Formula 1

Verstappen/Red Bull 2023: obiettivo perfezione

È davvero possibile continuare a migliorarsi pur essendo campioni del mondo in carica? In F1, sì. Ed anzi, è quasi necessario. Parliamo del famigerato team Red Bull, vincitore di entrambi i titoli iridati costruttori e piloti al termine della scorsa stagione 2022: un lungo campionato che dopo ben 22 appuntamenti ha sancito un esito per alcuni già scritto, ma per altri difficile da prevedere con assoluta certezza, specialmente riconsiderando i primi mesi di apertura stagione.

Ricordiamo ad esempio partendo proprio dall’esordio in Bahrain, quanto il team di Milton Keynes contro ogni aspettativa si sia trovato in enormi difficoltà: in quella sede a causa di problemi tecnici a bordo della RB18, ad una manciata di giri dalla fine Max Verstappen è stato suo malgrado costretto al ritiro a causa di un guasto alla pompa della benzina condito anche da ulteriori problematiche con lo sterzo.

Film diverso ma con medesimo epilogo anche per il suo compagno di squadra Sergio Perez: un problema tecnico al motore lo costringe ad un ingestibile testacoda proprio durante l’ultimo giro, sancendo quindi come clamoroso finale un podio senza neppure un “toro” a guardia e difesa della supremazia. Un disastro su tutta la linea.

GP Bahrain 2022: Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing F1) scende dalla sua RB18 dopo il testacoda che lo ha condotto al ritiro

Ad aggravare ulteriormente la posizione del team del campione del mondo in carica reduce dalla tanto rocambolesca quanto discussa Abu Dhabi 2021, i quasi 800kg della allora neonata RB18, di fatto una delle monoposto più pesanti della griglia.

Nel corso dei mesi ed aggiornamento dopo aggiornamento, la vettura ha poi avuto modo di raggiungere il suo “peso forma” ideale diventando la regina da sconfiggere, attraversando comunque dei periodi in cui sembrava realmente essere una macchina di cristallo: tanto bella e forte, quanto delicata e difficile da inquadrare.

F1. Red Bull 2023: a cosa puntare per migliorarsi ancora

Questo quindi un ulteriore punto da sviscerare per bene in casa Red Bull in ottica 2023: la prossima stagione difatti prevederà un’ulteriore riduzione del peso complessivo delle monoposto di altri 2kg, e proprio nel loro caso questo “dettaglio” potrebbe rappresentare un nervo scoperto.

L’avvio di stagione 2023 sarà un remake di quanto già visto nel 2022? Difficile da dire. Sicuramente la lezione è stata ben recepita ed imparare dai propri errori aguzza la memoria, dunque è certo che quest’anno avranno modo di difendersi meglio rispetto all’anno scorso, proprio perché non sarebbe una circostanza né nuova né tantomeno imprevista.

GP Messico 2022: Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing F1) “coccola” la sua RB18

Accantonando la questione peso però, c’è da sottolineare quanto il team abbia bisogno di migliorare dal punto di vista della qualifica. È chiaro che, sebbene come puntualmente precisato i punti si raccolgono la domenica, anche le qualifiche al sabato giocano un ruolo fondamentale nella costruzione di un intero weekend di gara possibilmente vincente.

In tal senso la Scuderia Ferrari è stata lo scorso anno regina indiscussa con circa 12 pole position totali tra Charles Leclerc e Carlos Sainz, anche se d’altro canto le vittorie domenicali raccolte dalla Red Bull siano state in totale ben 17.

Dati alla mano a questo punto sembrerebbe quasi “inutile” per loro partire dalla prima posizione: in un modo o nell’altro, la vittoria è sempre potenzialmente raggiungibile per Max e Checo. Ma in fondo per un team che presumibilmente punterà alla tripletta, perché rischiare?

Le avversarie Ferrari e Mercedes potrebbero essere nuovamente in agguato, rinvigorite da una pausa invernale ricca di upgrade anche per loro, ed a quel punto non assicurarsi la prima piazza della griglia potrebbe davvero fare la differenza in una gara con tre punte (o anche potenzialmente sei).

Specialmente se si considera che di imprevisti nel susseguirsi dei giri ce ne potrebbero comunque essere: è il caso per esempio dell’appuntamento statunitense, quando cioè a causa di un dado bloccato durante il pit stop, Verstappen ha subìto un rallentamento tale da quasi rischiare di non vincere il campionato costruttori.

GP Stati Uniti 2022: Il momento preciso in cui il meccanico alza la pistola al cielo in segno che qualcosa non sta funzionando durante pit stop di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing F1)

Insomma: peso, qualifica, pit stop, questi alcuni dei punti indispensabili da limare per raggiungere quella tanto auspicata perfezione che porterebbe il team attualmente in ascesa a rinsaldare ulteriormente la propria supremazia. D’altronde se è vero che “non c’è due senza tre”, il 2023 sarà l’anno del terzo titolo mondiale consecutivo per Super Max?


F1 Autore: Silvia Napoletano@silvianap13

Foto: F1TV, Oracle Red Bull

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Silvia Napoletano