Formula 1

Frenata Mercedes: Dopo Fp1-2 è più vicina al midfield che alla vetta

F1. Dopo un gran premio di Spagna in cui la Mercedes ha dato evidenti segnali di ripresa grazie al nuovo fondo che ha aiutato a contenere il pompaggio aerodinamico, la W13 è chiamata, a Montecarlo, ad una sorta di esame di conferma dei passi in avanti compiuti. Una pista profondamente diversa sulla quale contano carico aerodinamico, grip meccanico e capacità di assorbire le asperità visto che si va piuttosto pesanti sui cordoli.

Durante il primo turno di libere i segnali non sono stati troppo incoraggianti. La necessità di irrigidire i sistemi sospensivi ha determinato un “bounching” molto pronunciato del quale Lewis Hamilton si è lamentato a più riprese. Evidenza confermata da Toto Wolff in un rapidissimo passaggio ai microfoni di Sky Sport. I tempi sono stati lo specchio di questa condizione visto che Russell ha chiuso ottavo a 680 millesimi dalla vetta occupata da Leclerc e il vicecampione del mondo decimo a 968 millesimi.

Lavoro come sempre poco definibile quello svolto nella sessione che ha aperto il Gp di Monaco 2022 ma che ha detto chiaramente che si è ancora lontani dagli assetti ideali. Una volta raggiunti, i tempi, un po’ per tutti, inizieranno a calare sensibilmente. Cosa puntualmente verificatasi in FP2.

Lewis Hamilton in azione durante le prove libere del Gp di Monaco 2022

F1. Mercedes: dalle seconde libere emerse indicazioni più concrete

Iniziamo dalla proto-simulazione di qualifica. Così definita perché i serbatoi erano evidentemente più colmi di quanto lo saranno domani. Evidenza emersa dal fatto che sono stati effettuati diversi giri con la stesse mescole soft. Le indicazioni per Russell sono state discrete visto che ha chiuso in P6. L’inglese ha accusato un ritardo abbastanza cospicuo considerando l’esigua lunghezza della pista: 750 i millesimi pagati da Leclerc che ha chiuso in vetta.

Peggio è andata ad Hamilton che non è stato in grado di mettere insieme un giro buono a causa del traffico. Per ben cinque volte è rimasto bloccato dietro vetture che procedevano lentamente. Auto che erano o nel giro di lancio o in quello di cooling down. Risultato? P12 e distacco dalla testa di oltre 1.6 secondi. Un gap irrealistico nonostante i problemi della W13 che a Monaco sembrano essere tornati ad essere più marcati.

Le cose per il vicecampione del mondo sono sensibilmente migliorate sul passo gara. Nulla che possa far gridare al miracolo se confrontato a quanto fatto dalla Ferrari e della Red Bull, ma la sensazione è che la W13 sia sia confermata terza forza. Hamilton è andato leggermente meglio di Russell con una mescola di svantaggio. La vettura n°44 ha utilizzato Pirelli Medie, mentre la 63 ha calzato le soft.

Secondo Mario Isola sono questi i due compound più efficaci in caso di gara asciutta. Possibilità che potrebbe non concretizzarsi perché domenica, prima della partenza, c’è alta probabilità di scrosci. Il tracciato monegasco si asciuga solitamente a rilento e, se dovessero essere montate le slick, l’opzione per arrivare in fondo sarebbe quella di adoperare le gomme a banda rossa. L’asfalto non è particolarmente provante, quindi non ci dovrebbero essere problemi di usura.

La W13, che oggi è comunque sembrata più vicina al centro classifica che alla vetta, si conferma una vettura più da passo gara che da giro singolo. A proposito di ritmo, ecco le progressioni dei due alfieri della Stella a Tre Punte:

Simulazione passo gara George Russell
Simulazione passo gara Lewis Hamilton

F1. Gp Monaco, Mercedes: Hamilton combatte con i saltelli

Lewis Hamilton è stato piuttosto perentorio sulle condizioni del budello rivierasco: “In primo luogo è la pista più accidentata che abbia provato in stagione. E’ la peggiore sulla quale abbia mai guidato. La nostra macchina rimbalza molto. È un saltellamento diverso da quello che abbiamo sperimentato in passato poiché arriva ad una velocità inferiore. Non è aerodinamico. Sono solo i dossi sulla pista che peggiorano le cose“.

Devo davvero imparare la pista in modo diverso, devo combattere con la macchina. Mettere insieme un giro è difficile. Non so come sia per gli altri e se stanno vivendo la nostra stessa situazione, ma per noi è una corsa sulle montagne russe più sconnesse di sempre”.

Il sette volte iridato fa un parallelo con le auto che guidava nei primi anni della sua carriere: “Ricordo ai miei primi anni qui. Guidavo un’auto leggera e agile che girava ed era molto meglio. Ora abbiamo queste auto super pesanti. Sono più pesanti che mai, le zone di frenata sono diverse. E’ pazzesco nel 2022 che le piste non siano così lisce quando sono state riasfaltate“.

Sulla due sessioni odierne Hamilton ha riferito quanto segue: “Penso che abbiamo apportato alcuni miglioramenti nella seconda parte. Quando provi a mettere insieme un giro ed i tuoi occhi che escono dalle orbite non abbiamo potuto far altro che predisporre del lavoro per cercare di risolvere il rimbalzo. Come anticipato, non pensavo saremmo stati veloci come Ferrari e Red Bull. La nostra battaglia è cercare di stare davanti alle McLaren“.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

F1. Gp Monaco, Mercedes: Russell punta a migliorarsi

Penso che nel complesso sia stata una giornata relativamente buona per me, ma è chiaro che a livello di vettura non siamo ancora dove vogliamo essere in termini di prestazioniha spiegato il talento di King’s Lynn – Non so cosa possiamo fare di più, soffriamo parecchio sui soliti aspetti“.

Abbiamo visto come le Ferrari siano eccezionali nelle curve più lente e sui cordoli, come si era già capito a Imola. Montecarlo è un circuito molto complicato specialmente con queste vetture. Devi dare al circuito un po’ più di rispetto del solito e, con queste auto così rigide, è davvero complicato trovare il limite“.

Lo sguardo deciso del britannico George Russell, pilota titolare Mercedes AMG F1 Team

F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1

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Pubblicato da
Diego Catalano