Ferrari e il Qatar, una pista di F1 che in linea generale non va a genio alla rossa. Ne abbiamo parlato nella giornata di ieri tramite il nostro consueto contenuto. Una preview dove abbiamo messo in luce le caratteristiche salienti del tracciato, per poi spiegare a cosa può aspirar il Cavallino Rampante nell’arco di questo fine settimana. Il favore del pronostico va alla McLaren, inutile girarci attorno. D’altra parte i tratti distintivi della MCL38 si sposano alla perfezione con il disegno di Losail. Curve rapide e sezioni molto tecniche, che in invece potrebbero mettere in difficoltà e non poco la rossa.
Dal punto di vista meccanico, considerando il layout, non si potrà fare molta differenza. Ferrari sarà infatti costretta ad adottare un set-up sospensivo mediamente più rigido, in quanto deve limitare i movimenti della cassa veicolo, favorire la prestazione aerodinamica e migliorare la stabilità della spinta verticale. Un elemento cruciale, poiché le zone di trazione sono a velocità elevate e, pertanto, il contributo aerodinamico è maggiore di quello meccanico. Questo spiega la ragione per cui con gli schemi sospensivi sarà alquanto complicato ricercare un beneficio di rendimento sotto questo punto di vista.
F1, GP Qatar: McLaren e Red bull come Ferrari. Mercedes cerca uan via alternativa
Grazie alle prime immagini proveniente dalla pit-lane qatariota, possiamo prendere in esame le configurazioni dei top-team per il Gran Premio del Qatar. Red Bull e McLaren, hanno deciso di non utilizzare configurazioni ad altissimo carico come quella di Monaco, optando invece per soluzioni intermedie. La RB20 ha progettato un’ala con un bordo d’ingresso molto pronunciato lungo tutta la sua larghezza. Tuttavia, nelle sue zone esterne, il profilo si scarica in maniera significativa di migliorare l’efficienza aerodinamica. Una mossa fortemente voluta per ottimizzare il rendimento.
Per McLaren, invece, si nota un bordo d’ingresso particolarmente pronunciato nella zona centrale, ma con un’incidenza che diminuisce principalmente maniera progressiva verso i punti di unione con gli end-plate. Questa specifica mostra differenze rispetto a quella Ferrari, che si caratterizza per una maggiore linearità lungo tutta la sua larghezza. La scelta di un carico leggermente inferiore si adatta bene alle caratteristiche del tracciato, come indicato dalle simulazioni sull’assetto ottimale e dall’esperienza maturata nei precedenti weekend di gara.
Red Bull e McLaren, essendo vetture che di base generano un elevato carico aerodinamico, cercano così di trovare il giusto compromesso. Sarà interessante constatare quali versioni di beam-wing verranno adottate per completare la downforce, dato che la chiave per un pacchetto competitivo risiede nel bilanciamento tra i due assi. Il semplice aumento del carico non è sufficiente: è altrettanto fondamentale la dinamica della vettura, come si comporta il fondo in fase di percorrenza e quanto sia stabile la downforce, per sbloccare il quantitativo di rendimento più alto.
Infine la Mercedes. Il team di Brackley ha scelto una specifica da medio-alto carico. Si distingue per un bordo d’ingresso particolarmente pronunciato nella sua parte centrale, andando poi a scaricarsi significativamente verso le estremità, in linea con l’obiettivo di migliorare l’efficienza aerodinamica complessiva. W15 che soffre una minore capacità intrinseca di generare carico aerodinamico rispetto al testo dei top team, ecco perché sarà interessante capire in che modo cercherà di “costruire il giro”. Considerando la configurazione scelta un fatto pare abbastanza chiaro.
Mercedes non sta cercando di compensare questa mancanza endemica di spinta verticale adottando un’ala più deportante. Al contrario, pare proprio che i tecnici abbiamo deciso un approccio che possa favorire le velocità di punta e un bilanciamento complessivo più fluido. Resta da capire come questa importante decisone, specie all’interno di uno sprint weekend, andrà a influenzare il rendimento delle due W15 in gara, specialmente nei tratti misti e nelle fasi di percorrenza curva, dove, come sappiamo, il carico e la stabilità dinamica della monoposto sono cruciali.
F1, Ferrari sta decidendo se usare il fondo sperimentale per tutto il weekend
E infine arriviamo alla Ferrari. La squadra italiana ha optato per l’ala da medio-alto carico, preferendo questa specifica rispetto a quella con una downforce ancora maggiore utilizzata a Monte Carlo. Per chiarire, parliamo della specifica in questione è quella introdotta per la prima volta durante la stagione a Barcellona, quando il reparto diretto dall’allora direttore Cardile aveva installato anche il fondo che tanti problemi ha prodotto nei mesi a seguire. Questa versione dell’ala posteriore della SF-24, è caratterizzare da una superficie frontale ridotta e da una minore incidenza nelle zone più esterne dell’ala.
Questa scelta mira chiaramente a migliorare l’efficienza aerodinamica complessiva del pacchetto aerodinamico. La decisione di non adottare una messa a punto da massimo cario è alquanto strategica. Ci spieghiamo meglio: l’obiettivo mira a ottimare la spinta verticale generata dal fondo, nel tentativo di sfruttare al meglio l’effetto suolo pur preservando una buona velocità di punta. Questo tipo di approccio dovrebbe garantire prestazioni più competitive nei tratti più rapidi e, al medesimo tempo, consentire un’equazione di bilanciamento tra carico aerodinamico e velocità più effettiva.
Nell’introduzione del pezzo abbiamo parlato degli schemi sospensivi, facendo riferimento alla minore possibilità di incidere in questo Gran Premio. Sì perché il tema aerodinamico sarà più improntante. Grazie allo scatto dell’amico e collega Albert Fabrega, possiamo notare come sulla SF-24 di Charles Leclerc faccia presenza il fondo sperimentale usato nelle Fp1 di Las Vegas dal solo Carlos Sainz. Anzi tutto una precisazione. Tenendo presente il layout del Nevada, è chiaro che, in quel contesto, Ferrari abbia testato il pavimento nella sua capacità di produrre stabilità del carico senza porpoising.
Mentre pensando alla pista qatariota, con le sue curve rapide e le diverse sezioni tecniche. è chiaro che un ulteriore esame al fondo sperimentale sarà decisamente più fattuale. Mossa che offrirà l’occasione di una raccolta dati molto interessante per il team italiano. A tal proposito possiamo dedurre un fatto: malgrado la specifica sia presente sulla numero 16 non è detto che venga mantenuta. La scelta risulta alquanto ardua tenendo presente la sola ora a disposizione, aspetto che complica tremendamente le cose. Se la specifica ci sarà nelle Fp1, quindi, potrebbe anche restare sulla vettura tra qualifica e gara sprint.
D’altra parte, se il rendimento non sarà quello atteso, ci sarebbe sempre la possibilità di tornare alla vecchia specifica prima dell’ulteriore sessione classificatoria per comporre la grigia di partenza della gara domenicale. Le variabili di questo fine settimana sono davvero tante. Contesto competitivo, non scordiamolo, dove la Ferrari si gioca la possibilità di restare in corsa per il mondiale costruttori. Non ci resta che attendere la giornata di domani per saperne di più e verificare le scelte del team italiano….
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv