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Mercedes su più fronti: sistema DAS in fase di sviluppo e gestione alte temperature sotto il cofano della W11

Mercedes su più fronti: sistema DAS in fase di sviluppo e gestione alte temperature sotto il cofano della W11


Negli anni le nuove nate in casa Mercedes hanno continuato di volta in volta non solo a mantenere il primato, ma anche a tenersi gli avversari ad una certa distanza di sicurezza. Solamente nel 2017 e nel 2018 la Ferrari sembrava, almeno nella prima metà dell’anno, poter cambiare le sorti del destino, ma la storia ci dice che non ci è mai riuscita e come lei neanche la Red Bull. Il 2020 oramai, dopo aver visto il comportamento della W11 a Spielberg e a Budapest, sembra essere allo stesso modo ben indirizzato verso quello che sarebbe il 7° campionato costruttori consecutivo per la squadra teutonica (più interessante la lotta al titolo piloti, con Valtteri abbastanza in forma fisicamente e mentalmente).

Tuttavia, nonostante tutti diano oramai per scontato il conseguimento di tale traguardo, all’interno della Mecedes si dicono un po’ preoccupati per i ben noti problemi di surriscaldamento (sotto al cofano motore) di cui la squadra storicamente, bene o male, ha sempre sofferto. “Ci tengo a sottolineare che abbiamo corso su piste con temperature abbastanza mitiesordisce James Allison (direttore tecnico) intervistato dalla sezione americana di ‘Motorsport.com’. “Finora solamente la prima gara dell’anno è stata particolarmente calda ed è stata l’unica finora in cui siamo stati meno convincenti. Quindi dobbiamo ancora scoprire quanto possiamo essere veloci in queste condizioni”.

Primo piano su Lewis Hamilton accanto a Valtteri Bottas, stagione 2020

“Ogni macchina presente sulla griglia ha una spada di Damocle sospesa su di lei ad ogni giro…” riferendosi al fatto che il rischio di chiudere la gara anzitempo è sempre dietro l’angolo. “Lavoriamo su monoposto sperimentali che possono sempre regalarti delle brutte sorprese. Siamo consapevoli che pur avendo un prodotto molto solido, come la nostra vettura, e due ottimi piloti, ci sono milioni di rischi che si possono incontrare quando si corre là fuori”. Oltre però alle solite riflessioni di routine, come queste: sono anni che li sentiamo dire ‘attenzione, attenzione’, ma poi dominano, (forse però è proprio questo l’atteggiamento che fa la differenza…) certamente più interessante l’analisi a seguire.

A prescindere da quelli che possono o non possono essere i problemi d’affidabilità, finora la W11 ha mostrato una potenza impressionante nel giro secco, mentre poi in gara non è apparsa in grado di replicare lo stesso livello di performance. Ok, il gap prestazionale è importante anche alla domenica, ma non così evidente e ampio come lo è al sabato: “In qualifica siamo stati sempre molto forti in questi primi eventi. In gara è più dura. Il margine tra gara e qualifica non è lo stesso…. Abbiamo fatto un passo avanti rispetto all’anno scorso, tuttavia dico che si potrebbe estrarre qualcosa di più. Una vettura perfetta da cui si vuole raccogliere ancora più performance.

Mercedes W11, stagione 2020

La W11 è ben bilanciata, l’efficienza aerodinamica è sorprendente e come se non bastasse può contare anche su quella che attualmente è la miglior power unit del mondiale. Quindi dov’è che si potrebbe intervenire per cercare di limare ancora qualche decimo, soprattutto in gara? Una risorsa potrebbe essere il DAS (dual axis steering), che James Allison, parlando questa volta ad ‘Autosport’, ha definito essere una soluzione ancora tutta da scoprire: “Per noi è un sistema ancora molto nuovo. Dove, come e quando ottenere il maggior vantaggio è una continua scoperta”.

Il dispositivo, come ben sappiamo è stato dichiarato legale per il 2020, ma sarà bandito nel 2021… Tuttavia il team è ancora determinato ad investirci tempo e denaro per capire il modo giusto in cui possa essere sfruttato: “Dal momento che in questa stagione siamo liberi di utilizzarlo, stiamo progredendo nel suo sviluppo. Non lo stiamo assolutamente trattando come un capitolo chiuso. Anzi, contiamo di ottenere sempre più performance dal suo utilizzo, ma questo dipenderà anche da quanto rapidamente saremo in grado di apprendere nel corso dei prossimi weekend”.

L’obiettivo non è battere gli avversari, ma correre sempre al meglio delle proprie possibilità. Un atteggiamento che nessuno a parte Mercedes sembra avere. Tutti ossessionati da raggiungere l’auto davanti per poi aggiornare l’obiettivo una volta superato… Basterebbe lavorare sempre e solo su se stessi, perché per quando lontano si arriva c’è sempre qualcosa che può essere migliorato. La casa di Stoccarda lo ha capito ed è andata sempre avanti, mentre Ferrari e Red Bull presi dall’ansia di spingere, delle volte hanno deciso anche di cambiare filosofia del progetto per poi ritrovarsi persino più indietro anche dell’auto precedente… Avere il giusto approccio fa la differenza e la Mercedes ora è imbattibile soprattutto per questo.


AutoreMarco Sassara – @marcofunoat

Foto: Mercedes

Vedi commenti

  • Salve a tutti, approfitto dell’articolo per farvi una domanda che mi sta ronzando in testa da un po’.
    Cito l’articolo ”preoccupati per i ben noti problemi di surriscaldamento” e quest’anno si presentano con una monoposto nera, possibile che stiano nascondendo la vera innovazione portata su questa macchina? è solo un colore o nasconde qualcosa di più?
    La domanda è quindi la seguente: potrebbe essere una vernice solare? Il concetto non è impossibile, ho letto alcuni articoli.
    Potrebbe accumulare sufficiente energia ed iniettarla direttamente nella parte elettrica della PU senza passare dalle batterie?
    Grazie

  • Anzi.. aggiungo che Mercedes ha già lavorato e presentato un suv con vernice solare (Trovo articoli datati 2014)

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Pubblicato da
Marco Sassara