giovedì, Aprile 18, 2024

Mercedes: comprensione della “W13-B” il focus dei test

F1. La stagione 2022, contraddistinta dalla più grande rivoluzione tecnica degli ultimi quarant’anni, è iniziata con la doppia sessione dei test pre-season che si sono svolti al Circuit de Barcelona-Catalunya e al Sakhir International Circuit. Complessivamente le scuderie hanno avuto 48 ore, suddivise in sei giornate di prove, per testare la nuova generazione monoposto della F1 e iniziare a comprenderne il potenziale tecnico e prestazionale.

E’ comunque doveroso fare una premessa: alla luce del fatto che non si è conoscenza dei quantitativi di carburante impiegati e delle mappature del V6 turbo-ibrido e dell’ERS utilizzate, i dati e i riscontri cronometrici derivati dalle prove invernali vanno presi con le pinze. Tuttavia, si può fare comunque un’analisi oggettiva basandosi su ciò che si è denotato in pista.

Per quelli potrebbero essere i valori in campo ai vertici della classifica, la Red Bull è sembrata ben bilanciata in inserimento con un avantreno preciso e un retrotreno stabile, sinonimo anche di un assetto già ottimale. La Ferrari è stata molto consistente con le differenti mescole di pneumatici e non ha avuto alcun intoppo. La Mercedes, invece, è quella che desta i maggior dubbi.

In occasione del primo giorno di prove al Sakhir International Circuit, il costruttore anglo-tedesco ha portato al debutto la versione B della W13 E Performance. Il più grande cambiamento aerodinamico lo si è denotato nella zona delle bocche d’ingresso delle pance e nel design delle fiancate. I tecnici del team campione del mondo in carica di F1 hanno svolto un lavoro molto accurato e approfondito al fine di rastremare le fiancate, ridurre la sezione frontale delle prese d’aria e aumentare la portata d’aria sul fondo della vettura al fine di incrementare il carico aerodinamico generato al retrotreno.

F1, la vista laterale della Mercedes W13 E Performance
La vista laterale delle fiancate della Mercedes W13 E Performance

La conformazione della struttura anti-crash è diventata un profilo alare in grado di controllare il flusso d’aria che lambisce la zona superiore delle pance. Questo disegno rivoluzionario ha portato a una diversa inclinazione dei radiatori, ma soprattutto un differente smaltimento del calore della componentistica interna della power unit e della trasmissione.

Con una carrozzeria così ‘attillata’ a fini aerodinamici, le temperature di esercizio si innalzano e potrebbero insorgere delle problematiche con temperature dell’ambiente elevate come ad esempio a Singapore. Per ovviare a questa potenziale problematica, i tecnici della Mercedes hanno svolto un meticoloso lavoro nel raffreddamento interno della monoposto, posizionando delle branchie sul cofano motore per evacuare maggiormente il calore.

Questi sono alcuni degli aspetti tecnici per i quali la Mercedes non ha mai dato l’idea di provare, né con Lewis Hamilton né con George Russell, ad alzare l’asticella per intravedere quale possa essere il potenziale della W13 E Performance sul giro secco.

Il costruttore di Stoccarda ha svolto prevalentemente un lavoro di comprensione della vettura per analizzare i diversi parametri in modo da capire quali siano i punti di forza della nuova versione e quali siano gli aspetti sui quali migliorare. Una fase fondamentale dato che poi gli assetti e il piano di sviluppi nell’arco dell’annata si baseranno su questa monoposto e non su quella che si è vista al Circuit de Barcelona-Catalunya. Ragion per cui alla Mercedes si sono focalizzati sui long-run e decisamente poco sul time-attack.

F1, Lewis Hamilton in azione in Bahrain al volante della W13 E Performance
Lewis Hamilton in azione in Bahrain al volante della W13 E Performance

La notizia positiva per la Mercedes è che nonostante delle fiancate così rastremate e una power unit compatta nella sua componentistica, non sono insorte problematiche tecniche nell’arco dei test in Medio Oriente dovute al surriscaldamento. Anzi, il team guidato da Toto Wolff è quello che ha percorso il maggior numero di giri, 385, corrispondenti a 2083.6 chilometri. Seppur vero che la W13 E Performance non ha subito alcun intoppo, va comunque sottolineato come solamente quando il V6 turbo-ibrido e la mappatura dell’ERS saranno utilizzati in modalità qualifica si potrà notare quanto effettivamente sarà efficiente la power unit.

Ma questo è un discorso tecnico che vale anche per tutte le altre monoposto. Motivo per cui è pressoché molto complicato decifrare il potenziale di ogni monoposto di F1 di quest’annata. L’unico momento in cui ogni dubbio verrà fugato e la teoria lascerà spazio al cronometro saranno le qualifiche di sabato prossimo del GP Bahrain, prima tappa della stagione 2022 della F1. E quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare…


F1-Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Christian Menath, Mercedes AMG F1

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