Formula 1

Le “inutili” direttive tecniche della FIA

Era un fatto già annunciato. All’inizio della stagione 2021 di F1 la federazione internazionale ha fatto sapere che avrebbe aumentato i controlli. In precedenza la FIA non era certo assente. Tuttavia era presente la sensazione che il sistema “giuridico” del Circus entrasse in funzione sotto richiesta dei competitor e non per iniziativa propria. Il fatto di voler esaminare una vettura a campione al termine dell’evento era un chiaro segno che qualcosa stava cambiando. 

Solamente poche gare e a Barcellona si inizia a parlare di ali flessibili. In questo caso è il team Red Bull Racing Honda a finire sotto la lente d’ingrandimento. La flessione dell’ala posteriore è vistosa, anche se rispetta, al pari delle specifiche montate sulle altre vetture, tutti i controlli previsti. La FIA, decisa a cambiare registro rispetto al passato, dirama pertanto una direttiva (entrata in vigore dal Gp di Francia) che obbligherà anche altre squadre, come ad esempio l’Alfa Romeo Racing, ad adeguarsi al regolamento.

Procedura di pit stop per il Red Bull Racing Team, Gp di Gran Bretagna 2021

Mentre qualche settimana più tardi deciderà di intervenire anche su altre questioni, come la pressione delle gomme dopo il caso Azerbaijan e sul software che aiuta i meccanici nel rilascio della vettura durante le procedure di pit stop. Normativa che entrerà in vigore proprio in questo weekend, per stabilire un tempo limite minimo di 2,5s in nome della sicurezza. 

Incrementare il proprio impegno nella massima categoria è una buona cosa. Eppure, riflettendoci su, viene da chiedersi se apportare un così alto numero di modifiche, soprattutto a campionato in corso, sia positivo per la F1. Dal punto di vista dei fan gli aspetti negativi ci sono. Gran parte degli appassionati, infatti, rischia di non capire il senso dei ripetuti cambiamenti visto l’inevitabile confusione che si crea. Il pubblico gradirebbe stabilità e coerenza

Che ne è stato, per esempio, dei controlli richiesti dalla Red Bull sulla flessione dell’ala anteriore Mercedes? Perché la tolleranza sulla flessione è molto più bassa al posteriore? Tutte domande alle quali nessuno ha dato una risposta. Che per di più alimentano polemiche nocive all’interno dello sport su presunti favoreggiamenti verso talune scuderie. Il rischio, con uno scenario del genere, è quello di allontanare il pubblico.

Michael Masi, racing director della F1 sul rettilineo principale di Silverstone, Gp Gran Bretagna 2021

Vale la pena considerare, è ovvio, che riscontrata un’irregolarità netta, l’intervento della federazione dev’essere deciso e inequivocabile. Mentre in alcuni casi, dove la certezza di aver infranto le regole è ben lontana dalla realtà, probabilmente sarebbe più saggio lasciar correre. Sotto questo aspetto sembrerebbe più sensato “appuntare” la presunta irregolarità e studiarla a fondo prima di intervenire.

Esaminando la questione dal punto di vista dei team le cose non cambiano più di tanto. Nuove normative obbligano le squadre a doversi adeguare in corsa, il che comporta ad un lavoro extra che distoglie le squadre dall’obiettivo principale. Senza dimenticare l’aumento dei costi che “sotto” budget cap di certo non aiuta. 

Tra i top team c’è chi non è dello stesso parere però. E’ un bene che la Federazione abbia aumentato la sua attività all’interno della categoria. Molte squadre tendono a spingersi molto vicino se non ad andare oltre il limite regolamentare e anche se il compito dei tecnici è quello di gettare sempre un occhio sul lavoro della concorrenza, sapere di essere costantemente sotto la lente d’ingrandimento è quantomeno rassicurante. 

l’austriaco Toto Wolff (Mercedes AMG F1 TEAM) e il britannico Christian Horner (Red Bull Racing Honda) presidiano la consueta conferenza stampa del venerdì durante la stagione 2021

Intendiamoci. Le squadre tendono a spingersi molto vicino alla linea di confine regolamentare e in alcuni casi l’occasione di superarla per trarre vantaggio esiste. Ciononostante sta alla bravura della FIA capire se la lamentela di un team è fondata o se, semplicemente, viene effettuata per creare un caso mediatico capace di favorire suddetta scuderia. 

Pensando alla diatriba MercedesRed Bull relativa alla flessione delle ali, il ragionamento appena realizzato non sembra troppo distante dalla verità. La modifica di tale normativa, dati alla mano, non ha prodotto alcuna differenza a livello prestazionale. Insomma… tanto rumore per nulla.


F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: F1 – Red Bull Racing Honda – Mercedes F1 Team

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Marco Sassara