giovedì, Aprile 25, 2024

Fortuna o sfortuna

Fortuna o sfortuna


Domenica si è concluso il trittico di GP italiani, cosa del tutto eccezionale e che dubito rivedremo nel futuro. Imola è una pista che meriterebbe ben altra considerazione dal Circus, essendo stata utilizzata solo come ripiego a causa dell’emergenza sanitaria; altrimenti nessuno si sarebbe sognato di riportare la F1 tra quelle curve.

Ebbene, questa pista storica non ha tradito affatto le aspettative, ed i piloti (molti dei quali non ci avevano mai corso) galvanizzati anche dal fatto che questa è “la pista di Senna”, hanno dato il massimo. Chi di più ha dato fondo a tutto il suo talento è stato, neanche a farlo apposta, il prossimo epta campione del mondo Lewis Hamilton, il quale sulla pista del pilota a cui in gioventù si è ispirato (belli i tempi in cui Hamilton portava i colori di Ayrton e non quelli “politici” di ora), si è visto soffiare la pole dal “solito” Bottas che (almeno in qualifica) si sta rivelando un vero osso duro per il re nero. Lewis ci teneva particolarmente a conquistare la pole laddove il suo eroe era re indiscusso. Purtroppo la festa gliel’ha rovinata proprio il suo compagno, che dovrebbe essere mansueto ed invece si è rilevato tutt’altro che tenero. Nel bene e nel male il carattere del campione del mondo esce allo scoperto: con Lewis non ci sono mezzi termini: o è bianco o è nero.

Sabato era visibilmente contrariato tanto da essere intervistato per ultimo, quando poi il protocollo vuole che sia il poleman a parlare alla fine. Certo, le operazioni di pesa sono lunghe e complesse, specie quando sei gabbato dal tuo secondo; per carità può succedere. Tuttavia, non è la prima volta che Lewis assume questi atteggiamenti oserei dire quasi infantili: ricordate quando lanciò il cappellino addosso a Nico? Ed è un vero peccato, considerando la sua personalità. Non tutti, evidentemente sono perfetti, e nemmeno Lewis fa eccezione a questa regola.

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Lewis Hamilton effettua la sosta in regime di VSC

Solo che la domenica in gara, evidentemente gli scatta qualcosa dentro, l’estro che ogni campione possiede; e questo ci porta al mio pensiero o per meglio dire alla mia domanda: Lewis domenica è stato fortunato? Dalla parte opposta della classifica, allo stesso modo, viene da chiedermi: Seb è stato sfortunato? Ad essere sinceri, sebbene l’imprevedibilità delle circostanze unite al fatto che un qualunque soggetto si trovi proprio in quel momento, in quel determinato posto, beneficiando di quella singolare circostanza, definita invereconda botta di culo, ci può anche stare. Però, signore e signori che mi leggete, a me piace parlare più di probabilità.

Vedete, il buon vecchio Lewis, durante la gara ha capito che se avesse voluto portare a casa la vittoria, doveva dare fondo a tutto il suo talento. Di fatto, lui ha eseguito l’unica cosa che poteva fare e cioè allungare lo stint più che poteva, per poter accumulare più vantaggio possibile. E l’unico modo per ottenerlo è attraverso una serie di giri a ritmo di qualifica e sperare anche nella probabilità che esca fuori una safety car. Parlo di probabilità, perché durante un GP, considerando la concitazione in quella determinata fase di gara, tutti spingono e magari ci scappa l’errore. Cosa che puntualmente è accaduta. Lewis non ha fatto altro che sfruttare il suo talento e la sua esperienza, uniti alla grande gestione degli pneumatici che ormai ha acquisito. Quando sei costantemente primo, quando ti gira tutto per il verso giusto, le probabilità che tutto vada bene sono alte… queste sono le gare!

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Sebastian Vettel, SF1000 senza parte dell’endpate dell’ala anteriore, Gp Emilia Romagna 2020

La costanza di rendimento è tutto. Questo ci fa capire che l’altra faccia della medaglia è purtroppo occupata dal tedesco della Ferrari, la cui unica costanza di rendimento è quella di essere relegato in fondo alla classifica. Se si parte dal fondo, se si parte in mezzo a piloti che non sono esattamente dei campioni, è evidente che le probabilità di avere incidenti aumentano. Chiedere a Fernando Alonso che, quando era in Ferrari e si giocava il mondiale con monoposto decisamente discutibili dal punto di vista tecnico, era costretto a partire sempre oltre la terza fila. Con tutte le conseguenze del caso. La sfortuna qui non c’entra nulla. Sono le gare… è cosi che va.

Come mai Seb è sempre in fondo ed il suo compagno (che non è nessuno in confronto a lui) gli è costantemente avanti, tanto da averlo letteralmente umiliato in qualifica? Seb predilige un posteriore stabile? La macchina è troppo puntata sull’anteriore? Le scuse sono finite, le giustificazioni anche. Se Seb riuscisse a portare la sua Rossa quantomeno a ridosso del compagno, abbasserebbe notevolmente la probabilità di far rimanere il suo alettone sotto la W11 di Bottas (rovinandogli la gara tra l’altro) e potrebbe affrontare la gara in maniera più lineare.

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A fine gara Mercedes mostra la parte dell’endplate di Sebastian Vettel, raccolta da Valtteri Bottas

Tuttavia, c’è stato il problema al pit; vero. Solo che cosi come per Lewis, anche per Seb queste sono le gare e deve mettere in conto che durante una sosta qualcosa può andare storto… la probabilità c’è sempre! Se Vettel durante tutta questa sciagurata stagione fosse stato costantemente davanti, tutti avrebbero detto “incidente di percorso”. Purtroppo si grida allo scandalo e quando le cose girano male, tutto sembra andare per il verso sbagliato. Sia chiaro, il pit disastroso è stata una punizione che il tedesco non meritava, perché da quando è iniziato questo mondiale, Vettel stava conducendo una gara quantomeno dignitosa. Certo è che il bottino comunque sarebbe stato magro (non sarebbe andato oltre l’ottavo posto) però, almeno, avrebbe fatto morale.

Chi è stato fortunato? Chi è stato sfortunato? Personalmente penso che fortuna e sfortuna un pilota se le crea. Le casualità ci sono e sempre ci saranno, come la ruota bucata di Verstappen, fin troppo costante nella sua positività di rendimento considerando la concorrenza e il mezzo che ha.

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Foratura per Max Verstappen a circa 10 giri dal termine

Eppure, nonostante le sue ottime prestazioni, è stato colto da un inaspettato incidente. Per Max non posso che parlare di eventi particolarmente sfavorevoli (leggi sfiga), considerando che è sempre lì in cima. Per Lewis e per Seb, considerando il loro, di rendimento, non posso che parlare di probabilità favorevoli (o sfavorevoli) create da loro stessi. Considerando l’andazzo di tutto il mondiale, mi pare evidente che le probabilità di successo sono tutte dalla parte dell’anglo-caraibico. La SF1000 sembra che abbia iniziato a funzionare anche nelle mani di Seb e quindi si attendono conferme. Resta da capire quanta fortuna o sfortuna i due campioni saranno in grado di crearsi.


Autore: Vito Quaranta – @quaranta_vito

Foto: Mercedes – F1 – Ferrari

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