In fondo siamo fortunati: Hamilton e Alonso stanno movimentando una stagione a senso unico, possiamo goderci i duelli all’arma bianca tra i due piloti più forti della generazione prossima alla pensione, su auto finalmente comparabili. Sembra una considerazione da poco, ma in fondo si tratta di qualcosa che dovrebbe rincuorare qualsiasi appassionato di automobilismo.
Per essere chiari sulle prossime considerazioni, una doverosa premessa. Non è la prima e non sarà l’ultima stagione di F1 in cui una vettura si dimostra nettamente più forte delle altre. Sta nella natura stessa della massima categoria, da sempre (mio malgrado) espressione della sfida tra i migliori ingegneri del mondo ben prima che di quella tra piloti. Così come non sarà l’ultima volta che nel team con la miglior macchina ci sarà ampio dislivello tra i valori velocistici dei due piloti, soprattutto in termini di costanza di rendimento nel corso della stagione.
Anzi, possiamo dire che è la prassi per un top team puntare a vincere il titolo con un top driver per averne un secondo che assicuri i punti necessari al titolo costruttori ma che al contempo risulti essere una figura meno ingombrante possibile per il leader. Non a caso i rari casi in cui ciò non è avvenuto ce li ricordiamo a distanza di decenni e stiamo ancora a discuterne.
Detto tutto questo, è chiaro che in F1 può succedere di ritrovarsi ad osservare insolite parabole nella carriera di grandi talenti, i quali potrebbero dover attendere a lungo prima di avere una vettura competitiva per la vittoria di singole gare o addirittura di un intero mondiale. Soprattutto nell’ultimo di questi due casi, per molti nella storia si è trattata di una chimera tanto agognata e mai raggiunta.
Ferrari: il rischio di Leclerc
Per essere chiari ed andare sul pratico, è il grande rischio di Charles Leclerc, che a tutti gli effetti col passare degli anni rischia di diventare il nuovo Jean Alesi: qualora dovesse infatti rinnovare con la Ferrari per amore della storia e del blasone della scuderia di Maranello, appare infatti chiaro che la scommessa dell’asso monegasco potrebbe avere una valenza maggiore a livello sentimentale che puramente razionale.
Chiusa la parentesi esplicativa, è chiaro come però il 2023 sia l’anno del ritorno al vertice di Fernando Alonso, addirittura primo inseguitore delle Red Bull. Così come appare chiaro che si tratta di una tappa fondamentale per la carriera di Lewis Hamilton, diviso tra chi lo vede già nella fase discendente della sua vita sportiva e chi semplicemente relega certi risultati alla difficoltà di adattamento e alla mancanza di motivazioni davanti ad una vettura oggettivamente poco competitiva.
Il passo avanti di Aston Martin però, unito alle recenti evoluzioni Mercedes portate da Monaco in poi con l’abbandono definitivo del concetto “zero pod“, ha un risvolto estremamente eccitante per i veri amanti della F1. Per la prima volta infatti dal 2013, Alonso ed Hamilton si trovano a lottare regolarmente in pista, con vetture diverse ma non così distanti a livello prestazionale. Quello che ne consegue è il confronto più atteso da tutti i fan dello spagnolo, ma più in generale da tutti quelli che dal 2007 sognano di poter rivedere i due campionissimi sfidarsi ad armi pari (o quasi).
Quest’anno abbiamo già avuto 3 duelli tra loro nelle prime 8 gare, in situazioni sempre diverse e stimolanti per gli appassionati: dal sorpasso in rimonta di Fernando a Sakhir, al primo podio stagionale di Lewis a Melbourne, fino alla lotta per il secondo posto a Montreal, i due “vecchietti” sanno ancora come regalare emozioni. Sarà forse un caso che davanti a loro ci sia ormai stabilmente soltanto Max Verstappen, ovvero il presente e il futuro della F1.
Alonso vs Hamilton: la sfida che accende la F1
E sarà forse un caso che motivato dal suo storico rivale il sette volte campione del mondo inglese abbia preso a bastonare regolarmente il suo compagno di squadra, quel giovane rampante che risponde al nome di George Russell, quello che lo scorso anno lo aveva da subito battuto al suo primo anno in un top team.
E sarà forse un caso che il due volte campione del mondo spagnolo sta ridicolizzando il figlio del proprietario del team in cui corre, al punto tale da mettere in difficoltà la stessa squadra che fatica a giustificarne le prestazioni, che invece non erano mai state un problema fintanto che a fargli da compagno era un Sebastian Vettel senza motivazioni a fine carriera.
Insomma, non sarà una stagione interessante per chi spera in un campionato aperto fino all’ultima gara e magari non lo sarà neanche per il tifoso medio italiano interessato solo e soltanto a ciò che accade alle due Ferrari. Ma sicuramente rischia di essere un campionato notevole per gli amanti del talento di guida, per quella che sarà una delle ultime stagioni di due tra i piloti più forti di sempre. Saranno liberi di sfidarsi, senza pensieri, per divertirsi e farci divertire. In attesa di tempi migliori per tutti gli altri protagonisti, godiamocela.
Autore: Marco Santini – @marcosantini91
Immagini: Aston Martin – Mercedes AMG F1 Team