venerdì, Aprile 19, 2024

Flexi Wing: normative fonte di dibattito

Flexi Wing: normative fonte di dibattito


Ala posteriore flettente. Dal weekend di Barcellona è emerso un nuovo argomento di discussione sul quale i team principal delle varie scuderie si sono espressi in questi primi giorni di lavoro a Monte Carlo, tra conferenze stampa ed impegni con i giornalisti. Come al solito però procediamo per fasi. Partiamo dall’episodio scatenante. Tutto sembrerebbe essere iniziato da una segnalazione fatta da Lewis Hamilton (Mercedes) in Spagna: L’ala posteriore della Red Bull flette in rettilineo”. Parole che hanno subito mobilitato l’ente di controllo, il quale visionate le immagini, ha varato delle nuove norme che entreranno però in vigore il prossimo 15 giugno, ovvero a partire dal Gp di Francia (7° appuntamento della stagione).

Mercedes chiama e la FIA risponde, direbbe qualcuno… Tuttavia non sembrerebbe questo il caso, con Toto Wolff (team principal del marchio teutonico) andato a chiarire questo aspetto: “Viviamo nel limbo da molto tempo. Siamo stati noi a riportare la situazione alla FIA, però lo avevamo fatto già la scorsa estate non ricevendo alcun feedback dalla Federazione. Quindi capisco la frustrazione degli altri team. La situazione andava risolta ben prima”.

Quali sono state le misure prese dall’ente di controllo? La FIA, preso atto dell’inefficacia degli attuali sistemi di verifica, che avviene controllando che l’ala non fletta oltre determinati valori mediante l’utilizzo di una prova statica, ha pensato bene di procedere con nuovi controlli, anche dinamici (qui tutto il dettaglio) ad escludere ogni tipo di eccedenza. Ovviamente però, come ci ha anticipato il manager austriaco della squadra campione del mondo, sono molte le squadre che hanno manifestato una certa frustrazione.

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Andreas Seidl, team principal McLaren

Tra queste la McLaren. Compagine che a detta di Andreas Seidl non avrebbe mai lavorato attorno a quest’area grigia del regolamento e che quindi, trova assurdo il fatto che ai trasgressori venga ancora concesso di gareggiare con delle specifiche ‘illegali‘ il Gp di Monaco e il Gp d’Azerbaijan. Dove in quest’ultima circostanza, dati i lunghi rettilinei, poter contare su un’ala molto flettente garantirà loro un certo vantaggio. “Ovviamente siamo soddisfatti della nuova normativa, ma non delle sue tempistiche d’intervento ha esordito il team principal della scuderia britannica. “Alcune squadre non solo hanno potuto sfruttare questo vantaggio per diverse gare, ma avranno ancora modo di usufruirne fino al prossimo Gp di Francia. Questo è chiaramente un qualcosa con cui siamo fortemente in disaccordo e ne stiamo discutendo con la FIA. Attraverso le riprese disponibili da Barcellona penso che la situazione sia oramai piuttosto chiara a tutti. Mi aspetto che la Federazione mostri un pugno di ferro da ora in avanti su questo tema. Non è accettabile che ad essere svantaggiate siano le squadre che rispettano il regolamento.”

Una delle squadre ad essere fuori norma, è ovviamente Red Bull, la quale però, attraverso le parole del proprio team principal ha cercato di difendersi in questo modo: “Sbagliato pensare che le superfici aerodinamiche delle vetture siano tutte assolutamente rigide. Anche l’ala anteriore flette ha chiosato in tono di sfida Christian Horner. “Dagli onboard si vede molto bene come inizi a scomparire dall’inquadratura per poi riapparire. Allora, qual è la differenza tra le due? Dovremo effettuare delle modifiche per essere conformi entro il Gp di Francia e questo ci costerà tempo e denaro. Non saremo comunque l’unica squadra a doversi adeguare: anche la Ferrari e l’Alfa Romeo saranno colpite da questa direttiva. E su team come quello svizzero, già molto a limite con i costi. Potrebbe avere un impatto maggiore”.  

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Christian Horner, team principal Red Bull Racing

Ferrari che, attraverso Mattia Binotto conferma le accuse, ritenendo però che la perdita non si rivelerà molto gravosa: “Vero. Abbiamo sfruttato la flessione dell’ala. Credo che sia giusto sfruttare ciò che è permesso dal regolamento. Chi più, chi meno, è un qualcosa che fanno tutti. La direttiva tecnica è arrivata a chiarire ogni dubbio in merito. Dovremo adattarci, ma questo non avrà un grande impatto sulle nostre prestazioni. Nei tempi sul giro la differenza sarà davvero minima per quel che ci riguarda. Come Ferrari siamo felici di questo chiarimento e ci adatteremo, come chiunque altro, alla nuova normativa.”

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Mattia Binotto, team principal Ferrari

Contrariamente al Cavallino, di certo la Red Bull sarà quella che ne pagherà il prezzo maggiore. Tante sono le speculazioni su quello che potrebbe essere il vantaggio garantito da una soluzione simile. L’abbassamento di tutto il ‘corpo ala posteriore’ alle alte velocità, riduce l’area d’impatto della stessa, fungendo come una sorta di ‘mini DRS’. E anche se il vantaggio fosse del valore di qualche decimo, il team principal della scuderia austriaca non lo andrebbe certo ad urlare ai quattro venti: “Il guadagno è difficile da quantificare, ma non è tanto quanto si tende a credere. Ho sentito parlare di sei decimi al giro e la cosa è veramente ridicola. Voglio dire, anche se parlassimo di un decimo, ne sarei comunque sorpreso. È un qualcosa che deve funzionare in un insieme e varia sicuramente a seconda delle caratteristiche del circuito”.

Insomma, nessuno ne trae un grande vantaggio da quest’ala flessibile, però tra averla e non averla si opta per il primo caso… Rabbia e frustrazione arriva anche dall’Alfa Romeo, che proprio come aveva predetto Horner, sarà costretta ad una severa riorganizzazione dell’impiego del budget per riuscire a sostenere i costi richiesti da questo repentino adeguamento. Cambiare il valore del test a campionato in corso non è per nulla corretto esordisce un furente Frédéric Vasseur. “Il nostro compito in F1 è quello di disegnare i componenti al limite del regolamento. Modificare le regole in corsa avrà un grande impatto sulle finanze di alcuni team, mentre altri ne usciranno senza sforzo alcuno. La decisione della FIA ci lascia un po’ spiazzati”.

Vi era già una normativa a regolamentare la flessione delle ali ha cercato di spiegare la ragione di tanta rabbia il manager dell’Alfa Romeo. Hanno solamente deciso di variare il sistema di controllo cambiando i carichi con cui andare a verificare la deformazione. A mia memoria, è la prima volta che assistiamo a qualcosa del genere. Si parla tanto di budget cap e di contenimento dei costi con le squadre costrette anche a fare a meno di alcuni membri del proprio personale di pista pur di rientrarvi e ora si introduce questo nuovo test. È assurdo.”

Flexi Wing: normative fonte di dibattito
Mattia Binotto e Frédéric Vasseur, team principal Ferrari e Alfa Romeo

Da questo quadro possiamo comprendere anche la motivazione per cui la Federazione abbia concesso un mese di tempo alle squadre per adeguarsi alle nuove norme. Se osserviamo la situazione, prima dal punto di vista della McLaren e successivamente attraverso gli occhi dell’Alfa Romeo, potremmo anche dare ragione ad entrambe. Poi, ok… Seidl ha molto giocato sulla purezza del proprio team, ma alla fine della fiera bisogna anche dire che nessuno ha infranto il regolamento. La normativa c’era e tutti i team erano conformi. Quindi squadre come Red Bull, Ferrari e Alfa Romeo (alle quali se ne aggiungeranno certamente altre) non hanno fatto nulla di sbagliato. Saranno solamente chiamate ad adeguarsi ad un nuovo regolamento che entrerà in vigore dal 15 giugno 2021. Nulla di più, nulla di meno.

Normative che hanno invogliato la Mercedes ad apportare qualche modifica all’ala, adesso che tutte le aree grigie sono state completamente eliminate. Anche noi andremo a modificare il nostro alettone posteriore rivela Toto Wolff. Lo renderemo più flettente. Avendo preso alla lettera il famoso articolo 3.8 che imponeva all’ala di restare immobile, la nostra ala è estremamente rigida al momento. I nuovi test sono una via di mezzo e questo ci darà l’opportunità di renderla più flettente di quanto lo sia ora.”

Flexi Wing: normative fonte di dibattito
Toto Wolff, team principal Mercedes

In sostanza, l’introduzione della nuova normativa ha dato il via ad un vero e proprio gioco delle parti che sarebbe stato possibile evitare, proprio come affermava Wolff all’inizio di questo lungo racconto, risolvendo la situazione per tempo. Cambiare le regole in corso non fa bene a nessuno, nè ai team, nè alla competizione e neppure alla Formula Uno in sè.


Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Formula Uno – Ferrari – Mercedes – Red Bull

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