Bottas non si fida più di Mercedes

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Valtteri Bottas e Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 TEAM) posano in pit lane durante la stagione 2021

Ogni cosa ha un punto di rottura in F1. Un punto dopo il quale si spezza. E non c’è riparazione che tenga. E’ irrimediabilmente danneggiata. E la stessa cosa si può dire per gli esseri umani. A mio parere, ma potrei ovviamente sbagliarmi, anche Bottas è arrivato a quel punto di rottura. Forse sa già che questo è il suo ultimo anno nel team impossibile da battere. E che quindi il resto sarà un crepuscolo, di certo non dorato.

Ma se anche così non fosse e il nostro avesse la possibilità di un altro giro di giostra nel mondo grigio nero, a me pare evidente che il boscaiolo visto negli ultimi gran premi abbia superato quel punto di rottura di cui parlavo in premessa. E’ come se avesse l’anima spezzata. Poco incisivo in gara, con errori spesso marchiani (avete presente la clamorosa giravolta in pit lane, senza dimenticare l’ultimo micidiale strike in Ungheria), risposte ai giornalisti un poco piccate e team radio insoliti.

E ha ragione Toto Wolff, con la consueta “paraculaggine”, a dire che Bottas è un pilastro per Mercedes, così come, se potesse, sua maestà sir Lewis lo vorrebbe scudiero a vita. Le parole del team principal austriaco sulle polemiche riguardanti Valtteri:

“Credo che si tratti di valutazioni troppo dure, Bottas è anche stato sfortunato, come a Monaco. Avrebbe potuto conquistare un ottimo 2° posto, e invece è stato vittima di un pit-stop che lo ha costretto al ritiro. C’è da aggiungere che se ti trovi in squadra un compagno pluri-iridato e con quasi 100 GP vinti, è normale che tutto diventi difficile.

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il sorriso dell’austriaco Toto Wolff, direttore esecutivo di Mercedes Mercedes AMG F1

Ma in ogni caso Valtteri è un grande uomo-squadra, si è aggiudicato diversi gran premi, è stato sempre al servizio del team e ha ottenuto 53 podi. Ritengo che sia un pilastro solido ed importante per la Mercedes, e questo è un aspetto che deve essere considerato”.

Toto sa bene che in ogni squadra, anche davanti ad errori clamorosi, bisogna fare muro, difendere i propri uomini all’esterno e, al limite, lavare i panni sporchi nelle segrete stanze. Perché dai un’immagine di compattezza e, contemporaneamente, non demoralizzi chi lavora per te dando il centodieci per cento. E quindi è normale che Wolff, buon conoscitore del manuale del perfetto team principal, dica ciò che dice.

Eppure, credo che Bottas abbia più di un motivo per essere stanco, spaesato, spossato. Pilota veloce in qualifica, meno in gara, è stato spesso criticato in maniera ingenerosa. Ha dovuto ingoiare bocconi amarissimi dovendo, talvolta, essere sportivamente non molto corretto per frenare i piloti che, di volta in volta, potevano togliere la corona iridata a Hamilton. Spesso ha frenato le sue ambizioni di vittoria del singolo gran premio perché bisognava prima di tutto mettere al sicuro il pluricampione.

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lo sguardo onesto del finlandese Valtteri Bottas (Mercedes AMG F1 TEAM) durante il fine settimana del Gran Premio di Ungheria edizione 2021

E’ stato un vero e proprio scudo a protezione del baronetto pluricampione, adempiendo appieno al suo ruolo di perfetto gregario che via via è stato soprannominato Robottas, altre Tappo e così via. Si, Bottas è davvero il perfetto gregario. Quasi come una seconda pelle, una corazza per Mercedes e Hamilton. Ma, si sa, anche il perfetto gregario prima o poi, si diceva, arriva al punto di rottura. 

Immaginate voi di vivere ogni anno con la spada di Damocle del non sapere se il tuo contratto sarà rinnovato. E’ una rincorsa continua, una corsa ad ostacoli dove sai che ogni minimo errore ti può far perdere il sedile. E, non ultimo, anche se fai tutto in modo perfetto, puoi comunque essere “sacrificato”.

Qualcuno ha detto Russell? Vedremo.

Nota a margine. Torniamo un pochino indietro e fate mente locale alle dichiarazioni di Wolff. Ora fate il paio con le dichiarazione di un altro team principal, a capo di una storica e blasonata scuderia, e cercate di ricordavi come ha attaccato spesso un pilota (e non solo lui). 

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la concentrazione di Mattia Binotto, team principal della storica Scuderia sw

Ecco, non è che ce l’ho con lui, anche se avrete capito di chi sto parlando. Ma potete ben capire come il primo, anche in queste occasioni, risulti un gigante rispetto al secondo che “di pasta, ne deve mangiare ancora tanta” (copyright by Bonucci).


F1-Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Foto: Mercedes AMG F1 TEAM

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