venerdì, Aprile 19, 2024

Il paradosso della F1: si supera di più ma il gap tra le squadre si è aperto oltre le aspettative

Il dibattito è in corso e un punto di sintesi non si troverà mai: le regole delle nuova F1 hanno davvero funzionato? Le posizioni sono nette e dicotomiche: c’è chi urla al miracolo, in un atteggiamento fideistico, e chi le boccia sonoramente sottolineando la noia mortale che ha caratterizzato la seconda parte del campionato del mondo.

Il nuovo quadro normativo si prefiggeva di presentare macchine meno sensibili all’aria sporca, quindi che potessero seguirsi più da presso per poi sferrare meglio attacchi decisivi. Sul fronte sorpassi c’è stato un miglioramento netto che conferma le percezioni che si erano avute in stagione: se nel mondiale 2021 si sono verificati 599 sorpassi in pista (nella statistica mancano le manovre che avvengono a seguito delle soste ai box, ndr), nell’anno appena conclusosi, escludendo l’evento di Abu Dhabi per fare un paragone su 21 gare, le mosse di sopravanzamento sono state 785. Un incremento del 31%.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) e Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) – Stagione 2022

F1. Incremento dei sorpassi: questione di gomme?

A conferma del fatto che le nuove regole vanno ancora messe a punto arriva il parere di Mario Isola, n°1 di Pirelli Motorsport, secondo cui il segreto di questo “upgrade statistico” sarebbe da ricercarsi in misura maggiore nelle caratteristiche delle gomme piuttosto che nella resa aerodinamica delle diposizioni imposte dal legislatore federale per mandato di Liberty Media Corporate.

Credo che questo il 30% in più di sorpassi sia un ottimo numero. Sono fatti, quindi non è un’esagerazione. In generale abbiamo molta meno gestione delle gomme. I piloti hanno avuto l’opportunità di spingere molto di più, abbiamo avuto molte gare in cui nello stesso giro si sono sorpassati a vicenda molte volte. Ovviamente il DRS sta aiutando molto in questo, ma c’era anche negli anni precedenti“.

DRS (costante con le stagioni precedenti) e gomme più “aggressive” (la variabile nuova introdotta nel 2022) alla base di una F1 più spettacolare dunque. La strada che bisogna continuare a battere per annullare le differenze prestazionali che sono emerse in maniera deflagrante nel campionato chiusosi domenica scorsa. E non è ciò che Liberty Media sognava quando ha voluto riscrivere le regole del gioco.

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Mario Isola, head of F1 and Car racing Pirelli

F1. Bene l’aumento dei sorpassi, ma resta lo squilibrio prestazionale

Secondo il manager meneghino i regolamenti, in linea di massima, hanno raggiunto l’obiettivo di aumentare le possibilità di combattimento ruota a ruota durante un giro: “Non è solo il numero di sorpassi a dirci che abbiamo avuto una buona stagione. Ci sono state tante gare in cui i piloti hanno lottato con due o tre macchine insieme“.

Abbiamo osservato piloti superarsi a vicenda cercando di sfruttare qualsiasi possibilità o errore da parte del concorrente. Cosa avvenuta per tre, quattro o cinque giri di seguito. Questa – ha proseguito Isola – è la più grande differenza che ho visto quest’anno rispetto al passato. Non è stato facile, ma è stato possibile con le nuove monoposto di F1. Non è stato merito delle solo le gomme anche se queste hanno aiutato“.

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le Pirelli Soft utilizzate da Max Verstappen durante il week end del Gran Premio del Belgio edizione 2022

I numeri su sciorinati non devono gettare fumo negli occhi. La Formula Uno è all’alba di un cammino che deve compiersi molto rapidamente. Nel 2021, all’apice di una parabola tecnica, i valori stavano tendevano alla avvicinarsi. La lotta senza quartiere tra Lewis Hamilton e Max Verstappen è stata resa possibile da due monoposto molto vicine nelle performance. Le regole della F1 “Next gen” hanno resettato tutto riaprendo distacchi che si vedono solitamente all’inizio di una nuova epoca tecnica. Esattamente dove ci troviamo ora.

Ma non possiamo immaginare che devono servire cinque o sei anni per arrivare ad avere quella vicinanza valoriale che Liberty Media aveva assicurato avremmo visto, salvo poi cambiare giudizio in corso d’opera, sin al via. Le normative afferenti le monoposto debbono ancora sposarsi meglio con gli altri due pilastri eretti da chi detiene il potere: budget cap e balance of performance tecnico. Solo quando questi tre elementi saranno perfettamente calibrati la F1 può diventare quel quadro che la proprietà americana aveva in mente. Nella speranza che tutto ciò accada presto perché il 2026 è alle porte. Ed un altro cambio di norme potrebbe riaprire gap che si vogliono chiusi.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1TV, Mercedes AMG
Oracle Red bull Racing

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