venerdì, Marzo 29, 2024

Binotto insospettito per il progresso della W13, ma Mercedes ha offerto speranza alla F1

Una gara al termine al mondiale di F1 2022, 44 punti in palio, 19 lunghezze a dividere Ferrari e Mercedes. Questo il tema principale del Gp di Abu Dhabi, insieme alla lotta per il secondo posto nella classifica piloti che vede Charles Leclerc e Sergio Perez appaiati a 290 lunghezze. Maranello, dunque, sarà coinvolta in entrambe le sfide che alimentato l’interesse di un campionato i cui verdetti più importanti sono stati scritti nelle settimane passate.

Se volgiamo lo sguardo al passato – e non bisogna tornare troppo indietro nel tempo – è quasi paradossale constatare che la Mercedes sia in piena corsa per agguantare la piazza d’onore avendo sfornato un mezzo tecnico che per molte gare ha arrancato rispetto alla creatura di David Sanchez. Quando la F1-75 era il riferimento tecnico della categoria sono stati commessi troppi errori (tattici, di pilotaggio e sul fronte gestione power unit) che hanno permesso a Brackley di restare in scia.

Dopo l’estate, poi, si è verificata una doppia condizione: da un lato, in Mercedes, avendo risolto il problema del porpoising col pacchetto di update introdotto a Silverstone, hanno preso a ricercare – trovandole – prestazioni ; dall’altro la Ferrari si è letteralmente fermata, come se avesse impattato contro un muro di cemento armato. Fatto da cui è dipeso un vero e proprio blocco dello sviluppo della monoposto.

Strategia che Mattia Binotto – che secondo qualche spiffero vede la poltrona da team principal allontanarsi inesorabilmente – ha dichiarato essere studiata a tavolino per puntare coscientemente al campionato dell’anno venturo che potrebbe offrire una Red Bull in difficoltà stante gli esiti della penalizzazione relativa al budget cap gate.

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Checo Perez (Oracle Red Bull Racing) durante il Gran Premio del Brasile edizione 2022

F1. Ferrari è “insospettita” dal recupero prestazionale della Mercedes

Il manager di Losanna, dopo aver constatato che la rimonta della Mercedes non è un fuoco di paglia, si interroga su come i rivali abbiano fatto a limare così massicciamente decimi di secondo e soprattutto su come l’abbiano fatto in tempi di stringenti tetti di spesa. Nessuna accusa deliberata, ma qualche strisciante sospetto è stato espresso dall’ingegnere.

A Imola dicevo che eravamo preoccupati per il budget cap e per il modo in cui sarebbe stato controllato, perché quello finanziario è un regolamento tutto nuovo che ha ancora bisogno di qualche aggiustamento. Poi è chiaro che sono sorpreso pure io nel vedere squadre che riescono a sviluppare per tutta la stagione“.

E ancora: “Ci si può solo affidare alla FIA e ai loro ispettori perché controllino seriamente i conti di ognuno di noi. I risultati sul 2022 li avremo l’anno prossimo. Non si può attendere ottobre 2023. E’ stato così quest’anno, ma spero che la FIA aumenti gli ispettori, perché non si può aspettare ottobre per avere delle risposte. Sarebbe un peccato se qualche squadra avesse superato il tetto di spesa. E vedere che altri team stanno sviluppando così tanto nella stagione qualche dubbio può venire“.

Abbiamo interrotto lo sviluppo – aveva ammesso Binotto – ma semplicemente perché non è stata una scelta, semplicemente eravamo arrivati al limite col tetto di spesa e non c’erano più soldi per sviluppare l’auto. Sarebbero servite ulteriori spese per produrre i pezzi e portarli in pista e non ce lo potevamo permettere“.

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Team principal Scuderia Ferrari Mattia Binotto

F1. Sviluppi in corso d’opera: la vera speranza per la F1 che ha in mente Liberty Media

Binotto, quindi, è assalito dai dubbi dai quali scaturiscono frecciate più o meno velate. Ma viene da fare una riflessione amara e cruda: se la Ferrari è stata incapace di approntare un massiccio ed efficace programma evolutivo per la F1-75 e, in aggiunta, non è stata in grado di calibrare puntualmente le spese per affrontare la stagione sotto ogni aspetto, a partire da quello tecnico che è di vitale importanza, non vuol dire che gli altri siano stati altrettanto imprecisi.

Ancora, mai sapremo se la W13 è stata migliorata fino alla fine (ad Austin l’ultimo pacchetto importante, ndr) perché si tratta di un processo che vede coinvolta anche la nascente W14. Risulta inverosimile, difatti, che a Brackley abbiano gettato risorse ridotte al lumicino per il puro gusto di spendere o per ottenere una vittoria di tappa che dà lustro al marchio ma di certo non riassetta un’annata da considerare generalmente deludente.

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Dettaglio delle modifiche apportate all’ala anteriore della Mercedes W13 – Gp Stati Uniti 2022

Il sentiero tracciato dalla Mercedes, se scolpito in maniera adamantina e senza sforare le spese come ha invece fatto Red Bull nel 2021, potrebbe addirittura essere salvifico per la Formula Uno. La Stella a Tre Punte ha offerto una speranza per i team concorrenti e per la stessa Liberty Media. Ha rilasciato l’idea, supportata de evidenze fattuali, che si possa recuperare in stagione sovvertendo, potenzialmente, i valori osservati all’inizio. La W13 era una vettura che pagava distacchi siderali dal duo RB18 – F1-75. Nei mesi è stata in grado di colmare la distanza e di dettare il passo, seppur in una singola gara.

Solo così il paradigma americano del livellamento generale può funzionare, altrimenti continuerà a regnare l’immobilismo. L’ascesa della compagine di Brackley sta a dimostrare che i pilastri definiti da chi detiene il potere decisionale possono avere un futuro pratico. La maggiore disponibilità di ore di galleria e di analisi CFD, scaturenti da un primo semestre chiuso da rincorrente, hanno raccontato che questi sono elementi che possono fare la differenza, anche nel breve periodo. Come progettato – e forse sognato – da Liberty Media.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1TV
, Mercedes AMGScuderia Ferrari

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