lunedì, Dicembre 9, 2024

F1, mistero post race check: quando la trasparenza FIA è un autogol

Mentre la scorsa stagione di F1, il dominio assoluto di Red Bull non ha dato adito ad alcun dubbio sulla legalità delle monoposto, quest’anno le cose sono sensibilmente cambiate. L’agognata convergenza prestazionale ha prodotto cicliche fasi di supremazia tecnica nel corso delle ventidue tappe. Numeri alla mano, il 2024 è una campionato senza precedenti: sette piloti hanno vinto almeno due gare e quattro scuderie hanno conquistato almeno quattro successi. I top team hanno iniziato quindi a studiarsi, perché in più di una circostanza, una squadra, ha prodotto uno step prestazionale migliore degli avversari.

Alla fine qualche nodo è venuto al pettine e, nonostante la comprovata illegalità di determinate soluzioni, ha prevalso la volontà della FIA di mettere la polvere sotto il tappeto. Altrettanto singolare è l’accondiscendenza della concorrenza rispetto alle “amnistie” concesse per irregolarità pregresse dei rivali. In altri tempi, il tribunale della Federazione Internazionale sarebbe stato molto più impegnato. Purtroppo, l’azione della corpo normativo genera un pericoloso precedente: alimenta un approccio progettuale mirato alla sistematica violazione dei regolamenti.

F1 FIA
storico commissario di gara della F1

Questione favorita da risorse infinitamente superiori rispetto a quelle dell’ente regolatore e controllore. E se un competitor dovesse scoprire un “trucco”, si avrebbe la certezza di farla franca, a patto di mettersi in regola successivamente, come capitato quest’anno a tutte le scuderie trovate con le mani in pasta. Uno scenario avvilente per chi ancora crede che il merito sia l’unico criterio razionale che divida la vittoria dalla sconfitta. Nel recente passato, la Federazione Internazionale ha messo in atto alcune direttive mirate ad aumentare la trasparenza in merito al proprio operato e a quello delle scuderie.

F1 e FIA: trasparenza e credibilità non pervenute

Uno strumento assai apprezzato è la pubblicazione di un documento di sintesi, contenente i controlli effettuati su una o più monoposto alla fine del weekend di gara. Un fascicolo in cui vengono specificate le aree delle monoposto ispezionate e la rispondenza delle stesse rispetto al regolamento tecnico. La granularità delle informazioni fornite è chiaramente di alto livello; tuttavia, rende conto dell’operato dei delegati della FIA e della conformità delle vetture di F1. Per qualche ragione, non sono stati effettuati o non sono stati pubblicati i controlli sulle monoposto nei seguenti Gran Premi:

  • Las Vegas
  • Brasile
  • Messico
  • Olanda
  • Belgio
  • Ungheria
  • Spagna
  • Australia
  • Bahrain

Un’omissione troppo frequente per essere derubricata a banale dimenticanza dei responsabili della comunicazione che lavorano nell’ente regolatore. Un altro fattore assai strano, per di più, riguarda le monoposto estratte “casualmente” al termine dei quattordici round, come emerge dall’analisi dei documenti denominati “Post Race Checks” e pubblicati sul sito istituzionale della Federazione Internazionale:

  • 2 verifiche su Red Bull RB20
  • 2 verifiche su Ferrari SF-24
  • 4 verifiche su McLaren MCL38
  • 3 verifiche su Mercedes W15
  • 2 verifiche su Alpine A524
  • 1 verifica su Visa Cash App RB VCARB01

In pratica, casualmente se vogliamo essere pseudo ironici, ad essere controllate sono quasi sempre le monoposto dei quattro top team, con sporadiche eccezioni. Proprio nel momento in cui la FIA dovrebbe operare in modo credibile e trasparente, si muove in modo autolesionista, dubbio. Operato che sicuramente da addito a diversi scenari. Un “modus operandi” che non si capisce e proprio per questo alimenta pensieri e illazioni che probabilmente non farebbero presenza usando più trasparenza.

F1 FIA
le vetture di F1 nel parco chiuso dopo la gara

I recenti siluramenti di Niels Wittich e Tim Mayer dalla F1, senza una ragione apparente o per futili motivi, nutrono il sospetto che, la Federazione Internazionale, non abbia la capacità di esercitare i propri poteri in modo efficace nell’arco della stagione. Non si può essere trasparenti laddove non c’è competenza; sarebbe il più goffo degli autogol. Molto meglio, e decisamente più facile a questo punto, evitare determinate situazioni e continuare a nascondere alcune tematiche, nel vano tentativo di apparire credibili e adeguati al ruolo che la stessa FIA rivendica.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: McLaren – F1Tv  

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