mercoledì, Ottobre 9, 2024

Red Bull lavora per un futuro senza Newey

All’appello ormai resta solo la regina, la Red Bull nella quale Max Verstappen ripone le speranze di conquista della terza corona iridata e Sergio Perez quella di realizzare la migliore performance all’apice della carriera in F1. La curiosità è stata amplificata dai contenuti social del team che hanno volontariamente lasciato intravedere le forme dell’ultima nata. Non vi è ombra di dubbio che la RB19 sia considerata la vettura da battere in base a una seconda parte della scorsa stagione dominata in lungo e largo.

Potenziale che gli uomini di Milton Keynes potrebbero aver volontariamente limitato per non gettare benzina sul fuoco del “Budget Cap Gate”. Ad esempio il floor alleggerito il cui debutto era stato pianificato in occasione del weekend a Singapore non è stato mai portato in pista e questo rende l’idea del potenziale inespresso della RB18 che potrebbe essere trasferito sulla sua erede. Non bisogno altresì dimenticare che causa sanzione per la violazione del regolamento finanziario, gli uomini capitanati da Christian Horner punteranno a dominare il primo stint della stagione 2023 avendo minore margine di sviluppo nel corso della stagione.

Se Ferrari e Mercedes riusciranno a mantenere vive le ambizioni iridate fino all’autunno, allora Red Bull potrebbe subire gli effetti della penalità ricevuta per lo sforamento del limite di spesa rilevato dalla FIA nel peridio di esercizio 2021. E a quel punto la presenza di Adrian Newey nei box del team anglo-austriaco potrebbe essere più frequente. Sin dai tempi della Williams, il geniale progettista inglese è stata una figura discreta quanto attenta sui campi di gara proprio in occasione dei momenti di minore brillantezza delle proprie creature.

L’esempio più recente è il finale della stagione 2021, fase in cui Mercedes aveva praticamente chiuso l’enorme distacco da Red Bull e la sagoma di Newey divenne presenza fissa nel paddock, munito di taccuino su cui annotare le difficoltà del suo progetto e i punti di forza della concorrenza. Gli oltre 40 anni di esperienza nel Circus si fanno sentire e a più riprese Adrian ha cercato di staccare la spina cercando di soddisfare la propria indole creativa in altri contesti tecnologici.

Red Bull
Adrian Newey continua a disegnare le suo opere al tecnigrafo

Non a caso, dal punto di vista organizzativo, l’ingegnere inglese afferisce alla divisione Red Bull Advanced Technology in cui vengono ospitate tutte le discipline ingegneristiche che, a partire dal know-how acquisito in F1, fornisce soluzioni per affrontare le sfide su terra, mare e aria. La collocazione organizzativa di Newey si presta a maliziose interpretazioni essendo il tecnico di gran lunga più pagato che tuttavia non figura direttamene a libro paga Red Bull.


Impegno part-time di Newey segnale di forza di Red Bull

La presenza “on demand” di Newey sui recenti progetti del team Red Bull è per certi versi un’ottima notizia. La triade composta da Enrico Balbo, Ben Watherhouse e Craig Skinner ha dimostrato di sapere recepire le idee del vulcanico ingegnere di Strattoford-Upon-Avon e trasformarle in un progetto completamente aderente alle felici intuizioni del progettista britannico.

Red Bull
Enrico Balbo, Ben Watherhouse e Craig Skinner

Nell’ambito della realizzazione di un qualsiasi prodotto, la fase di concept e quella di design sono distinte. Probabilmente l’apporto di Newey è tuttora vitale nella fase di disegno, mentre l’equipe aerodinamica è diventata finalmente autonoma in quella produttiva.

Ed è proprio Christian Horner a darne evidenza: “Il team tecnico è davvero maturato sotto la guida di Pierre [Wache] con Enrico Balbo (responsabile dell’aerodinamica, nda), Ben Waterhouse (Head of Performance Engineering, nda) e Craig Skinner (Chief Designer, nda). Credo che sia il team tecnico più forte che abbiamo avuto e questo ha permesso ad Adrian di partire e realizzare il progetto Valkyrie.

Red Bull
Il teaser della RB17, Hypercar Stradale, pubblicato dagli account social di Red Bull Racing

Tutto lascia pensare che Red Bull Racing stia gettando le basi per un futuro sportivo sempre meno dipendente dalle geniali intuizioni di Adrian Newey. Una sorta di progressivo quanto indolore processo di phase-out. Considerando i risultati raggiunti dell’attuale equipe tecnica e pensando al futuro, una pessima notizia per i competitor del team austriaco.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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