L’obiettivo Honda: Verstappen a podio in tutte le gare

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Max Verstappen

L’obiettivo Honda: Verstappen a podio in tutte le gare


Quest’oggi sto scrivendo da casa, ebbene sì, ci tocca. Ma non c’è nulla di male, anzi sto riscoprendo le sensazioni di una volta. Alla scrivania, con un plaid e il pigiama ancora indosso, una tazzina di caffè di lato e della buona musica di sottofondo. Ieri sera, come ben sapete il governo ha preso la decisione di chiudere tutta Italia ed istituire una grande zona arancioneRestiamo a casa ed usciamo solo se strettamente necessario, non vanifichiamo tutti i sacrifici che saremo chiamati ad affrontare. In fin dei conti anche a casa si sta bene… Poi un mese passa presto.

Pensate a quanto sono trascorsi velocemente i mesi invernali senza la nostra amata Formula1. Ora che avremo i motori a farci compagnia ‘il tempo trascorrerà che è na bellezza’. Ed a proposito di motori… Proprio di questo volevo parlarvi oggi. Mentre c’è gran clamore attorno alla power unit Ferrari e all’accordo preso con la FIA (leggi qui per un approfondimento sulla vicenda), c’è anche grande attesa nei riguardi del lavoro che Honda è riuscita a svolgere nel corso degli ultimi mesi. 

L'obiettivo Honda: Verstappen a podio in tutte le gare
Verstappen sulla RB16 a Barcellona

Il potenziale mostrato dalla Red Bull nei test di Barcellona ha dato una scossa di entusiasmo a Helmut Marko(detentore dei contratti dei piloti del team austriaco), il quale si dice molto fiducioso di vedere Verstappen coinvolto nella lotta per il titolo mondiale (leggi qui se ti va). Indubbiamente però tutto dipenderà da quanto i nipponici saranno riusciti a recuperare in termini di potenza ne confronti di Mercedes e Ferrari e se il livello d’affidabilità visto nel 2019 sarà confermato anche nel 2020.

A tracciare gli obiettivi per la stagione che inizierà nel weekend, è Masashi Yamamoto, CEO di Honda F1, che però a differenza dell’ex pilota austriaco, ha preferito non sbilanciarsi più di tanto e mantenere i piedi ben saldi a terra:“Non abbiamo un obiettivo specifico quest’anno” ha affermato sul sito ufficiale della casa giapponese, “ma se parliamo dell’anno scorso, Helmut ha sostenuto che saremmo dovuti essere in grado di conquistare cinque vittorie e, a mio avviso, realisticamente parlando, sarebbero potute essere quattro. Alla fine però ne abbiamo portate a casa tre. Tuttavia c’è rammarico per l’esito finale del Gp del Messico e quello di Monza, quindi avrebbero potuto essere anche di più“.

L'obiettivo Honda: Verstappen a podio in tutte le gare
Masashi Yamamoto (CEO Honda F1) assieme a Franz Tost (team principal Alpha Tauri)

Nonostante i motoristi non siano riusciti a rispettare il target imposto dal signor Marko, nel 2019, possiamo dire che ci si son veramente avvicinati tanto. Per quanto mi riguarda in Austria, per esempio, dopo il via non avrei scommesso un centesimo sulla vittoria di Max, eppure da metà gara in poi è stato capace (soprattutto grazie alla power unit, ricorderete una Mercedes in difficoltà con problemi di surriscaldamento) di mantenere un passo incredibilmente veloce e costante che gli ha permesso poi di avere la meglio su Leclerc nel finale (tralasciando tutte le polemiche del caso).

Detto ciò, come noi siamo in attesa di vedere le monoposto scendere in pista, immaginate in che stato di ‘ansia’ possa essere chi ha contribuito nella realizzazione di questi progetti. Yamamoto si è detto estremamente soddisfatto di come la PU si è comportata nel corso dei test invernali ed ora attende solo di conoscere la sua reale potenzialità: “Volevo vedere l’auto in pista nei test e ora voglio vedere quale sarà il nostro livello in Australia. I test sono stati molto migliori di qualsiasi altra stagione da quando siamo tornati in F1. Entrambe le squadre (l’altra è l’Alpha Tauri) hanno completato il chilometraggio di un intero weekend di gara e questo è molto buono. Riteniamo di essere ben preparati per la stagione che sta per iniziare”.

L'obiettivo Honda: Verstappen a podio in tutte le gare
Max Verstappen calato all’interno dell’abitacolo della RB16

Malgrado la power unit nipponica, facendo una media giornaliera, sia riuscita a girare molto di più rispetto ad un anno fa (834 tornate nel 2019 con 8 giorni di test a disposizione contro i 780 realizzati nelle sole sei giornate del 2020), Red Bull continua ad essere la vettura con il minor chilometraggio raccolto nei confronti di Mercedes, che ha totalizzato 903 passaggi sulla linea del traguardo, e Ferrari con 844 (non ho considerato il lavoro svolto dai clienti, solamente dai team di vertice).

Secondo me, quest’anno vedremo una Red Bull molto forte in qualifica. L’unica cosa che mi ‘preoccupa’ è l’affidabilità. Vedremo cosa accadrà nel corso della stagione. Una stagione, che con tutti gli scongiuri del caso, i nipponici si augurano di vivere da protagonisti: “Ci sforziamo di essere lì e lottare per il campionato. Max vuole salire sul podio in tutte le gare ed è un obiettivo che vogliamo supportare. Nel complesso, il 2019 è stato un anno al di sopra delle nostre aspettative. Nonostante ciò alcune gare non sono andate come previsto, quindi ci auguriamo di fare un lavoro migliore quest’anno ha concluso Yamamoto.

Alexander Albon all’interno del box Red Bull (test Barcellona 2020)

La cosa che mi diverte di più (in senso ironico) è che sia Red Bull che Honda non fanno altro che parlare di titolo piloti accostando questo traguardo all’unica figura di Max Verstappen. Non voglio dire né che Albon sia in grado di battere l’olandese, né però che sia del tutto da minimizzare. La squadra austriaca ha sempre avuto un approccio molto duro nei confronti dei giovani talenti: o sei forte o quella è la porta. Atteggiamento duro che a volte funziona. Vedasi Vettel, Verstappen, Ricciardo. Tutti dei grandi piloti. Come anche SainzKvyat e Vergne sono altrettanto dei bei talenti. Il bi-campione di Formula E secondo me avrebbe potuto fare degli ottimi campionati in F1, però a volte la vita va così…

Mi riservo dal dare un giudizio su Gasly Albon, in quanto ho ancora pochi dati a disposizione, vedremo come andrà questo 2020 prima. Nonostante questo atteggiamento della Red Bull sia incentrato sulla crescita dei giovani, ritengo che magari tentare di motivare anche l’altro pilota mettendolo al centro di un discorso più generale come quello che può essere l’ambizione di vincere il campionato costruttori, avrebbe potuto e potrebbe (ancora) dare quel pizzico di energia in più in grado di alleggerire leggermente quel clima di eterno stress a cui è indubbiamente sottoposto.

Alexander Albon in azione con la RB16

Chiusa questa parentesi, e tornando alle dichiarazioni di Yamamoto, credo che far salire costantemente Max sul podio sia un obiettivo davvero ambizioso… Vorrebbe dire avere Red Bull almeno seconda forza del mondiale con Ferrari ad inseguire. Scenario non irrealizzabile, specie dopo le sessioni di test avute a Barcellona. Io voglio però ancora credere, almeno per altri tre o quattro giorni, che la Rossa ci abbia preso tutti in giro e che come nelle ultime stagioni sia in grado di lottare se non altro per qualche vittoria.

Le prime qualifiche dell’anno saranno un punto di riferimento importante in attesa del verdetto definitivo della domenica. Il tempo, quanto meno in questo, è nostro amico… Sabato è vicino.

Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Honda

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