venerdì, Marzo 29, 2024

Ferrari favorita nello sviluppo della monoposto 2022? “Accusa” infondata…

Il team principal di F1 Mattia Binotto è stato al timone di un clamoroso inizio di stagione Ferrari: basandosi sui nefasti presupposti degli ultimi anni, quel Cavallino Rampante oramai visto piuttosto come un quadrupede zoppo, oggi è finalmente ritornato a far parlare di sé in termini migliori, ma soprattutto ottimisti e speranzosi.

Di fatto basandosi su dati meramente matematici, i primi due appuntamenti mondiali hanno fruttato alla Rossa ben 78 punti sugli 88 totali possibili: un successo rilevante di cui Binotto non può che essere soddisfatto. Ed anche averli guadagnati potendo assistere ad un’accesa battaglia con l’attuale campione del mondo in carica, deve senz’altro aver contribuito ad accrescerne valore e fascino.

Insomma… un avvio di mondiale davvero promettente. Una ventata d’ottimismo che investe non solo entrambi i piloti ma la scuderia stessa: è per questo che, nonostante la sua vena svizzera imperturbabile, Binotto, in Bahrain ha deciso di esserci sul podio durante la cerimonia di premiazione. La sua presenza era indice di partecipazione di tutto il team, come in rappresentanza di ogni settore che lavorando sodo ha contribuito al raggiungimento di questo grandioso primo risultato.

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Mattia Binotto, team principal della storica Scuderia Ferrari

Ed anche il viaggio di ritorno a Maranello per la consegna dei trofei è stato un ulteriore momento di soddisfazione, perché vedere la gioia dipinta sul volto di tutti coloro che lavorano alle spalle di questo progetto, è stata senz’altro un’altra grande ricompensa.

Insomma, questa bella atmosfera vincente non si percepiva da parecchi anni in casa Ferrari, ed è inevitabile che quando si ragiona in questi termini e con queste sensazioni il pensiero vada sempre all’epoca Schumacher: senz’altro una delle più longeve e trionfali ere nella storia di questo sport.

E tra l’altro Mattia, che è in Ferrari come ingegnere motoristico dal lontano 1995, ha vissuto in prima persona quegli anni che descrive come grandiosi e di cui conserva un ottimo ricordo, soprattutto perché dal Kaiser ha potuto imparare tanto, come ad esempio la giusta attitudine per essere leader

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Mattia Binotto e Michael Schumacher, Scuderia Ferrari

Dunque quello che stiamo vivendo sembra proprio un promettente presente che onora il glorioso passato di uno dei team che ha presenziato sin dal primo appuntamento nel lontano 1950. Ed il Leitmotiv #EssereFerrari punta proprio a questo: rappresentare l’identità della scuderia di maggior successo e longevità nella storia della F1, non solo per quel che è stato, ma anche per quello che potrà essere.

Specie sulla base di quanto attualmente raggiunto: Binotto infatti dichiara di essere ben consapevole della valida preparazione svolta in vista di questo mondiale, ma nel contempo ammette anche di non essere stato ben conscio del valore effettivo fino a quando non è stato possibile constatarlo direttamente in gara; anche perché ci tiene a sottolineare il fatto che di avversari forti ce ne sono, e che anzi tuttora continua a ritenere ancora favorita la Red Bull F1.

Tuttavia per il momento c’è posto principalmente per la soddisfazione di quanto conquistato insieme, ma bisognerà anche far i conti con lo sviluppo nella seconda parte del lungo campionato, sebbene al momento la vettura sembri solida ed affidabile.

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gli alfieri della rossa Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari), in azione durante il primo run a Jeddah

E proprio a tal proposito, a chi sostiene che la scuderia Ferrari sia stata favorita in quanto primo top team ad iniziare a sviluppare la monoposto, risponde che è soltanto un’accusa infondata, in quanto a tutte le squadre è stato parimenti concesso di analizzare dati di galleria del vento e simulazioni solo a partire dal 1 gennaio 2021 e che quindi come tutti, ha lavorato secondo tali direttive.

L’unico dettaglio forse è quello di essersi concentrati maggiormente sul 2022, ma ciò comunque non significa essere partiti da un differente punto rispetto a tutti gli altri team; e soprattutto, sostiene che questo sia un progetto approfondito da anni e non soltanto di recente, e sul quale tra l’altro si può (e si deve) ancora migliorare.

Insomma, la lucida pacatezza di Mattia Binotto e l’entusiasmo dei piloti insieme con l’attento lavoro del team, sembrano aver fatto della F1-75 una delle vetture che ha già segnato un punto di svolta nella storia della scuderia Ferrari.


F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat

Foto: F1Scuderia Ferrari

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1 commento

  1. e che ne dite dei 7 titoli rubati dai crucchi? ogni anno un trucco e titolo rubato! dalle ali super flessibili ai buchi nei cerchi, dal DAS quindi ASSETTO VARIABILE PROIBITO all’olio bruciato come carburante, dai fondi irregolari al motore ” stranamente” potente ben oltre le specifiche richieste ecc…ecc…! ogni anno un trucco sporco e meschino spacciato per invenzione tecnologica, salvo poi essere abolito l’anno successivo perchè IRREGOLARE! ma intanto ogni anno titolo RUBATO!…quindi TACERE PREGO!

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