mercoledì, Dicembre 11, 2024

Gp Ungheria 2023, Fp2: Red Bull non ottimizza il push lap

Definire travagliata la prima ora di lavoro della Red Bull nel Gp d’Ungheria è un eufemismo. Tra l’ennesimo errore grave di Sergio Perez che ha messo ingenuamente a muro la RB19, due bandiere rosse e la pioggia che ha fatto capolino, è stato praticamente impossibile assaggiare le novità tecniche che il team campione del mondo aveva portato per l’occasione.

A cavallo dei due turni di libere i meccanici della scuderia anglo-austriaca hanno lavorato alacremente per sistemare i danni alla vettura n°11. Ecco perché la seconda ora di lavoro diventa cruciale dato che, meteo permettendo, si dovrebbe testare sia il giro push che la configurazione gara.

La seduta all’Hungaroring si è disputata con pista asciutta, con le seguenti condizioni ambientali all’avvio:

Temperatura aria: 27°C
Temperatura asfalto: 40°C
Vento: 2km/h est


Gp Ungheria 2023 – Fp2, Red Bull: la prima fase del lavoro

La pista, dopo la pioggia del mattino, si presenta senza gommatura. Un motivo in più per essere cauti nei primissimi giri per evitare un altro errore come quello commesso durante le prime libere da parte di Sergio Perez. Non c’è fretta nella prima fase tanto che Max, nei primi minuti di attività, è addirittura fuori dalla vettura. L’olandese, dall’alto del vantaggio accumulato finora, può permettersi di far fare il lavoro sporco di gommatura agli altri competitor.

Il lavoro di Max Verstappen inizia dopo un quarto d’ora dall’avvio della sessione. Gomme soft per l’olandese che evidentemente vuol subito testare la vettura col massimo livello d’aderenza. Lambiase, dopo i rituali controlli radio, comunica i distacchi dalle vetture più vicine per provare a concedere pista libera al pilota su un tracciato particolarmente avvezzo a creare condizioni di traffico. Dopo il primo assalto “d’assaggio” l’ingegnere comanda un doppio giro di ricarica dei sistemi ibridi.

Nel giri di cool down il tecnico si limita a comunicare la track position e non si fa menzione di come “sistemare” determinate curve. Segno che la prima tornata è servita solo per prendere confidenza con la pista. Dopo il secondo tentativo push si apre un conciliabolo in radio sul fare altre due tornate di ricarica per un altro giro o se andare i box per definire meglio il setup. L’olandese sceglie questa via e rientra nel garage.

Red Bull
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Gp Ungheria 2023

A 20 minuti dal termine rimette il muso fuori dal box la RB19 n°1. Ancora pneumatici Soft C5 per il campione del mondo in carica. Non c’è soddisfazione per l’olandese dopo il primo tentativo. In radio si lamenta della resa delle gomme e della conduzione del mezzo in alcune curve, specie dell’ultima. Max si apre in radio e dice che con questo set non può fare meglio. Lambiase comunica di entrare ai box e di spegnere la macchina. Sembra notte fonda in Red Bull, fatto assolutamente anomalo.


A dieci minuti dal termine comincia a cadere qualche leggera goccia di pioggia nel settore centrale. Nulla di inficiante per le prestazioni. E’ il momento in cui scende in pista Verstappen, ancora con gomma soft. Parte un mini-stint di simulazione di passo gara con gomma soft. Sul race pace la situazione sembra migliorare con la solita super costanza mostrata in altre situazioni. Ma resta da sistemare il giro secco dove alcune difficoltà sono emerse chiaramente.


Gp Ungheria 2023, FP2: i tempi della simulazione del passo gara di Verstappen

Outlap
11.23.699
21.23.394
31.27.396traffico
41.23.269
51.23.100STRAT-4
61.23.211
InlapSTRAT-9

Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing

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