Formula Uno in crisi: addio a Mercedes?

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Mercedes rilancia nonostante tagli alle spese e rinnovi spinosi
Ola Kallenius, CEO Daimler AG

Formula Uno: i giorni bui non accennano a finire. Mentre i tifosi fanno il conto alla rovescia, trepidanti all’idea del quasi imminente inizio del campionato, il circus si trova ancora alle prese con gravi problematiche economiche che riguardano un po’ tutte le squadre. McLaren, Williams, Renault: team storici accomunati da una situazione tutt’altro che rosea. Inoltre, continuano a rincorrersi le voci di un abbandono da parte di Mercedes in vista del 2022.

UFFICIALE: Il 2021 vedrà Ricciardo in McLaren
Paragon, la sede della McLaren Racing

Una Formula Uno depauperata, ecco quanto ci attende. Lo stop forzato dovuto al protrarsi del lockdown ha inferto e lasciato pesanti ferite nel tessuto organizzativo di molti colossi dell’automobile. Woking annaspa, con i dipendenti in cassa d’integrazione, rimanendo a galla solamente grazie alle ipoteche. Ipoteche di lusso, sulla sede e sulla prestigiosa collezione di auto, ma pur sempre segnali tangibili di una quadro tendente alla negatività. Anche Williams, che già si trovava in cattive acque, non riesce a invertire la rotta: l’unica ancora di salvezza è rappresentata infatti dai cospicui contributi di Michael Latifi, che sta investendo nel team in cui il figlio Nicholas sarà pilota ufficiale da quest’anno. Si tratta di navigare a vista, in attesa che passi lo tsunami che ha investito il mondo intero e, in misura differente, le vite di ognuno di noi.

F1 Live 14 aprile 2020
Enstone, sede inglese del team Renault F1

Se i colossi inglesi non se la passano bene, pure in Francia si respira la stessa aria. Un’aria viziata da mille dubbi in merito a un daomani che non sembra contemplare grandi prospettive. La ventata d’aria nuova portata da Ricciardo in Renault è infatti diventata una quieta bonaccia, con l’australiano in partenza per altri lidi. In direzione McLaren, proprio quella stessa scuderia che, a partire dal 2021, abbandonerà la partnership con la casa francese in materia di propulsori, per affidarsi a un rinnovato sodalizio con Mercedes. Secondo GianCarlo Minardi la situazione sarebbe particolarmente compromessa:

In questo periodo la Renault si sta concentrando sulla richiesta si imponenti aiuti governativi con l’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro e per riuscire a saldare i conti della casa madre. Con queste premesse ritengo sia difficile portare avanti il progetto Formula Uno oltre al 2021. Un’ulteriore difficoltà sarà rappresentata dalla ricerca di un possibile acquirente, visto che non si sta parlando di una struttura vincente.”

Giancarlo Minardi
Giancarlo Minardi, fondatore del team Minardi F1

Poche labili speranze in casa Renault. Le indiscrezioni, che parlano di un clamoroso ritorno di Alonso proprio tra le braccia della scuderia transalpina, non bastano a diffondere solidità. Si tratta piuttosto della solita speculazione mediatica, una sorta di blando palliativo ben lontano dal curare un male più profondo ed endemico. Persino la ‘Grande Armata’ Mercedes, anch’essa al centro di molteplici voci di mercato, in virtù del triangolo Hamilton-Vettel-Russell, potrebbe abbandonare la Formula Uno dopo il 2021, rimanendo esclusivamente in veste di fornitore. A tal proposito Minardi aggiunge:

Voci che giungono dall’estero riportano di una Mercedes pronta a cedere il team a fine 2021, con l’intento di rimanere solamente in qualità di fornitore motoristico. L’attuale Presidente della casa di Stoccarda, Ola Kallenius, sembra godere di un potere più ampio nei confronti del team, rispetto a chi lo ha preceduto. E lo si è visto, ad esempio, in occasione del Gran Premio d’Australia, quando ha vietato di prendere parte alla corsa indipendentemente dal parere favorevole di Toto Wolff. Naturalmente il caso della Mercedes è diverso da quello della Renault. Si tratta di un team vincente e perfettamente organizzato. Dunque non dovrebbero esserci problemi nel trovare acquirenti. la situazione tuttavia è ancora molto caotica, in quanto ancora non è stato firmato il Patto della Concordia e Liberty Media non ha trovato nessun nuovo team disposto a partecipare al campionato.”

Un futuro incerto, con lo spettro di una competizione ridimensionata. Un sistema al collasso, che non è più in grado di garantire uno spettacolo adeguato. Sullo sfondo, tentativi maldestri e mai veramente efficaci di risolvere la situazione. L’era Liberty Media, apertasi nei fasti del mito americano, ora rischia di ridursi a uno squallido teatrino. Ora non resta che aspettare l’azione in pista, l’unica che riesca a restituirci la vera natura e l’autenticità di questo sport.


Autore: Veronica Versco @veronicafunoat

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