Ferrari doveva sistemare la SF-24. Questo l’obiettivo dopo l’ultimo venerdì di F1 che non è andato come ci si aspettava. Sul giro secco il rendimento assoluto è rimasto alle gomme, in quanto di “due Carlo” non sono riusciti a effettuare un ciclo di isteresi perfetto e il grip ottimale non c’era. Per questo i riscontri cronometrici vanno presi con le pinze. Idema per quanto concerne il passo gara, dove le rosse hanno utilizzato mappature motore meno spinte, un quantitativo di carburante più alto e degli pneumatici Pirelli a bada gialla troppo usati.
Questo non significa che la messa a punto era perfetta, tutt’altro. C’era del lavoro da fare al simulatore per capire con sistemare al meglio la vettura, per bloccare parte del rendimento inespresso. Questo l’obiettivo, all’interno di un fine settimana di gara che si è mostrato decisamente in salita per via della penalità alla monoposto numero 16. Il pacco batterie ha fatto le bizze proprio sul più bello e Leclerc, domenica pomeriggio, dovrà scattare molto più indietro delle McLaren sulla griglia di partenza. La rossa non molla, ma è evidente il sogno costruttori è difficile.
F1, GP Abu Dhabi Fp3: Ferrari
Tutto è pronto per dare il via all’ultima sessione di prove libere prima della qualifica. Ferrari deve sfruttare al massimo questa ora a disposizione per massimizzare la messa a punto e innalzare il rendimento della SF-24. I due alfieri della rossa sono a bordo della proprie vetture. Stanno dando un ultima occhiata alla telemetria in attesa di accendere il motore e scendere in pista. Ci vorrà un po’ per farlo, in quanto i ferraristi attendono che altri piloti vadano a gommare il tracciato.
Finalmente arriva il momento, 15 minuti dopo l’inizio della sessione Leclerc è in azione. Abbandona la la pit-lane “calzando” le gomme Pirelli cerchiate di rosso. Si parte subito per testare il giro secco, che ieri è rimasto “in canna” non sapendo utilizzare bene le coperture. Al contrario Sainz usa le Medium calcando l’asfalto qualche minuto più tardi. Il primo tentativo per il monegasco non è perfetto. Diverse correzioni nel T1, per poi andare meglio nella restante parte del circuito. Procede quindi con un doppio cool down lap. Nel frattempo pure Carlos sta attivando le gomme con una particolare strategia .
Un out-lap molto lento di due giri, utile a sfruttare al meglio, da subito, l’aderenza offerta dalle mescole medie. Lo spagnolo chiude un primo giro di attacco per poi passare alla modalità Engine 1. Deve migliorare curva 9, sostiene Adami, utilizzando il toggle dietro al volante per gestire al meglio la rotazione a centro curva. Leclerc aggiusta un po’ l’handling che però non pare ancora perfetto. Il ferrarista sta studiando come realizzare al meglio il ciclo di isteresi, mentre l’iberico è ancora in fase di validazione della messa a punto. Fa pertanto ancora un’altro giro, dove di fatto si avvicina al crono del compagno.
Quando Leclerc torna ai box, sul canale radio si parla sempre di curva 9, dove l’atteggiamento è più fattuale, con altri suggerimenti come per la piega 13, in cui serve sacrificare l’entrata per un’uscita più efficiente. Il madrileño, passa dai box, simula una partenza dalla piazzola dei box in seconda marcia e si ributta in pista. Ennesima tornata dove tira via ancora più di mezzo secondo dai tempi. Di lì a poco anche Charles rientra in azione, sempre con le Soft usate. Quelle di prima per intenderci. Pare che sia andato in onda un ritocco sulle altezze da terra per gestire meglio la piattaforma aerodinamica.
Charles non migliora il suo tempo. Pare propio che sita lavorando sull’handling e, nel suo caso, il set-up sembra parecchio mirato al passo gara considerando la rimonta che sarà costretto ad effettuare. Lo spagnolo ha messo assieme pure una mini simulazione sul passo gara, in quanto ieri gli pneumatici troppo usati non avevano fornito dei feedback veritieri. Anche Leclerc fa lo stesso ma con le mescole a banda rossa. Era infatti importante capire il rendimento con tanta benzina a bordo, in quanto tale mescola potrebbe essere usata dal ferrarista in partenza per recuperare più posizioni.
F1, Gp Abu Dhabi Fp3: Ferrari lenta studia la SF-24
Diamo ora un feedback generale sulle rosse. seguendo dagli on-board, si nota un balance molto buono di entrambe le vetture. Sebbene sia andato in scena un lavoro differenziato posiamo dire alcune cose. Il trasferimento di carico in curva 5 è stato sistemato, mentre anche nella piega numero 9 la traiettoria è più stretta. Il team di Maranello ha cercato di lavorare quanto più possibile sull’handling, per sbloccare la massima performance. Nell’ultimo run delle Fp3, le Ferrari scendono in pista con set di Pirelli a banda rossa nuove di pacca.
In questo caso era l’ora di testare il giro secco. Il primo tentativo si affronta con una mappatura non troppo alta. Sainz sbaglia in curva 9 e lo fa presente. Mentre Charles non è ineccepibile nel T1, specie da curva 5 alla 8, per poi perdere ancora terreno sul compagno sull’ultima curva. Dai commenti in radio dei due cool down lap, appare una certa rassegnazione, poiché sebbene il balance c’è le rosse sono lente. C’è da dire, per lo spagnolo, che paga parecchio nel terso settore di Yas Marina, dopo aver fatto registrare l’intertempo migliore nel T2.
Nei tentativi successivi le cose non cambiano e i tempi non si abbassano. Parrebbe che il limite delle vetture di F1 tutte rosse sia abbastanza vicino. Senza dubbio abbiamo assistito a una sessione particolare della Ferrari, diversa dal solito programma di lavoro. Ciò malgrado non sembra trapelare troppa fiducia. Leclerc commenta in radio che il suo feeling con la monoposto non è buono e, commentando il tempo di Norris fa sapere che non è affatto raggiungibile. Si procede quindi verso la qualifica con una certa rassegnazione. Reta da capire se ci saranno ulteriori interventi sulle SF-24.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv