lunedì, Dicembre 9, 2024

Ecclestone ne ha per tutti: critica la Ferrari ed esalta Hamilton

Ecclestone ne ha per tutti: critica la Ferrari ed esalta Hamilton


Domenica 15 marzo era una data che tutti gli appassionati di motorsport avevano segnato sul calendario col circoletto rosso. A quest’ora dovevamo essere qui a commentare il primo Gran Premio della stagione. Ci ritroviamo invece ad assistere all’evolversi di una situazione che si fa di ora in ora più drammatica e che ha bloccato ogni genere di attività in molti Paesi. La crisi relativa al Covid-19 costringerà i vertici della Formula Uno a rimodulare un calendario che, con ogni probabilità, non prevederà gare fino agli albori di giugno (leggi qua). In questo lungo periodo di pausa forzata si susseguono le dichiarazioni dei protagonisti del presente e del passato. Tra queste spiccano quelle dell’ex numero uno della FOM, quel Bernie Ecclestone mai avaro di suggerimenti, soluzioni e provocazioni che hanno caratterizzato una carriera interminabile, fatta di grandi soddisfazioni professionali e qualche punto oscuro.

La Ferrari è un tema che sta particolarmente a cuore all’ottantanovenne manager inglese. Gli interventi su Maranello ormai non si contano. E oggi se n’è aggiunto uno nuovo. La questione, tanto per cambiare, verte sulla gestione tecnico-sportiva del team che secondo Ecclestone – guarda un po’ – andrebbe stravolta. Ma non disperate, Bernie ne ha per tutti come avremo modo di vedere più avanti. Torniamo alla Scuderia. Qual è quella malattia che l’ha attanagliata e che non le consente, dal 2008, di portare a casa un titolo? Secondo l’ex patron della Brabham il morbo che frena le velleità di vittoria della storica compagine italiana è la pessima gestione globale della squadra, con una conclamata confusione di ruoli che rappresenta il vero busillis sul cammino che dovrebbe condurre alla vetta.

Ecclestone ne ha per tutti: critica la Ferrari ed esalta Hamilton
Mattia Binotto, team principal Ferrari

Binotto non è l’uomo giusto per gestire il team. E’ un ingegnere, servirebbe una persona che possa far capire agli altri che quello che andrebbe fatto – ha tuonato un Ecclestone quanto mai inacidito – La Ferrari necessiterebbe di uno come BriatoreFlavio, sia in Benetton che in Renault, ha sempre fatto ciò che andava fatto. Briatore era un gran manager, era una persona che sapeva rubare gli uomini giusti agli altri team“. Considerazioni non proprio eleganti verso chi, a fatica, sta cercando di ricostruire un’equipe di lavoro che viene da anni difficili. Ma le “carinerie” non si sono fermate qua. E l’accusa a Binotto si è spostata su un altro campo: la gestione della coppia piloti.

Non è scorretto dire che l’anno scorso alcune dinamiche siano state dirette in maniera non perfetta. A partire dall’inizio del 2019 quando il team principal ginervrino affibbiò i galloni della prima guida a Sebastian Vettel salvo poi, dopo poche gare, dover nei fatti recedere da questo proposito. Episodi come quelli di MonzaRussia e quello clamoroso di San Paolo del Brasile hanno segnato un fallimento manageriale nella gestione di un duo tanto forte quanto poco collaborativo. Un aspetto che non è sfuggito agli attenti occhi di Ecclestone: “Sebastian ha fatto un lavoro di merda. E gliel’ho detto. Ha finito nella posizione di classifica che meritava, ma la Ferrari ha favorito Leclerc. A Maranello si sono innamorati del ragazzino e la cosa ha creato problemi all’altro pilota. Leclerc è un buon driver, ma ha già fatto vedere il meglio. Non credo che farà qualcosa di spettacolare in carriera. Tornando a Vettel, è rimasto molto turbato da quanto successo in CanadaSi aspettava maggior supporto da parte del team. E secondo me ha ragione“.

A proposito di piloti, Ecclestone ha fatto delle valutazioni di carattere generale, provando a fare un confronto tra driver di ere diverse. E le sorprese non sono mancate dato che dalla sua personale “top five” estromette sia Michael Schumacher che Ayrton SennaBernie tesse le lodi di Prost che avrebbe avuto una carriera sottostimata rispetto al suo valore: “Alain non ha mai avuto un enorme supporto da parte del team. Ha quasi vinto altri due campionati e quindi il totale sarebbe stato di sei titoli. Ma i numeri sono astratti. Hamilton è molto bravo, è certamente nella mia cinquina dei migliori. E’ con Nelson Piquet, Stirling Moss e Fangio. Lewis è fortissimo, ma è difficile dire se è migliore dell’uno o dell’altro“. Esclusioni eccellenti quelle operate dall’ex capo della FOM che piazza il campione del mondo in carica nell’olimpo del motorspoport.

Ecclestone ne ha per tutti: critica la Ferrari ed esalta Hamilton
Lewis Hamilton, Mercedes AMG

Un Hamilton che non sta vivendo un momento particolarmente felice nel rapporto con i vertici della Formula Uno dopo la cancellazione del Gran Premio d’AustraliaL’escampione aveva speso parole velenose per FIA e Liberty Media per una decisione che è arrivata oggettivamente troppo tardi (leggi qui). Non si è fatta attendere a lungo la risposta di Chase Carey che ha difeso con le unghie e con i denti il lavoro svolto dall’ente che rappresenta: “Se il denaro fosse il re come ha sostenuto Lewis, non avremmo preso la decisione di annullare l’evento. Col senno di poi le cose sembrano diverse; ci sono stati fatti che hanno cambiato la situazione. Quando abbiamo deciso di essere qui, a Melbourne si tenevano eventi con grande affluenza di pubblico e con una diversa condizione in giro per il mondo. Purtroppo – ha chiosato il baffuto manager – quando i team erano in viaggio verso l’Australia la situazione è cambiata drasticamente. E’ un qualcosa che abbiamo dovuto affrontare in tempo reale arrivando alla decisione che abbiamo preso“.

In mancanza di azione in pista, la Formula Uno si è trasformata in un’enorme arena mediatica. Una sorta di talk show nel quale ogni parere è legittimo e in cui il clima di contrasto si fa sempre più accesso. Le premesse, a causa del “power unit gate“, non erano delle migliori. L’arresto forzato causa pandemia (è di oggi la notizia che la Ferrari chiude la sua fabbrica di Maranellonda) di certo non aiuta a rasserenare gli animi. Saranno lunghi mesi d’attesa in cui la mancanza d’azione verrà colmata, ahinoi, dalle chiacchiere.

Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1 – Federico Basile

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