L’appuntamento canadese di Montréal ha lasciato in sospeso parecchie questioni che certamente saranno messe nuovamente in discussione durante il prossimo fine settimana, non appena il Circus della F1 approderà in Gran Bretagna.
Silverstone difatti sarà un notevole banco di prova per tutti i piloti, perché questo storico circuito tra tutti è innegabilmente uno dei più tecnici e complessi. Un tracciato, tra l’altro, in cui la velocità la fa da padrone, con l’alternarsi di considerevoli rettilinei intervallati dalle tipiche curve che lo contraddistinguono (le quali ricordiamo esserne all’incirca 18).
Dunque per il prossimo weekend, parola chiave? Velocità. Buon segno per il team Red Bull, che chiaramente come principale obiettivo punta sia a mantenere salda la propria leadership, che ad aumentare il distacco con la sua nemica principale, la scuderia Ferrari.
Certo, va specificato però che durante il gran premio del Canada abbiamo assistito a frangenti nelle ultime battute in cui la F1-75 era più veloce della RB18, e che indiscutibilmente la differenza in quella sede l’ha fatta il talento dell’attuale campione del mondo in carica Max Verstappen, in condizioni di tracciato a lui favorevoli.
In effetti poi, si potrebbe anche aprire una parentesi sulla verve poco aggressiva di Carlos Sainz, ma questa è un’altra storia… Insomma, Montréal ha visto nuovamente la Red Bull vincitrice: in parte per merito, ed in parte anche per aver saputo ben capitalizzare sugli altrui imprevisti (che dire, oramai il protocollo è chiaro).
Tuttavia, non potrebbero dirsi del tutto sereni nonostante ciò che di positivo hanno raccolto sinora: ricordiamo che in quello stesso appuntamento, la gara di Sergio Perez si è conclusa con un problema idraulico e conseguente ritiro, per cui qualche dubbio sull’affidabilità è inevitabile che sorga.
Infatti, di questo stesso avviso è Mika Häkkinen, ex pilota finlandese campione del mondo di F1 nel 1998-1999, per il quale l’unico e solo problema della RB18 sarebbe proprio la questione affidabilità e null’altro. Come se fosse una quisquilia.
Secondo Mika, in casa Red Bull attualmente ci sarebbero ben pochi problemi da affrontare: sostiene che il loro pacchetto nel complesso sia il migliore in griglia, quasi imbattibile, e grazie all’indiscussa velocità, hanno dato vita ad una monoposto con cui Max può adoperarsi per la vittoria su ogni circuito.
A suo avviso, l’ottimo potenziale della RB18 è venuto fuori grazie alla brillante performance di Verstappen proprio su una pista difficile come Montréal, che richiede un’alta efficienza per affrontare un layout così esigente (primo settore guidato, terzo settore di velocità, continui stop and go, ecc.).
Quindi a conti fatti, per lui non resta altro che risolvere “solo” il problema affidabilità; per quanto si voglia esaltare la bontà delle prestazioni del team di Milton Keynes, non bisogna perdere di vista il fatto che in più di un appuntamento in casa Ferrari si siano sentiti improvvisamente cuochi, autori di grandi pasticci e frittate.
Il distacco che attualmente sussiste ammonta a 49 punti, e se un ottimista Charles Leclerc la fa facile dichiarando che in due gare sarebbe possibile recuperare, Häkkinen al contrario la reputa già una faglia insanabile (aggiungendo anche che alla Ferrari non basterebbe solamente vincere, ma sarebbe necessario anche che Max incappasse in problemi di ogni sorta).
Se è vero che l’università della F1 è rappresentata dal circuito belga di Spa-Francorchamp, è altrettanto vero che Silverstone non è affatto da meno: le opinioni positive/negative lasciano il tempo che trovano, ma d’altronde si sa che in questo sport si combatte anche sul profilo psicologico. Parlerà la pista, parlerà il talento, parlerà il risultato finale.
Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing