Formula 1

Gp Qatar 2023/Preview strategica: la FIA decreta l’obbligo delle tre soste

Il Gp di Qatar non è una gara banale, specie dopo quanto si è verificato al venerdì. Il nuovo asfalto e soprattutto i nuovi cordoli “piramidali” hanno generato più di un problema alle gomme Pirelli. A seguito dell’analisi standard degli pneumatici utilizzati durante le Fp1, quando le coperture hanno percorso circa 20 giri, è stata scoperta una separazione nel fianco tra la mescola di copertura e le corde della carcassa su molti degli elementi oggetto di verifica.

È opinione della FIA e di Pirelli che un numero significativo di giri aggiuntivi potrebbe causare danni circonferenziali alle gomme con conseguente perdita d’aria. Questo problema è stato probabilmente causato dall’alta frequenza che si genera tra il fianco dello pneumatico e i cordoli piramidali da 50 mm ampiamente utilizzati su questo circuito, aggravata dalla propensione a guidare sui suddetti manufatti.

La FIA ha rivisto i limiti della pista alle curve 12-13. Dopo la Sprint Race c’è stata un’analisi approfondita delle gomme per decidere se è necessario intraprendere ulteriori azioni prima del Gran Premio. Queste potrebbero, in caso estremo, concretizzarsi in quanto segue: tutti i piloti sarebbero obbligati ad effettuare almeno tre pitstop per evitare che uno stint superi i venti giri. 

I cordoli della discordia del circuito di Losail

Quello di Losail è un tracciato molto rapido, composto da molteplici curve veloci ad ampio raggio che si percorrono con marce alte. Il tracciato è caratterizzato da un vero e unico rettilineo, quello del traguardo, in cui si fa uso dell’ala mobile. Dal punto di vista aerodinamico il circuito normalmente richiede un carico verticale medio-alto per via dell’alta velocità di percorrenza. Ma anche a causa dei molteplici allunghi rapidi tra una curva e l’altra.

Conterà molto il modo in cui saranno gestiti gli pneumatici su una pista dove fanno presenza più curve a destra. Per tale ragione l’angolo anteriore sinistro potrebbe essere molto sollecitato. L’avantreno sarà comunque l’asse maggiormente stressato e tenendo presente i lunghi curvoni ad alta velocità, gli pneumatici anteriori subiranno un innalzamento delle temperature.

Parliamo conseguentemente di alte sollecitazioni trasversali che dovranno essere amministrate riuscendo a contenere le temperature dei compound per evitare che la vita utile in gara dello pneumatico diminuisca. Pirelli propone le mescole più dure della gamma (C1, C2, C3), elemento che rischia di aumentare la presenza del graining durante la corsa.


Prima di lanciarci nelle previsioni strategiche osserviamo quali sono i treni di gomme a disposizione dei conducenti aiutandoci con l’infografica rilasciata dalla Pirelli sui propri canali ufficiali.

Gp Qatar 2023: treni Pirelli disponibili per la gara

Gp Qatar 2023: obbligo di strategia a tre soste

La FIA, poco dopo le 14:00 italiane, ha fissato un limite massimo di 18 giri per ogni set di gomme. Ciò significa che saranno obbligatori 3 pit stop per ciascun pilota. Al conducente che supera tale limite verrà esposta la bandiera nera. Chiaramente questa novità rende la gara più tesa ma sicuramente appiattisce le strategie possibili.

La chiave sarà tutta nelle gomme a disposizione. Ieri abbiamo visto che la rossa non è una gomma particolarmente premiante. Se non fosse arrivata la prescrizione federale nessuno avrebbe preso in seria considerazione questa mescola. I piloti della prima parte dello schieramento hanno tutti un treno di medie e uno di hard nuove. E non c’è dubbio che verranno usate. Bisogna capire come verranno gestiti due dei quattro stint: una sfida nuova ed imprevista per una scelta votata alla sicurezza ma che arriva sicuramente troppo tardi.

Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) – Gp Qatar 2023

La C3 dovrebbe tornare in corsa, specie per chi ne ha un treno fresco. Tra il primi dieci Lewis Hamilton è l’unico ad averne ed è possibile che vorrà sfruttare questo piccolo beneficio anche se non nel primo stint che risulterebbe troppo penalizzante a serbatoi carichi.

Anche Sergio Perez e Carlos Sainz hanno un treno di rosse a disposizione e potrebbero sfruttarlo per le rispettive rimonte. Se lo spagnolo scatta dalla dodicesima piazzola, la situazione del messicano è più complessa perché nella notte è stato infranto il regime di parco chiuso per sistemare la sua RB19. Cosa che lo porterà a partire dalla pit lane. Si annuncia un GP col coltello tra i denti per l’alfiere della Red Bull che rischia di perdere punti importanti in chiave secondo posto.

La preview strategica, mai come in questa circostanza, non ha quasi ragione di esistere. I team lavoreranno in base alle necessità del momento visto che lo scenario che si troveranno dinnanzi è totalmente imprevisto. Situazione che mette pepe ad una gara che si preannuncia ricca di variabili ma che di certo andava gestita meglio e con un anticipo molto più pingue.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Pirelli Motorsport

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Diego Catalano