mercoledì, Aprile 24, 2024

F1 2022/DRS: l’effettività apparente dell’ala mobile

F1. Non sono nuovo a pronostici sbagliati su questa rubrica. Che poi in realtà non è neanche una questione di azzeccarci o meno, ma di voler gettare il cuore oltre l’ostacolo nell’analisi guidato dalla passione. Eppure dimentico sempre che la Formula 1 non è uno sport in cui il favore del pronostico, l’essere nel pieno del “momentum” ti porta per inerzia a perseguire una scia di trionfi. Quella di Imola è stata una vera e propria “wake up call” per Leclerc e per tutti i ferraristi.

In sintesi, il 2022 non si tratterà di una cavalcata solitaria come molte di quelle viste da Mercedes negli scorsi anni. Sembrava lecito pensarlo sulla base della concretezza messa in pista dal monegasco nelle prime gare, dei dubbi sull’affidabilità Red Bull, della velocità pura mostrata dalla Ferrari soprattutto a Melbourne. Ed invece a quanto pare il margine era molto più limitato del previsto, laddove tra le rive del Santerno abbiamo visto la monoposto disegnata da Newey alla sua miglior uscita stagionale.

E non mi riferisco banalmente al risultato in sé, la prima doppietta dell’era VerstappenPerez, quanto proprio alla competitività vera e propria mostrata dalla vettura. La Ferrari non è infatti mai apparsa in grado di eguagliare la velocità della sua rivale nel corso di questo week-end, al netto dei leciti dubbi legati alle condizioni meteo. Leclerc ha preso paga nella qualifica “classica” del venerdì, per poi riscattarsi al sabato con una super partenza prima di dover cedere nel finale della Sprint Race per via di un eccessivo degrado della gomma Soft.

F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Gp Imola 2022

Quanto alla domenica, sia con le gomme intermedie che con quelle da asciutto, non c’è mai stata veramente competizione con l’olandese, dove il massimo obiettivo si è rivelato essere quello del secondo posto ai danni di Perez. Eppure il messicano è apparso coriaceo nel rispondere agli attacchi dell’alfiere di Maranello, dimostrando che è tutto il pacchetto degli austriaci a funzionare, non soltanto quando guidato dal campione del mondo in carica.

L’obiettivo è miseramente fallito per molteplici fattori: al netto dell’errore che è costato il podio a Leclerc, va detto però che il grosso della gara è stata inevitabilmente decisa in partenza. E non mi riferisco tanto alla difficoltà al via in senso stretto, quanto al tanto decantato layout di Imola. Sia chiaro, si tratta di uno dei circuiti più esaltanti da vedere e da guidare. Ma non possiamo non notare come sia uno dei peggiori del mondiale in termini di possibilità di sorpasso per questa generazione di vetture, pur non essendo propriamente un cittadino.

Se dopo Jeddah il tema era relativo all’effettiva necessità o meno del DRS in questo scoppiettante 2022, dopo Imola appare chiaro come in certi circuiti neanche un artificio del genere è sufficiente a permettere alle vetture di sorpassarsi agilmente, pur riuscendo finalmente a rimanere in scia con agio.


F1 2022: l’uso particolare del Drs

Con questo non intendo scagionare completamente Leclerc nel duello con Perez, quanto piuttosto rimarcare come non fosse necessariamente il più facile dei compiti quello richiesto al leader della classifica generale. Per chiudere rimanendo sul tema sorpassi, credo ci sia un tema che verrà presto a galla, a proposito di DRS e di vetture di nuova generazione: il tema relativo a quelli che chiamerei “trenini DRS”.

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Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) inseguito dal monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

Sia a Melbourne che ad Imola abbiamo visto le gare di campioni del mondo (Alonso nel primo caso, Hamilton nel secondo) fortemente compromesse dall’impossibilità, a DRS aperto, di poter compiere un attacco al pilota davanti, se con DRS aperto a sua volta. Nel caso dello spagnolo, al netto degli importanti problemi di affidabilità della Alpine di questa prima fase di campionato, questo ha portato addirittura a distruggere in pochi giri un set nuovo di gomme morbide.

Nel caso dell’inglese, più banalmente ha condannato il pilota più vincente di questo sport ad una gara totalmente incolore. Il tema di questi “trenini” non sarà chiaramente centrale nella lotta al titolo, ma rischia di essere la vera determinante per tutti i team impegnati nel midfield della massima categoria motoristica mondiale.


F1-Autore: Marco Santini – @santinifunoat

Foto: F1Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing

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