mercoledì, Aprile 24, 2024

Aston Martin, “l’umiliazione tecnico-sportiva” inflitta a Mercedes

Prestazione maiuscola di Fernando Alonso a bordo dell’Aston Martin. Al termine di una gara molto combattuta il due volte campione del mondo conquista il terzo gradino del podio, complice il ritiro della Ferrari di Leclerc, con una prestazione sontuosa.

A completare la festa del team inglese ci pensa Lance Stroll, sesto al traguardo, dopo una gara da applausi alla luce delle condizioni fisiche non ottimali. E pensare che dopo qualche centinaio di metri la gara di Fernando poteva essere irrimediabilmente compromessa da un contatto con il Lance, fortunatamente incruento per entrambi.

Il potenziale della AMR23 è emerso sulla distanza soprattutto con le gomme Hard, mescole che hano consentito al pilota asturiano di superare in pista Lewis Hamilton e successivamente la Ferrari di Carlos Sainz. Un risultato frutto del potenziale della monoposto e non di circostanze fortunose. Il ragazzino di Oviedo ha confermato che in gara l’Aston Martin non è un bluff e al momento pare al livello della rossa se non superiore.

Gli alfieri della “verdona” hanno preceduto rispettivamente la coppia di piloti Mercedes. In considerazione del fatto che la AMR23 fa ricorso totalmente alle componenti TRC della Stella a tre punte, il risultato odierno rappresenta una sorta di “umiliazione sportiva” per il team capitanato da Toto Wolff.

Aston Martin
La strenua difesa di Lewis Hamilton dagli attacchi di Fernando Alonso

La generosa resistenza del Re Nero nei confronti di Alonso ha riportato alla mente le epiche lotte tra i due fuoriclasse nella stagione 2007. Senza dubbio, il sette volte campione del mondo non avrà gradito la facilità con cui “El Nano” lo ha superato in curva 10, azione possibile solo grazie all’evidente superiorità della AMR23 sulla W14.

Hamilton ha cercato di restare in scia del suo rivale, tuttavia il passo di Fernando era nettamente superiore e nell’arco di pochi giri il retrotreno della monoposto inglese è diventato sempre più piccolo. Ancora più preoccupante l’incapacità di superare Carlos Sainz con una Ferrari in evidente crisi con qualsiasi tipo di compound.

Se Lewis è ha provato a vendere cara la pelle, la performance di George Russell è stata davvero opaca. Il giovane talento è stato superato in partenza dal compagno di squadra , subito il ritorno delle Aston Martin e nel finale non è riuscito ad avere la meglio su Stroll, nonostante il pilota canadese corresse in precarie condizioni fisiche.


Aston Martin: il sogno che diventa realtà

Si era capito dai test che la scuderia britannica fosse una buona monoposto, ma il beneficio del dubbio era legittimo. Tante volte in passato alcune scuderie avevano mostrato un potenziale mai replicato nelle sessioni ufficiali. Dopo le ottime qualifiche di ieri, la gara ha sentenziato che la AMR23, al momento, è la seconda forza del campionato.

Il potenziale reale non è subito emerso a causa di un primo stint condizionato dalla partenza non perfetta dell’ovetense. Il termometro della competitività Aston Martin è fornito dai team radio dell’ex ferrarista nelle ultime fasi di gara, dove il bicampione spagnolo si complimenta con il team per il fantastico comportamento della vettura ancor prima di vedere la bandiera a scacchi.

Aston Martin
Fernando Alonso raggiante sul podio del gran premio del Bahrain

Anche nelle dichiarazioni a caldo emerge un Fernando raggiante. L’entusiasmo dell’iberico, che in carriera ha colto successi di gran lunga più importanti, è dovuto alla consapevolezza di poter tornare ai livelli di competitività esibiti sino al 2013. In pratica, di poter ambire al podio con una certa costanza e sognare di conquistare la vittoria numero 33 a nove anni di distanza dall’ultimo in F1.

E’ probabile che sul lungo periodo Ferrari e Mercedes potrebbero tornare nelle posizioni che le competono. Tuttavia la crescita della scuderia di Lawrence Stroll è stratosferica. L’arrivo di molti tecnici da Milton Keynes e l’ampliamento delle infrastrutture nella storica sede di Silverstone sono investimenti che possono garantire un futuro ancora più luminoso per la scuderia inglese.


Mercedes: il crollo tecnico della filosofia “zero pod”

La W14 è una monoposto già bocciata. Lo sostengono team principal e piloti. Ciononostante, Hamilton e Wolff guardano al futuro con ottimismo, convinti di poter lottare con Ferrari a breve termine. Il risicato distacco di Lewis sulla rossa numero 55 non deve ingannare però.

Al momento del ritiro Leclerc aveva un margine di oltre dieci secondi sul britannico di origini caraibiche. Il fuoriclasse di Stevenage non prova delusione per il risultato finale in quanto figlio dell’inferiorità del proprio mezzo rispetto all’Aston Martin. Hamilton è consapevole dell’ardua salita per tornare in vetta, considerando il competitor inaspettato, la AMR23, sommata all’enorme solidità Red Bull.

La campagna agnostica 2023 è appena all’inizio. Le 23 tappe mondiali forniscono il tempo necessità per recuperare. Eppure, l’impressione che aleggia all’interno del Circus, fotografa un solco prestazionale tracciato dal team austriaco rispetto alla concorrenza difficilmente colmabile. Una pessima notizia per gli avversari e contestualmente per la F1.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari

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