Smedley: nessun team come la Ferrari, nemmeno nel Regno Unito…

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Michael Schumacher, Rob Smedley e Rubens Barrichello

Smedley: nessun team come la Ferrari, nemmeno nel Regno Unito…


Non è un team come tutti gli altri. Le cose, nel bene o nel male, funzionano in maniera differente. La pressione alla quale si è sottomessi, enorme e spesso insostenibile, deriva dalla storia stessa della scuderia italiana. Una mentalità a senso unico. L’obiettivo chiaro, unico e ammissibile, risulta sempre e solo uno: vincere. Ogni pensiero che non contempli questa parola non soddisfa appieno il modo di pensare che Enzo Ferrari ha lasciato in eredità alla squadra.

“Non è una scuderia nella quale se ottieni dei punti o un terzo posto è visto come un successo. Devi vincere le gare e i campionati. Questa è la misura del successo e lo dovrebbe essere per una squadra di queste dimensioni…” commenta Rob Smedley. Un decennio passato alla Ferrari, dapprima nel test team e poi come ingegnere di pista di Felipe Massa, hanno fatto del britannico un profondo conoscitore dell’ambiente. “Anche quando stai vincendo, ti senti ancora addosso quella pressione. Nella stagione 2004 avevamo probabilmente la migliore vettura di Formula Uno di tutta la storia, ma se la domenica non facevamo doppietta ci ritrovavamo alle nove del lunedì mattina per il debriefing con la sensazione che avessimo fallito” commenta il 46enne inglese durante il vodcast trasmesso da Sky Sports F1.

Smedley
Felipe Massa e Rob Smedley ai tempi della Ferrari

L’unicità di pensiero del Cavallino, secondo Smedley, non trova riscontro in nessun altro team. Nemmeno nel futbol o in qualsiasi altra parte della terra. Lo stress che si percepisce all’interno della rossa non ha eguali, ma non per forza dev’essere giudicato come un elemento deleterio…

“Non esiste una squadra di calcio in Italia o in qualsiasi altra parte del mondo che sia vista in questo modo, e non ci sono nemmeno squadre di Formula Uno analoghe nel Regno Unito. C’è un’enorme pressione e devi solamente imparare a conviverci. Personalmente non ho mai vissuto questa cosa come un aspetto negativo. Al contrario mi ha aiutato a scoprire che potevo davvero crescere con quella pressione. Per quelli come noi che sono riusciti a resistere allo scorrere del tempo nel team di Maranello, la Ferrari farà sempre parte del nostro cuore…”


Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 

Foto: Ferrari

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