La F1 Sprint non piace a molti. All’interno del paddock un chiacchiericcio insistente ha preso forma durante l’annata in corso. Il motivo della contesa riguarda le scarse tempistiche legate alla ricerca del setup, avendo a disposizione una sola ora di prove libere. Si tratta di una prerogativa che mette in seria difficoltà ingegneri e piloti, costretti a lavorare in fretta e furia sulla messa a punto della vettura.
È proprio quello che voleva Liberty Media, in quanto in un contesto competitivo del genere le carte possono essere mischiate. Domenicali, non più tardi di due giorni fa, si è lanciato in voli pindarici esaltando la F1 Sprint. L’occhio del padrone ingrassa il cavallo si sa, e il buon Stefano non perde mai occasione per dipingere un quadretto che francamente ha stufato.
Frega a nessuno se l’audience aumenta. O per lo meno non interessa ai tifosi appassionati di F1. Senza contare che i dati spesso sono stati “drogati” dalla dirigenza a stelle e strisce, nel tentativo di avvalorare la propria tesi e “lucidare” al massimo le idee dirigenziali al cospetto del mondo intero. Quello che conta è il denaro, lo sappiamo, e poco importa se una fetta cospicua di piloti e tecnici non sono affatto contenti e in disaccordo su alcuni punti.
Ma come detto con l’aumento del pubblico. Un intrattenimento maggiore che si ripercuote anche sulle piattaforme social e digitali. Tutto questo dal 2021, prima stagione dove il format della doppia qualifica con la mini gara di 100km al sabato si è palesato. Questo il diktat dell’ex ferrarista ora a capo del Formula One Group che, malgrado una vita spesa dall’altra parte della sponda, oramai da tempo è passato “al lato oscuro” della questione.
Contestualmente proferisce parole sulla questione anche Mohammed Ben Sulayem. Il presidentissimo della FIA si descrive assai lieto di confermare che anche nella campagna agonistica 2024 la F1 Sprint farà presenza tramite 6 “succosi” appuntamenti. Ma la F1 deve adattarsi alle novità per il bene dello sport e per questo FOM e scuderie stanno “lavorando” per definire la futura direzione del format. L’obiettivo dell’ex rallista emiratino, pertanto, parrebbe quello di soddisfare ambedue le parti.
Risulta interessante notare le scelte relative alla collocazione del format all’interno del calendario 2024. Salta infatti alla vista una netta sproporzione, ovviamente pensata e voluta. Di fatto, delle 6 proposte sulla F1 Sprint, 3 mini gare da 100km sono collocate alla fine del mondiale, le ultime tre per intendertici. Un provvedimento ragionato che ha uno scopo ben preciso: cercare di rendere quanto più complicato il finale di stagione.
Non ci sarebbe nulla di male a dichiararlo apertamente. Peccato che il messaggio ufficiale mette i layout al centro della decisione. In parole povere: se tre appuntamenti su sei della F1 Sprint sono nelle ultime tre corse è perché i circuiti in questione sono più adatti rispetto ad altri. Non ci crede nessuno, nemmeno chi lo sventola ai quattro venti. D’altronde l’eforato della massima categoria del motorsport ipotizza che l’anno prossimo non ci sarà un dominio schiacciante di Red Bull e pertanto “produrre instabilità” alla fine del campionato attirerà più spettatori.
In effetti con tre appuntamenti sprint al termine del mondiale ci saranno più punti a disposizione derivanti dalle corse del sabato. Per di più, come detto, le sole Fp1 per settare le vetture potrebbero mettere in difficoltà le scuderie e sparigliare i valori. Tutto creato ad hoc, insomma, nel tentativo di massimizzare la questione che senza dubbio Liberty Media considera la più importante di tutte: lo spettacolo.
L’anima dello sport e di riflesso quella della competizione viene dopo. La nostra non è una critica a prescindere. Non siamo “passatisti”. Solamente le novità potrebbero essere ponderate in maniera migliore. Proprio per questo la discussione di cui sopra è al vaglio. Pare che la Sprint Shootout, qualifica che compone la griglia di partenza della F1 Sprint, possa passare al venerdì pomeriggio. Mentre la mini gara si potrebbe disputare al sabato mattina.
Come anticipato in tempi non sospetti dalla redazione di Formula Uno Analisi Tecnica, le parti sono a colloquio da tempi per trovare una soluzione in merito. Le scuderie pretendono più libertà per quanto concerne il parco chiuso. Parliamo di un cambio che modificherebbe radicalmente la visuale sul week end, agevolando il lavoro di tecnici e piloti che si definirebbero più soddisfatti.
In altre parole questo sarebbe il piano: “settare” le vetture nelle Fp1 per poi disputare Sprint Shootout ed F1 Sprint. Dopodiché, dati alla mano, gli ingegneri potranno modificare aerodinamica e meccanica delle monoposto prima di affrontare la sessione classificatoria valevole per la gara domenicale e, di riflesso, correggere la messa a punto delle auto.
Parliamo di un chiaro punto di incontro che senza dubbio potrebbe accontentare le parti, restituendo un senso al lavoro dei team che potrebbero ottimizzare le proprie vetture nella corsa che conta di più. Non ci resta che attendere la F1 Commission di gennaio e capire se la proprietà americana si disposta ad ammorbidirsi in tal senso.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Formula Uno