Inizia ad Abu Dhabi l’ultimo weekend di F1 del 2024. La Ferrari arriva a Yas Island con un ritardo di 21 punti dalla McLaren nel campionato costruttori. Un obiettivo mai troppo nascosto a Maranello, non tanto per quel che riguarda le dichiarazioni, quanto le aspettative di inizio anno. Anche sulle nostre pagine, pensavamo che questo traguardo potesse essere raggiunto dalla Scuderia di Maranello sin dai primi passi di questo mondiale, solo che all’epoca credevamo che la squadra rivale potesse essere la Red Bull.
Una cosa però l’azzeccammo, ovvero il fattore debole del team di Milton Keynes. Parliamo ovviamente di Sergio Perez, che con la “bellezza” di 152 punti su 23 gare e sei Sprint Race disputate, ha di fatto messo fuori gioco la sua squadra dalla lotta costruttori, matematicamente dal Qatar, concretamente da molto prima, basti pensare ai soli 14 punti guadagnati da Monza in poi. Un vero e proprio disastro.
Non sarà un’impresa facile per la Ferrari, perché alla scuderia guidata dall’ex Andrea Stella di Orvieto basterà limitare i danni, e anche una doppietta rossa ad Abu Dhabi, pista nella quale la Scuderia non ha mai vinto dal 2009 ad oggi, potrebbe non bastare. Il lavoro svolto fin qui da Frederic Vasseur è stato comunque encomiabile, perché ha ridato lustro a un team che nell’era Binotto si era perduto, col timore di non ritrovarsi mai.
Leclerc e Sainz, nonostante i loro litigi in pista, hanno fatto il massimo in questa stagione, e l’unico rammarico è rappresentato da quelle gare post Monaco che hanno fatto capire come ci fossero delle cose da sistemare sia sulla vettura che sul lato tecnico umano della compagine rossa, e l’addio di Enrico Cardile, forse troppo tardivo, ne è un chiaro esempio, visto che il suo lascito è stato proprio quell’aggiornamento disastroso del Montmelò.
F1, Ferrari: nessun rimpianto, nessun rimorso
La Ferrari però non può pensare al passato: Leclerc e Sainz si stanno giocando un titolo, e per la prima volta il Cavallino Rampante è lassù da quando è stata introdotta l’era ibrida in F1. Leggiamo commenti di appassionati che dicono come l’unico mondiale che conta sia quello piloti. Ci permettiamo di dissentire, anche perché proprio la Scuderia di Maranello, con il titolo costruttori conquistato nel 1999 diede poi il via alla sua epopea vincente con Michael Schumacher e Rubens Barrichello.
Il monegasco, ripercorrendo la sua stagione, crede che il lavoro svolto sia stato ottimo. Ovviamente non sono mancati i momenti difficili, ma essere in gioco all’ultima gara può essere un motivo di orgoglio, e soprattutto un punto di partenza per i mondiali che verranno. Anche perché, inevitabilmente, con l’arrivo di Lewis Hamilton il prossimo anno, l’asticella dovrà per forza alzarsi.
“Questa stagione è una delle poche in cui ho pochissimi rimpianti – ha spiegato Leclerc. Dopo il Canada, con i problemi al motore, abbiamo affrontato tre gare difficili. Abbiamo sperimentato soluzioni estreme per migliorare la vettura e, senza quei tentativi, non avremmo raggiunto il livello attuale. Per questo considero la stagione positiva in termini di esecuzione. La prima parte dell’anno è stata complicata, ma la seconda, grazie al lavoro in azienda, ci ha resi più competitivi. Ora puntiamo al costruttori e daremo il massimo per vincerlo”.
F1, Ferrari: l’ultima danza di Sainz
Si chiude l’era di Carlos Sainz in Ferrari. Lo spagnolo, dopo quattro anni e altrettante vittorie in gara, lascia la Scuderia di Maranello sicuramente con delusione, perché avrebbe tanto voluto continuare anche oltre il 2024. Adesso è pronta per lui una nuova avventura in Williams, certamente diversa, e che spera possa dargli quelle soddisfazioni che meriterebbe. Occhio però, perché la stagione non è ancora finita, e lasciare la rossa da campione del mondo, beh, sarebbe sicuramente speciale.
“Questo weekend sarà intenso, non solo perché è il mio ultimo con Ferrari, ma per il titolo costruttori ancora aperto – ha detto Sainz. È un momento carico di emozioni, considerando anche ciò che è successo dietro le quinte. Chiudere con una vittoria nel costruttori sarebbe il congedo perfetto dopo quattro anni di impegno. Sarà difficile, ma ci proveremo fino alla fine. I meccanici sono l’anima della squadra. Hanno una passione straordinaria, e ricorderò sempre il loro incredibile impegno e dedizione”.
E’ arrivato dunque il momento dei saluti, dei ricordi, ma anche dell’ultima gara: un aspetto fondamentale per la Ferrari sarà quello di fare la sua corsa, senza pensare agli avversari, perché sarà la McLaren a dover badare ai risultati di Leclerc e Sainz. Un in bocca al lupo grande a tutti i protagonisti per l’ultimo weekend di questa stagione comunque avvincente, e non era affatto scontato dopo quanto accaduto nel 2023. Divertiamoci!
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv