sabato, Aprile 20, 2024

Chris Horner vuole davvero portare la F1 in tribunale?

Ogni stagione di F1 è caratterizzata da macro-narrazioni che nascono, si sviluppano, si “addormentano” per poi riavviarsi di tanto in tanto. Un ciclo perpetuo alimentato ad uso e consumo di alcuni protagonisti del Circus per vedere i propri interessi tutelati. In questo 2022 di carne sulla brace ce n’è parecchia tra porpoising, regolamenti tecnici da specificare meglio e calendari da scrivere con alcuni storici teatri che rischiano di salutare per sempre.

Uno dei temi più ricorrenti è di certo quello che riconduce al budget cap che sta generando più di una difficoltà nelle scuderie di gradi dimensioni che devono far fronte a livelli inflattivi che in Europa non si registravano da decenni. La crisi geopolitica scaturente dal conflitto russo-ucraino e l’aumento generalizzato e fuori controllo dei prezzi delle materie prime stanno esponendo a stress imprevisti i revisori dei conti delle franchigie che rischiano di non riuscire a far quadrare i bilanci.

Se, dopo nove gran premi disputati, le difficoltà non si sono fattivamente palesate, la cosa potrebbe verificarsi quando la stagione supererà il suo apice per discendere verso la fase finale. Si teme, insomma, che i conti possano non tornare con conseguenze negative anche sulla sfera sportiva.

F1
Christian Horner (Oracle Red Bull Racing)

F1. Red Bull: il grido d’allarme di Chris Horner

Lo scenario che ipotizza il team principal della Red Bull è addirittura catastrofico. Horner preconizza che l’annata possa chiudersi dinnanzi ai giudici: “Non vogliamo un campionato deciso nei tribunali“, ha riferito a Sky Sports F1. I 140 milioni di dollari (119 milioni di sterline al cambio attuale, nda), in parole semplici, non sarebbero più sufficienti a fronte del massiccio aumento dell’inflazione.

La progettazione dell’auto è sotto il controllo del team. È qualcosa che tu, insieme al gruppo di designer, crei. Hai il controllo del tuo destino. Ora stiamo vedendo che non abbiamo più il controllo dei costi inflazionistici che stanno colpendo le famiglie e le aziende. Nel Regno Unito stiamo osservando un’inflazione all’11%. Questo è un effetto diretto sul personale, sulle materie prime, sull’elettricità, sulle merci, sulle parti fornite. Penso che sia davvero una situazione di forza maggiore che la FIA deve affrontare“.

F1. La FIA resta alla finestra

Il succo del discorso sta nell’ultima parte del virgolettato su riportato. La questione dell’introduzione di una scala mobile in virtù della quale il limite di spesa si adegua ai livelli inflattivi è sui tavoli della FIA da un bel po’. Ma il legislatore temporeggia. E lo fa perché manca quella maggioranza di otto voti su dieci che sarebbe necessaria per consentire la modifica del regolamento finanziario.

F1
FIA

Se una metà della franchigie rientrerà agevolmente nei limiti di spesa, esiste un altro 50% che, secondo Horner, potrebbe sforarli. Non per volontà ma per necessità. Chiaramente il giudice non entrerebbe nel merito dell’infrazione applicando, pertanto, sanzioni automatiche – ma ancora non troppo chiare – dalle quali potrebbe scaturire una battaglia legale spostando l’epilogo della stagione dalla pista al tribunale.

Non vogliamo un campionato deciso nei tribunali o a Parigi davanti alla FIA – ha tuonato minaccioso il manager inglese – Abbiamo sei mesi per affrontare questo problema, dobbiamo agire ora. Penso che le migliori squadre dovrebbero sbarazzarsi di circa due, trecento persone ciascuna. È giusto?“.

F1. Red Bull: quella di Horner è una battaglia per tutelare i propri interessi.

In linea di principio le rimostranze di Horner non sono errate. In ballo ci sono posti di lavoro e famiglie che contano su introiti che potrebbero mancare fatalmente. Ma il quadro operativo basato sul tetto al budget è noto da diverse stagioni. E l’inflazione potrebbe prima o poi iniziare a calare. E così i costi anomali che i team stanno affrontando.

Ci sono squadre che non hanno previsto di spendere tutta la quota consentita dalle norme mettendo a riserva parte del bilancio per usarlo in momenti di necessità e difficoltà. Come, appunto, quello che la Formula Uno sta attraversando oggi. Ecco che le dichiarazioni “minatorie” del dirigente britannico perdono di valore agli occhi dei colleghi più accorti che non vogliono concedere un assist a chi, numeri alla mano, sta ammazzando il campionato.

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Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Gp Miami 2022

L’essenza del limite di spesa era ed è proprio quella di accorciare le distanze tra i top team ed il resto della griglia. Concedere ulteriori privilegi a chi sta comandando le operazioni significherebbe sconfessare una filosofia nella quale sia la FIA che Liberty Media, il proprietario-committente, credono ciecamente.

Per tale ragione, almeno in questo 2022, non dovrebbero esserci deroghe. Il campionato continuerà normalmente e chi ha speso di più, ad un certo punto, dovrà semplicemente bloccare gli sviluppi adeguandosi al contesto regolamentare. Quello del tribunale è uno spauracchio agitato in maniera piuttosto capziosa. Se non è finito nelle aule dei giudici il mondiale 2021 caratterizzato dal controverso epilogo di Abu Dhabi è difficile che possa terminarci quello in corso. Horner lo sa. E non solo lui.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1TV, Oracle Red Bull Racing

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