza per una monoposto che, fino a prova contraria, si è dimostrata piuttosto performante. Domani, romberà l’ultima versione del motore Honda. Il propulsore nipponico dovrebbe garantire, oltre ad una maggiore affidabilità, un incremento a livello prestazionale.

Il panorama per la scuderia Ferrari non è sembrato troppo positivo. La tabella di marcia del team italiano non è stato rispettato. Lo sviluppo del programma è stato compromesso dalla scarsa affidabilità della vettura, culminato con il cambio dell’endotermico che ha di fatto frenato il lavoro degli ingegneri. Tirando le somme, sono 1646 i chilometri messi in cascina dalla rossa nelle tre sessioni. Comunque utili per raccogliere dati importanti in vista della prossima tre giorni di Montmelò.

Prendendo in esame il chilometraggio, considerando le differenti power unit, spicca ancora il nome Mercedes. Il propulsore tedesco, con un totale di 5246, ha dimostrato una grandissima affidabilità. Sono invece 4813 i chilometri percorsi dai motorizzati Ferrari. Le prove di GP sono state diverse. Carlos Sainz si è dato da fare già durante la prima giornata, mentre Mercedes, Hamilton la mattina e Bottas il pomeriggio, è scesa in pista in configurazione gara durante la seconda. Verstappen e Ricciardo la terza. Analizzando questi i dati, Hamilton si è dimostrato in grande forma a parità di mescole, disputando 3 stint con i pneumatici C2, risultando più veloce di Bottas e Verstappen. L’equilibrio ha contraddistinto il confronto tra Renault e McLaren, anche se lo spagnolo è stato leggermente più rapido dell’australiano. 

In conclusione, possiamo dire che la W11 ha senza dubbio impressionato anche se, rispetto al 2019, dovuto principalmente ai cambi effettuati ai cinematismi della sospensione posteriore, è sembrata ancora un pò nervosa al posteriore. Da domani, lavorare sul set up meccanico sarà l’obbiettivo primario per gli uomini Mercedes, impegnati nell’analizzare novità in vista di Melbourne. Sensazioni non troppo positive a parte, i tecnici italiani hanno dedicato tanto tempo per comprendere al meglio la SF1000, studiando i dati raccolti per correggere i problemi di sottosterzo cronico. Le cose dovrebbero cambiare, anche grazie ad alcune novità aerodinamiche in arrivo da Maranello che andranno a migliorare la situazione. Aspettiamo e lasciamo spazio ai fatti. Ferrari li sa fare e li farà, nell’ultimo campionato prima della rivoluzione regolamentare…

Autore e foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1

Grafici: Cristiano Sponton – @csponton

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Pubblicato da
Zander Arcari