Formula 1

Mercedes: quelle medaglie del passato che non servono per le vittorie future

Come si costruisce un team vincente? Probabilmente evitando di crogiolarsi sui risultati ottenuti. Ovviamente la ricetta è molto più complessa e, specie in F1, investe la capacità di saper innovare e di riuscire a trovare quelle idee geniali che siano in grado di tracciare un solco tecnico per tenere a distanza una concorrenza agguerrita. Ma la sfera mentale è e resta fondamentale. La ricerca continua di stimoli, motivazioni, pungoli è alla base del modus operandi di ogni compagine che riesce ad imporsi.

Una mentalità settata alla voglia di stare in cima al gruppo – una necessità quasi fisica – che deve essere comune a tutti. Dalla proprietà al dipendente con minori mansioni operative. Non sempre una persona, seppur dotata di talento, possiede quella ferrea determinazione che la porta a volersi imporre. Serve un esempio; è necessario che vi sia qualcuno che traccia il percorso. Un apripista che si mette davanti al carro e trascina tutti.

il fulgido team principal austriaco Toto Wolff (Mercedes AMG F1 Team) passeggia nel paddock

Quest’uomo è Toto Wolff. Il 28 gennaio 2013 l’ex pilota lascia la Williams per diventare direttore esecutivo della Mercedes. Come nell’esperienza a Grove, le sue doti di comando gli permettono di eseguire una rapida scalata nel team. Stavolta l’ascesa sarà costellata da un numero di successi impressionante.

Nel tempo ha acquisito il 33% delle azioni della scuderia di cui è proprietario insieme al Jim Ratcliffe, n°1 di INEOS e Daimler AG. Wolff, a dimostrazione della sua capacità di essere leader, diventa anche il coordinatore di tutte le attività sportive della Stella a Tre Punte, ruolo che precedentemente ricopriva Norbert Haug.

In casa conservo solo due cimeli: il primo è il casco dedicato a Niki Lauda con il quale Hamilton ha vinto il Gran Premio di Monaco nel 2019. L’altro è la coppa costruttori. La mantengo girata dal lato in cui c’è lo spazio per i vincitori del futuro“. Così ha esordito il manager-imprenditore viennese ai taccuini del Frankfurter Allgemeine.

Parole che mettono subito in chiaro l’attitudine alla vittoria e che, a leggerle bene, spiegano quanto il 2021 col suo epilogo abbia generato in Wolff la voglia di riprendersi quello che considera un maltolto (basta ripescare le parole spese nei confronti di Michael Masi la settimana successiva il Gp di Abu Dhabi).

Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) appena uscito sconfitto dal duello con Max Verstappen al GP di Abu Dhabi 2021

Torger Christian Wolff rende manifesta quella che potremmo definire la sua etica professionale. Il suo approccio alle cose in poche, chiare, parole: “I trofei sono pericolosi. Sono reliquie del passato. Non hanno alcun valore nel presente. Non ci si dovrebbe mai beare dei successi ottenuti in precedenza“. Ed è ciò che è sempre successo in Mercedes dove i festeggiamenti sono durati il tempo di un amen per poi iniziare a lavorare in maniera maniacale sull’anno successivo col fine di creare il contesto per raggiungere altri traguardi.

I momenti di soddisfazione devono esserci, altrimenti non c’è equilibrio. Per me – ha proseguito Wolff durano poco, giusto il volo di ritorno per tornare a casa. Dal giorno successivo è tempo di pensare al prossimo appuntamento, ad una nuova gara da vincere“.

E in Mercedes, in effetti, ne hanno di cose a cui pensare. Il 2021 è stato un anno non gestito in maniera perfetta. Il titolo costruttori è arrivato grazie ad una rimonta efficace, ma i punti persi per strada per pessime gestioni strategiche sono stati davvero tanti.

Qualche meccanismo che in passato era sembrato ben oleato si è inceppato quando la lotta si è fatta serrata. La pressione ha giocato brutti scherzi ad un team che non era troppo abituato a confronti sul centesimo di secondo. Il campionato archiviatosi un mese fa è stato comunque grande allenamento, una palestra procedurale per rimettere in discussione alcune modalità operative che non hanno superato lo stress test.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 dopo il trionfo nel GP di Jeddah.

Mercedes è stato il primo team a mostrare l’accensione del proprio propulsore in versione 2022 e ci risulta che la vettura nata in ossequio del nuovo regolamento stia “girando” da diverso tempo sui banchi dinamici di Brackley e di Brixworth. Degli strumenti all’avanguardia atti a simulare il comportamento dinamico della monoposto che sono stati alla base degli otto anni di trionfi della Stella a Tre Punte.

Il nuovo contesto regolamentare (leggi qui l’approfondimento sui cerchi da 18 pollici) è un’opportunità per Mercedes per proseguire in una striscia di risultati senza precedenti. La sfida è quella di continuare ad essere un punto di riferimento anche se Liberty Media e FIA hanno spezzato il contesto regolamentare che AMG ha interpretato meglio di ogni altro team.

F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: Mercedes AMG F1

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Pubblicato da
Diego Catalano