Formula 1

Gp Messico 2023/Aston Martin AMR23: ottimizzare T2 e il T3. Attesa validazione update

Aston Martin AMR23: in Messicola scuderia di Silverstone intende confermare i progressi visti la domenica di Austin. La scuderia britannica è reduce da un fine settimana statunitense dai due volti. Qualifiche e Sprint Race da dimenticare, mentre nella gara full distance le due verdone hanno mostrato un ritmo incoraggiante sia con le Medium che con le Hard.

Lance Stroll e Fernando Alonso hanno preso il via dalla pit lane alle spalle delle Haas per via del completo rifacimento del setup, ma entrambi sono stati protagonisti di una brillante rimonta. Il canadese che disponeva dei nuovi aggiornamenti ha chiuso 7°, mentre lo spagnolo è stato costretto al ritiro per una noia meccanica alle sospensioni posteriori mentre era davanti al compagno di squadra.


Aston Martin AMR23: prove libere cruciali per validare gli update

La positiva performance dell’AMR23 nella domenica del Gp degli Stati Uniti non è bastata a evitare il sorpasso nella classifica costruttori da parte della McLaren, che adesso occupa la quarta posizione in classifica grazie a una crescita esponenziale che si contrappone, appunto, alla netta decrescita di Aston Martin.

Tuttavia la rimonta di Lance Stroll dal 20° al 7° va evidenziata, in quanto la sua vettura era quella che disponeva degli aggiornamenti. L’ottima performance del canadese che non mostrava questi livelli dal Gran Premio di Spagna al Circuit de Barcelona-Catalunya, suggerisce come effettivamente gli update introdotti in terra texana abbiano incrementato la competitività dell’auto inglese.

Fernando Alonso – Aston Martin AMR23

Il format Sprint Race di Austin non ha consentito all’Aston Martin di poter testare a fondo le novità tecniche e, conseguentemente, le prove libere del Gran Premio del Messico all’Autodromo Hermanos Rodríguez saranno cruciali per la raccolta dei dati. L’obiettivo mira a svolgere prove comparative al fine di comprendere quali siano i benefici aerodinamici apportati dal nuovo fondo in termini di rendimento.

Il nuovo pavimento, il condizionale d’obbligo in attesa di valutarne gli effettivi miglioramenti nell’arco delle prove libere messicane, sembrerebbe aver migliorato il bilanciamento aerodinamico dell’AMR23. Se così fosse, l’Aston Martin potrebbe aver ritrovato la strada corretta dopo essere incappata in uno stato di confusione tecnica con gli update introdotti tra Montreal e Silverstone.


Aston Martin AMR23: la preview tecnica di Città del Messico

L’Autodromo Hermanos Rodríguez è situato a 2228 metri di altitudine, conseguentemente l’aria è più rarefatta del 27%. Un aspetto che rende la penetrazione aerodinamica dell’aria migliore e al tempo stesso peggiora lo smaltimento termico del calore della monoposto stessa. La densità differente dell’ossigeno favorisce una configurazione a massimo carico aerodinamico. Il setup di high downforce mira a massimizzare la downforce generata, ragion per cui tutte le scuderie sono “indirettamente obbligate” ad optare per questa soluzione.

Una condizione che dovrebbe consentire alla vettura britannica di sposarsi con le caratteristiche tecniche del tracciato messicano. Carico aerodinamico massimo quindi e un layout del tracciato che è prevalentemente composto da svariate tipologie di curve, soprattutto nel T2 e nel T3.

Il sorpasso in Bahrain di Fernando Alonso (Aston Martin) ai danni di Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team)

La zona della pista che meno si addice all’Aston Martin è il T1. La sezione iniziale è composta dal lungo rettifilo del traguardo, con una lunghezza di 1257 metri, e da quello successivo alla curva 3 che porta alla frenata della 4. Nel primo rettilineo si raggiungono velocità di punta nell’ordine dei 348 km/h, mentre nel secondo la top speed si attesta sui 323 km/h.

Questa è la zona nella quale potrebbero emergere le maggiori criticità per la vettura inglese, data la spiccata resistenza aerodinamica all’avanzamento che la affligge. Ma per gli altri due settori l’Aston Martin dovrebbe sposarsi bene con le caratteristiche tecniche che presentano.

Sia il T2 sia il T3 sono sezioni tecniche e altamente selettive. Composte da svariate tipologie di curve, rappresentano un mix fra differenti velocità di percorrenza al punto di corda con frequenti cambi di direzione. Questo significa che una vettura in grado di generare alti livelli di downforce e che sia ben bilanciata meccanicamente sarà favorita. Le sezioni guidate, in particolare quelle a bassa velocità di percorrenza e di trazione, sono sempre stati i punti forti dell’AMR23.

La reattività inserimento curva e nei cambi di direzione unita alla stabilità al retrotreno rappresentano i punti cardine per consentire all’Aston Martin di brillare. Conterà parecchio anche la messa a punto meccanica, dato che le monoposto devono aggredire i cordoli come ad esempio nelle curve 1, 2, 3, 9 e 15. Quanto meglio la vettura assorbirà il passaggio sui cordoli, più il pilota sarà in grado di “tagliare” la chinane incrementando la percentuale di utilizzo dell’acceleratore.


Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Aston Martin

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Dennis Ciracì