sabato, Ottobre 5, 2024

F1, GP Singapore: 4 zone DRS per fomentare i trenini DRS

Singapore, Gp numero 18 del mondiale di F1 2024. Nell’ennesimo back to back del mondiale, il Circus farà tappa a Marina Bay. Senza dubbio parliamo di una delle gare più attese dai fan, non solo per il fascino generato dai bolidi che sfrecciano sul circuito in notturna, ma anche per le difficoltà tecniche della pista, dove ogni minima distrazione può essere pagata a caro prezzo. Nella scorsa edizione ha debuttato il nuovo layout della pista, nel quale sono state rimosse le due chicane presenti nel terzo settore in favore di un rettilineo che collega le curve 15 e 16.

L’obiettivo era quello di rendere il tracciato meno tortuoso, creando al tempo stesso i presupposti per avere maggiore azione in pista. Nel precedente disegno, le manovre di sorpasso venivano effettuate soprattutto alla staccata di curva 7, alla fine dell’unico vero allungo in cui il DRS può dare l’opportunità di tentare un sorpasso. Proprio tra la curva 14 e la 16, da questa edizione sarà presente una quarta zona DRS. Il chiaro intento è quello di provare a offrire uno spettacolo più emozionante rispetto alle precedenti edizioni, tramite l’ultimo dell’ala mobile per ridurre la resistenza all’avanzamento.

Su questo tracciato di F1 si è spesso assistito a vere e proprie “processioni” ad andatura ridotta per cercare di tenere in vita il compound scelto in partenza il più a lungo possibile. Le buone intenzioni dell’organo federale potrebbero essere vane. Lo scorso anno ricorderemo senz’altro la vittoria di Carlos Sainz. In netta difficoltà rispetto a Mercedes, lo spagnolo mise in atto una strategia che consentì a Norris di resistere agli assalti di Russell prima e Hamilton poi, sfruttando appunto il DRS gentilmente concesso dall’amico ex McLaren. Una tattica rischiosa ma efficace.

Singapore F1
Carlos Sainz festeggia la vittoria al gran premio di Singapore 2023 – Credit: edition.cnn.com

Contestualmente, Sainz si fidò di Norris in versione scudiero, anche se con divisa Orange. Del resto, il pilota di F1 originario di Bristol era consapevole che il massimo risultato conseguibile era il secondo posto, preferendo cristallizzare le posizioni piuttosto che attaccare il pilota della Scuderia Ferrari. Erano i tempi in cui la McLaren aveva grossi problemi in termini di velocità di punta e, in linea generale, il rendimento non era certo buono come quello attuale. Pensando a circa un anno fa, sembra passato quasi un secolo riflettendo sull’enorme competitività della MCL38.

F1, GP Singapore: un circuito la cui geometria si presta al “Drs train

Dodici mesi fa, l’astuta strategia adottata dal pilota iberico del Cavallino Rampante consentì di sfruttare la McLaren di Norris come un “firewall” rispetto alla minaccia delle frecce d’argento, chiaramente più veloci nelle fasi finali del Gran Premio. Al tempo stesso, Carlos confidò sul fatto che le zone di attivazione DRS erano insufficienti affinché il pilota inglese potesse sferrare un attacco. L’esempio della scorsa stagione avvalora la tesi che, sino a prova contrario, il circuito cittadino di Singapore si presta alla tediosa dinamica dei così detti trenini DRS.

Se l’obiettivo della federazione internazionale è quello di avere gran parte del gruppo compatto, la presenza di ben 4 zone dove si potrà utilizzare l’ala mobile rappresenta la scelta corretta. Ciononostante, avere gruppi di vetture molto vicine non significa che lo spettacolo sia assicurato. Per completare una manovra di sorpasso in una pista di F1 come Singapore, infatti, occorre avere una performance decisamente superiore ai competitor. La ricerca dello show a tutti i costi fa a cazzotti con il layout di alcuni tracciati. C’è poi un altro aspetto che vale la pena menzionare.

Singapore F1
lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 – Gp Singapore 2023

La diminuzione della velocità nella fast lane potrebbe avere impatti sulle strategie. Un’altra novità rispetto alle precedenti edizioni, infatti, è proprio la diminuzione della velocità nella corsia dei box, che passerà da 80 km/h a 60 km/h, determinando un sensibile aumento del tempo complessivo di una sosta, stimato in poco meno di trenta secondi. Con tali presupposti, le strategie di gara saranno quasi sicuramente basate sulla singola fermata, al netto di neutralizzazioni della corsa (attraverso ViSC/SC), che potrebbero indurre qualche team di F1 utilizzare piani strategici alternativi.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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