Formula 1

Ferrari: up date complicati, non interessa James Key

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. In casa Ferrari tutto era sottosopra. Fuga di cervelli, inquietudini, preoccupazioni, irrequietezze e perplessità. Questa situazione durava da tempo ed era avvertita tormentosamente dagli tutti i componenti del team.

La loro coabitazione non aveva senso e le persone incontratesi per caso in un bar avrebbero mostrato una maggiore unione d’intenti. Questo lo scenario onirico esposto erroneamente durante le ultime settimane. Una narrazione nociva. Balle, insomma… per non dire una riga di cavolate.

Sì perché in questi casi, la calma tanto predicata da Vasseur, oltre ad assumere un aspetto cruciale definisce l’attuale status del Cavallino Rampante. Assai problematico ma non allo sbando totale. “Non è che tutto sta andando storto” sottolinea l’ingegnere di Draveil. Poi aggiunge, con fermezza: “dobbiamo pensare alla squadra e a come migliorare la situazione.”

Nella sintesi espressa attraverso il cappello introduttivo trova spazio un auspicio supplementare. Red Bull vola alto, ma non c’è scritto da nessuna parte che non sia raggiungibile. “Si tratta di spingere e non pensare troppo se saremo in grado di colmare il gap“. Questo il Frederic pensiero a margine del secondo round iridato edizione 2023.


Melbourne 2023: gli aggiornamenti non fattuali della Ferrari

Nel risalire la china l’ora della chiacchiera a vanvera non trova spazio. Tuttavia serve tempo per comprendere. Si tratta di capire? Ebbene sì. Il Binotto docet, per quanto snervante e logoro, trova sempre un suo significato in Ferrari. In questo frangente si riferisce alla rettifica che, una volta raccolti i dati in pista, dovrà fare presenza prima di procedere alla fabbricazione di nuovi update.

I prossimi aggiornamenti che osserveremo in Australia, infatti, nascono sulla base di una vettura che non ha funzionato a dovere. A ragion di logica, apportare un risanamento attraverso feedback errati non offre chiare speranze. Il miglioramento della gestione dei flussi della SF-23 tramite dati forvianti, in linea teorica, potrebbe risultare non effettiva.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 in Arabia Saudita

Eppure gli update sulla rossa arriveranno. Lo conferma lo stesso Vasseur. Parliamo di piccoli “aggiustamenti” che dovrebbero innalzare le prestazioni dell’ultima opera di ingegneria aero-meccanica di Maranello ma che, prendendo in esame l’attuale contesto tecnico, potrebbero risultare appunto poco influenti.

Eppure un risvolto positivo esiste. L’effetto delle modifiche apportate sarà comunque oggetto di studio e contestualmente fornirà ai tecnici conferme sulla strada progettuale correttiva da seguire. D’altronde sbagliando si impara. Si cresce. Si matura. Questa l’occasione che la GES ha tutta l’intenzione di sfruttare appieno per sanare il nuovo corso operativo.


L’addio di Sanchez libera James Key che non interessa alla Ferrari

Iñaki Rueda è stato declassato. Un ridimensionamento frutto del suo operato decennale all’interno del team modenese a capo del reparto strategico. Relegato a “presenza” nel gruppo di lavoro denominato remote garage, al suo posto ecco la freschezza di Jain Ravin. Brillante (così è stato dipinto) ingegnere britannico di origini indiane.

David Sanchez ha invece cambiato casacca. Dopo un lungo periodo lavorativo, quando il gardening leave lo permetterà, indosserà lo sfavillante papaya McLaren, colore che può essere assimilato a un giallo arancio secondo i più esperti interior designer. Un ritorno agli albori visto il suo passato a Woking, questa volta in veste di Direttore Tecnico, Car Concept and Performance.

James Key, ex direttore tecnico della McLaren

L’operazione prevede al contempo l’uscita di scena di James Key. L’ingegnere inglese si era distinto come direttore tecnico nella sua militanza in Toro Rosso, sei stagioni spese a Faenza, tanto che il suo approdo alla corte della storica scuderia britannica prometteva scintille.

Purtroppo però così non è stato. Al contrario i tre progetti che portano la sua firma sono alquanto fallimentari guardando il mero risultato. Contesto che ha prodotto il suo allontanamento nella riorganizzazione voluta dal neo team principal, l’italiano Andrea Stella.

L’abboccamento con la Ferrari non c’è stato. La squadra emiliana non ha contattato James Key. Il direttivo della rossa vuole prima fare quadrato e poi, eventualmente, comprendere se l’attuale rosa di risorse umane dev’essere rimpolpata. Secondo le nostre informazioni, al momento, l’opportunità di vedere il britannico a Maranello non sussiste. La figura di Enrico Cardile, infatti, gode di buona fiducia.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari 

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Pubblicato da
Zander Arcari