venerdì, Aprile 19, 2024

Red Bull 2022: l’up-date che ha corretto il sottosterzo insito alla RB18

F1 – Ci siamo. Per quanto ogni team abbia potuto celare le proprie carte è giunto il momento della verità. Venerdì qualcuno potrebbe ancora sviluppare programmi di lavoro che non dichiarano il vero potenziale delle vetture, ma da sabato pomeriggio, alle 16:00, la musica cambierà. Tutti saranno tenuti ad adoperare la mappature più spinte ed a svuotare i serbatori per aggredire finalmente il cronometro.

In quel momento avremo la percezione di quali saranno le performance pure delle 10 protagoniste. Valori che già l’indomani, a causa di gomme di nuova composizione, potrebbero nuovamente essere rimescolati come ha spigato Mario Isola durante i test del Bahrain. La gestione delle temperature e, di conseguenza, dell’usura è un campo non del tutto esplorato da parte delle squadre che useranno le prime gare come un grande training.

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Sergio Perez durante i test invernali del Bahrain

Se, in linea di massima, dovessimo lanciarci in una sorta di previsione, diremmo che la vettura che, nel complesso, si è meglio comportata nella sei giorni di test invernali è la Red Bull RB18. Un’auto che – con Adrian Newey non poteva essere altrimenti – ha presentato diversi concetti innovativi che hanno subito messo in guardia la concorrenza sul potenziale intrinseco che, specie in Bahrain, si è potuto apprezzare nonostante le solite prove con carichi di carburante importanti e con mappature di endotermico e di ibrido piuttosto conservative.

A Milton Keynes non si sono certamente cullati sugli allori e, nelle settimane che hanno preceduto i test di Sakhir, hanno lavorato su un nuovo pacchetto aerodinamico che ha ulteriormente perfezionato il comportamento di una macchina già parsa molto consistente. I dettagli di questa nuova configurazione li potete trovare nel nostro focus specifico consultabile a questo link: clicca qui.

Nell’ultimo giorno di prove invernali ci sono stati due momenti forse sfuggiti ai più distratti. Attimi in cui Helmut Marko, solitamente austero e composto, si è sciolto in risate gustose condivise con i tecnici che erano nei paraggi. Fasi coincise con prestazioni cronometriche di rilievo prodotte prima da Sergio Perez, al mattino, e poi da Max Verstappen, nel pomeriggio. Una sottolineatura spontanea di soddisfazione che probabilmente conferma che la nuova configurazione studiata in fabbrica ha dato i frutti tanto attesi.

La conferma è arrivata dallo stesso super-consulente austriaco che, senza troppi giri di parole, ha decretato che l’update ha reso la RB18 più rapida di cinque decimi. Una cifra che, se confermata, avrebbe dell’impressionate e direbbe quanto siano ancora ampi i margini di crescita di vetture di una F1 che è letteralmente all’anno zero.

Naturalmente tutto va parametrato al livello degli altri ma, al di là di ciò, filtra un cauto ottimismo su quanto prodotto dallo staff diretto sapientemente da Adrian Newey. Le cose potrebbero mutare molto in fretta se, per esempio, Mercedes riuscisse a rimettere a breve sui binari la W13 che la settimana scorsa ha sofferto oltremodo del porpoising.

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Lavoro dei settaggio alle sospensioni della Mercedes W13

Uno degli obiettivi che si proponeva l’aggiornamento presentato nel pieno dei test bahreniti era quello di migliorare il sottosterzo che si era visto al giovedì. A quanto pare l’obiettivo è stato centrato visto che, pur disponendo di un quantitativo di carburante corposo e di mappature non spinte, Verstappen è riuscito ad esprimere ottime performance sul giro secco e nel long run. Cosa che dimostra che la vettura ha un’attitudine ad affrontare bene le curve senza stressare troppo il prodotto della Pirelli.

Se dovessimo trovare un sostantivo per definire il momento che la Red Bull sta vivendo è “consapevolezza”. A Milton Keynes sanno di aver operato bene e di aver intrapreso il giusto sentiero tecnico tanto che le difficoltà relative al sovrappeso della RB18 non spaventano più. La scuderia vicecampione del mondo si approccia al primo GP con molte più certezza che punti interrogativi che, al momento, affliggono quella che l’anno scorso è stata la principale rivale. Mentre Mercedes procedeva all’indietro come un gambero a causa di un pacchetto tanto estremo quanto bizzoso, Red Bull ha potuto scavare ulteriormente un solco tecnico che domenica prossima potrebbe fare la differenza. Ferrari permettendo.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1, Oracle Red Bull Racing, Albert Fabrega

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