Dopo 26 anni la McLaren si è aggiudicata il mondiale costruttori. La vittoria di Lando Norris ad Abu Dhabi ha sancito un successo tutto sommato anche meritato in pista, visto che la MCL38, per larghi tratti di questa stagione, è stata la vettura mediamente più veloce in pista. Soltanto le sbavature di una squadra ancora “acerba” nella lotta ai vertici ha fatto sì che questo campionato si decidesse all’ultima gara, perché in certi frangenti, anche per grandi meriti della Ferrari, va detto, sono stati buttati all’aria troppi punti.
Lando Norris si è quindi un po’ rimesso in gioco dopo un campionato comunque positivo da parte sua: il britannico ha trovato la prima vittoria della sua carriera a Miami, seguita da quelle di Zandvoort, Singapore e appunto l’ultima di ieri. Una stagione però anche molto stressante per il pilota inglese, sicuramente non pronto per battagliare ad armi pari con Verstappen nonostante abbia avuto a disposizione un mezzo in grado di vincere rispetto a una Red Bull in costante caduta libera da maggio in poi.
Poi c’è Oscar Piastri, anche lui alle prime gioie personali come quelle di Budapest e Baku, entrambe macchiate da due avvenimenti diversi come i “capricci” di Norris e l’ala posteriore, diciamo così, ballerina sul lungo rettilineo del tracciato cittadino dell’Azerbaijan. Un campionato che ha dimostrato come l’australiano sia sicuramente fortissimo, ma ancora non pronto per fare la voce grossa in maniera costante.
E poi c’è un team principal come Andrea Stella, sul quale molti non avrebbero scommesso un euro poco meno di due anni fa, quando prese il posto di un suo quasi totale omonimo come il tedesco Andreas Seidl. Il 2023 all’inizio è stato un disastro e la vettura era la peggiore dello schieramento, poi però con il duro lavoro e quei pochi ma corposi aggiornamenti si è arrivati a una conclusione che rimette in auge un marchio storico della F1.
McLaren, Norris e Piastri hanno margine di crescita
I complimenti alla McLaren sono quindi tutti strameritati, spronata da una Ferrari in costante crescita dall’estate in poi, e che può, anzi deve rammaricarsi per gli aggiornamenti falliti di Barcellona. Un plauso va fatto a Lando Norris, bersagliato anche da noi nei momenti in cui ha dimostrato suo malgrado di non essere minimamente al livello di Verstappen, ma dopo un passato anche difficile per certi versi, è riuscito a capire i suoi errori, e ieri non ha sbagliato assolutamente nulla vincendo la gara, e non era affatto scontato, né così semplice.
“Questa stagione mi ha insegnato a credere di più in me stesso – ammette Norris -. Anche se non ho ottenuto le vittorie desiderate, soprattutto contro Max, queste sfide mi spingono a migliorare. So dove devo crescere e sento di aver fatto progressi significativi nelle ultime gare. Il 2025 sarà cruciale: voglio lottare per il titolo sin dalla prima gara. Quest’anno non siamo stati davvero competitivi né come team né io come pilota, ma sono pronto per le sfide future, con Ferrari e altri team che daranno battaglia”.
Un’ammissione quella di Norris, alla quale si aggiunge anche la crescita in fase continua di Oscar Piastri: due vittorie, chiacchierate, specialmente quella di Baku, quando ala posteriore a parte ha dimostrato comunque di saper tenere dietro un pilota come Leclerc nonostante l’enorme pressione esercitata dal monegasco della Ferrari. Troppa incostanza ancora per ambire a traguardi più grandi, ma la strada è tracciata.
“Il titolo costruttori è un risultato straordinario per tutto il team, un vero onore far parte di questo momento storico per la McLaren – ha detto l’australiano -. Sono orgoglioso dei progressi fatti rispetto al mio esordio e sfrutterò la pausa per prepararmi al meglio per il 2025. Ringrazio ogni persona in McLaren per il lavoro incredibile fatto quest’anno. Riconosco di avere margini di miglioramento, ma sono soddisfatto della stagione. Ho compiuto significativi progressi rispetto al mio esordio e posso ritenermi soddisfatto dei risultati raggiunti. Ora sfrutterò la pausa per ricaricarmi e tornare ancora più competitivo nel 2025″.
McLaren, Andrea Stella chiude il cerchio ad Abu Dhabi
Come non citare il grande Andrea Stella. In tanti avevano storto il naso a inizio 2022, quando venne promosso a team principal. Eppure, anche la McLaren ha avuto diversi momenti di rifondazione, un po’ come sta accadendo oggi alla Ferrari, e l’ingegnere di Orvieto ha risposto presente. Con calma e metodologia di lavoro, grazie anche all’aiuto del CEO Zak Brown, i risultati sono arrivati.
“Il successo di oggi è il frutto di anni di investimento nelle persone e nella costruzione di una mentalità vincente – ha dichiarato Stella dopo aver chiuso il cerchio ad Abu Dhabi -. In McLaren da un decennio, e come team principal negli ultimi due anni, ho avuto il privilegio di proseguire un percorso già avviato, puntando su resilienza e stabilità emotiva. La Formula 1 è un ambiente spietato, e solo chi sviluppa forza e determinazione può emergere. Guardando indietro a questa stagione, sono orgoglioso dei progressi fatti, della maturità del gruppo e della calma con cui abbiamo affrontato ogni sfida”.
La stagione che va in archivio ci ha consegnato una lotta di altri tempi tra i due team più storici della F1. Adesso, la squadra di Woking è arrivata a nove successi nel mondiale costruttori, e il prossimo step sarà quello di conquistare il titolo piloti con Norris o Piastri. L’impresa l’anno prossima potrebbe essere ancora più ardua, perché la carne al fuoco è davvero tanta. Complimenti alla McLaren, al lavoro dei singoli e agli avversari. La sfida, però, è già ricominciata.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: McLaren Media Centre