Wolff II, l’imprenditore entra in scena?
Parole, voci, pettegolezzi, rumors, dicerie, chiacchiere inopportune o indiscrete. Definiamo la situazione come cavolo ci pare, ma resta comunque una spia utile per capire trattative e negoziazioni. A questo proposito, il turbine di notizie nel quale attualmente si trova TotoWolff, rapido e vorticoso, affonda le radici nei comportamenti dell’austriaco. Il boss della Mercedes non è un team principal qualunque. Comunicatore scaltro, abile manager, politico e motivatore, Torger ha da sempre avuto le idee molto chiare su come muoversi all’interno della massima categoria del Motorsport.
Abbandonata la poco prolifica carriera da pilota, dopo diversi investimenti in società industriali come la HWA AG, la BRR Rallye Corsa e la comproprietà di una gestione sportiva con l’amico Mika Hakkinen, lo spilungone di Stoccarda entra in Formula Uno. Tramite l’acquisto di alcune quote del team Williams entra dalla porta principale nel consiglio di amministrazione della storica scuderia britannica, insignito con la carica di direttore esecutivo al secondo anno di permanenza.
D’altronde, l’imprenditoria è da sempre alla base dei suoi movimenti, fondamentale nella sua metodologia di lavoro. Lo testimonia l’acquisizione del 30% della squadra corse Mercedes AMG F1, rilevata in concomitanza con l’approdo a Brackley nel 2013. Malgrado l’assunzione del coordinamento di tutte le attività motorsport di Mercedes-Benz grazie alla carica di direttore esecutivo, resta azionista Williams per un paio di anni prima di vendere le proprie partecipazioni, pur non avendo nessun carico all’interno della società di Grove. Osservando gli avvenimenti sviluppatisi durante la carriera di Toto, si evince una notevole chiarezza di intenti. Una carriera gestionale strettamente legata all’imprenditoria, appunto, scommettendo direttamente sulle proprie capacità.
Niente è per sempre. Dopo l’incetta di successi ottenuti durante l’era ibrida, la posizione del team principal all’interno dell’organigramma Mercedes sembrerebbe (condizionale d’obbligo) meno solida. L’aspetto da analizzare racconta una sinergia non ottimale con il nuovo presidente del consiglio di amministrazione di Daimler AG Ola Källenius. Qualcosa è cambiato insomma, malgrado le smentite del diretto interessato riguardanti un possibile approdo in Aston Martin, prossimo team factory di Formula Unodalla stagione 2021.
“Non trovano nessuna conferma le voci secondo le quali dovrei essere a capo della Aston Martin”, dichiara Wolff raggiunto dai microfoni dell’emittente austriaca ORF. “Lawrence Stroll, con la partecipazione di un consorzio di investitori, ha proceduto all’acquisto di una quota azionaria di Aston Martin. Si tratta si una questione finanziaria. Per quanto mi riguarda, un mio ruolo nella squadra è totalmente fuori discussione”, commenta il teamprincipal austriaco.
Sul proprio futuro arriva il chiarimento sulla presunta rotta di collisione interna.
“Sono ben otto anni che faccio parte del team Mercedes, godendo di un’ottima situazione lavorativa assieme a tutte le persone che compongono la squadra. Detto questo, il mio futuro e la mia partnership con la scuderia è oggetto di discussione con Kallenius. Per il marchio Mercedes la Formula Uno si attesta come una piattaforma ottimale, lasciando supporre un futuro assieme anche per le prossime annate”, precisa il manager di Brackley.
Dichiarazioni di circostanza, giri di parole, sottintesi, eufemismi o quant’altro, recitati abilmente da un abile oratore, risultano spesso un’arma piuttosto convincente per calmare le acque. Utili per tirarsi fuori da situazioni potenzialmente dannose in attesa di decidersi sul da farsi…
Sara questo il caso?
Autore e foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1