martedì, Novembre 12, 2024

Sebastian Vettel: se l’anno sabbatico fosse la miglior soluzione?

La lunga e snervante attesa sta per terminare: tra meno di tre settimane si accenderanno i motori per il primo Gran Premio stagionale che si terrà in Austria. Un campionato il cui calendario è stato scritto solo in parte e che si preannuncia anomalo nel suo svolgimento. A partire dal fatto che il team più prestigioso del lotto, ossia la Ferrari, si troverà a far disputare un mondiale da dimissionario a quello che è stato, negli ultimi anni, il pilota di punta. Sebastian Vettel, quindi, correrà nella non gradevole condizione di chi dovrà dire addio a fine anno senza sapere ancora quale sarà il suo futuro. E proprio riguardo questo tema si affastellano voci, suggerimenti e congetture dai più disparati personaggi che orbitano intorno al pianeta F1. C’è chi vorrebbe il tedesco in Mercedes, chi lo vedrebbe bene nella ambiziosa Aston Martin di Lawrence Stroll. Chi, ancora, lo spinge verso la Renault che però potrebbe mettere sotto contratto Fernando Alonso in una clamorosa operazione nostalgia.

Ma c’è anche qualcuno che indirizza il pilota di Heppenheim verso una soluzione più drastica e se vogliamo clamorosa: l’anno sabbatico. Che potrebbe rappresentare un’opportunità in vista del 2022, quando entreranno in vigore le nuove norme tecniche e quando potrebbe scattare una vera e propria rivoluzione nello scacchiere del potere della Formula Uno. Una pausa come un’opportunità di riflettere bene su strategie e scenari mutati e per ottenere, magari, un sedile migliore. Cosa che nel 2021 potrebbe non presentarsi se taluni tasselli non s’incastrano a dovere. Questa è sostanzialmente la visione di Bernie Ecclestone, uno che non ha mai fatto troppi misteri sul rapporto di sincera amicizia che lo lega a Sebastian Vettel. Un manager che il fiuto per le operazioni di successo ce l’ha eccome avendolo dimostrato nella sua lunghissima e fulgida carriera di dirigente di altissimo profilo.

Sebastian Vettel: se l’anno sabbatico fosse la miglior soluzione?
Bernie Ecclestone, presidente onorario della Formula Uno

Sebastian dovrebbe prendersi un anno di riposo e ritornare in pista nel 2022. Non dovrebbe pensare alla Mercedes – ha riferito Ecclestone al portale Insider perché lì comanda Toto Wolff. Che senso avrebbe prendere Vettel quando ha già sotto contratto una superstar come Lewis Hamilton? Ma non solo. Wolff ha la possibilità di affiancare al campione del mondo uno tra due piloti di prim’ordine che già sono uomini del team: Valtteri Bottas e George Russell”.

La stagione che si troverà ad affrontare Vettel sarà difficile perché è realistico ritenere che ad un certo punto sarà estromesso da alcune decisioni che investono questioni tecniche relative agli anni a venire.Il professionista allora deve rimanere concentrato e cercare di dare il meglio di sé dimostrando di cosa sia capace avendo la mente sgombra da pensieri. Ancora Ecclestone: “Da luglio Vettel avrà la possibilità di dimostrare tutte le sue capacita è, perché no, anche di vincere il suo quinto titolo mondiale.

Una provocazione in pieno stile quella del vegliardo manager che immediatamente spiega come questa prospettiva sia di improbabile attuazione: “La logica dice che sarà difficilissimo che Seb s’imponga. Innanzitutto perché non vedo la Ferrari sullo stesso livello della Mercedes e della Red Bull. Ma, anche se le tre squadre fossero in una situazione di parità tecnica, non credo che Maranello sia interessata a far vincere chi a fine anno saluterà la truppa. Sarebbe una cosa senza senso”. Una valutazione improntata alla logica e al realismo che si oppone al politically correct di Mattia Binotto che, qualche giorno fa, aveva asserito che il tedesco non subirà trattamenti svantaggiosi da parte di Maranello. Frasi di circostanza che si sprecano quando gli addii sono prossimi.

Sebastian Vettel: se l’anno sabbatico fosse la miglior soluzione?
Mattia Binotto e Sebastian Vettel

La visione di Ecclestone è pertanto orientata al massimo pragmatismo. Sia per quanto riguarda il difficile 2020 nel quale dovrà districarsi Vettel, sia per quanto concerne l’anno successivo. Pensare che un quattro volte campione del mondo possa accontentarsi di piazze di ripiego (tali sarebbero tutte le soluzioni che non conducono a Brackley) è illogico. E forse mortificante considerando la caratura del driver. Una stagione di cogitazioni potrebbe servire a ricaricare le batterie mentali e a rilanciare il proprio nome in chiave 2022, quando opererà un contesto tecnico del tutto mutato. Forse il vero tallone d’achille di questo straordinario pilota è proprio la sfera emotiva. L’ex n°1 della FOM lo sa, ecco perché spinge per una pausa di riflessione che possa aiutare ad instaurare quelle precondizioni per ricreare un idillio ambientale come quello della Red Bull 2010-2013 che ha contribuito a rendere Seb uno degli sportivi più vincenti di sempre. Pochi mesi e sapremo se questo scenario rimarrà teoria o se diverrà concreto.

AutoreDiego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Ferrari

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