venerdì, Aprile 19, 2024

Red Bull RB18: update costanti e programmati per sfruttare al massimo le risorse

In Red Bull ci sanno fare col marketing, questo è poco ma sicuro. Hanno catalizzato gli sguardi con una presentazione non presentazione che ancora fa discutere e che ha generato grandi volumi di traffico (leggi l’approfondimento). Essere al centro dell’attenzione mediatica della F1 mostrando una bella scatola dipinta al cui interno c’è praticamente il nulla è operazione da fenomeni del commercio. Ci inchiniamo.

Ma prima o poi la vera RB18 dovremo scrutarla nel dettaglio. Non manca poco visto che i test di Barcellona si avvicinano a grandi passi. In quella circostanza la show car protagonista della manifestazione della scorsa settimana sarà stata rispedita al mittente considerando che Max Verstappen e Sergio Perez si alterneranno nell’abitacolo della creatura chiamata a confermare il titolo piloti 2021 e, chissà, a raddoppiare col costruttori.

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La livrea della Red Bull RB18 “montata” sulla show car della F1

Al Montmelò, quindi, scenderà in pista una vettura che mostrerà quali saranno stati i principi che hanno ispirato Adrian Newey per sublimare le regole tecniche vigenti. Una macchina ovviamente non definitiva che sarà la base di sviluppo sulla quale la scuderia di Milton Keynes lavorerà di gara in gara in un processo di progressivo affinamento quanto mai necessario in una stagione di succulente novità. E di mancanza di punti di riferimento visto che l’effetto suolo, bandito dall’inizio degli anni ’80, ritornerà ad essere assoluto protagonista del lessico tecnico della categoria.

Proprio perché il 2022, per tutti, sarà un anno di apprendistato in cui si dovranno confrontare gli studi effettuati in fabbrica con quanto la pista, il giudice più implacabile, pretenderà, è necessario muoversi con estrema precisione evitando di sprecare risorse finanziarie limitate (qui per approfondire), scongiurando un pericolo che preoccupa le squadra: intraprendere la strada tecnica errata.

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La risata compiaciuta del team principal britannico Christian Horner (Red Bull Racing Honda)

In Red Bull sono scafati e sanno quali rischi corrono se le cose non vengono fatte per bene in un’era storica in cui sarà impossibile iniettare danaro pesante per risolvere rebus tecnici. Quante volte, nelle ultime annate, abbiamo visto gli uomini di Milton Keynes stravolgere la vettura con continui adattamenti dopo partenze non proprio da ricordare? Ecco, questo contesto non sarà più proponibile. Christian Horner ha ammesso che la Red Bull dovrà essere molto precisa su dove spendere soldi per sviluppare la RB18.

Una F1 che il manager britannico non esita e definire un prototipo che subirà rimaneggiamenti ad ogni gara. Probabilmente la vettura non correrà mai due volte nella stessa configurazione. Un processo frutto di un inteso programma di sviluppi già calendarizzato negli uffici tecnici del team vicecampione del mondo.

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Vista posteriore della vettura-prototipo presentata dalla Red Bull

Un elenco di novità da introdurre nel pieno rispetto dei regolamenti finanziari. Da qui la necessità di essere selettivi sull’impiego delle risorse nella speranza che nel normale svolgimento delle gare non si vada incontro ad incidenti e cause avverse che potrebbero assorbire come una spugna grosse fette di liquidità.

Tutto dipenderà da come sarà nata la RB18. E qui andiamo in un paesaggio del tutto ignoto. Le prime tre vere vetture osservate, Haas, Aston Martin (approfondimento tecnico) e McLaren (leggi l’analisi tecnica), hanno presentato forme ed idee molto diverse tra loro. Un fatto sorprendente visto che molti s’aspettavano una sostanziale standardizzazione estetica e filosofica figlia di regolamenti particolarmente stringenti.

Scelte divergenti che potrebbero produrre valori molto altalenanti. Ecco che ciò che abbiamo visto nel 2021 potrebbe totalmente relativizzarsi. A Milton Keynes sono sicuri di aver lavorato per il meglio, ma gli sforzi profusi per consentire a Max Verstappen di vincere il tiolo potrebbero pesare nell’economia della nascente stagione.

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Chris Horner, Max Verstappen e Sergio Perez, team Oracle Red Bull Racing

Ancora, sono le limitazioni determinate dal balance of performance tecnico che spaventano team come Oracle Red Bull Racing e Mercedes che hanno potuto contare su un numero di ore in galleria e di gettoni CFD veramente risibile rispetto ad una concorrenza che ha lavorato potendo puntare su ben altri parametri operativi.

Forse anche da questi timori è dipeso un atteggiamento molto conservativo sulla nuova auto. Si è provato a nascondere ogni dettaglio per evitare che una concorrenza agguerrita ed assetata di vendetta sportiva potesse trarne qualche sorta di vantaggio.


F1-Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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