Mercedes non ha lottato per nulla nel 2024. La febbrile attesa in F1 per la prossima stagione è già iniziata, alimentata da un mercato piloti raramente così invasivo. La continuità regolamentare, dal punto di vista tecnico, dovrebbe essere garanzia di una stagione ancor più emozionante di quella appena terminata. La speranza è supportata anche da un altro fattore: tutte le scuderie, a partire dal prossimo gennaio, come imposto dalla FIA, potranno iniziare a progettare le vetture 2026 in base ai razionali del nuovo regolamento tecnico.
Una sfida enorme per i progettisti, che cercheranno di trarre un vantaggio competitivo da un quadro normativo ancora “work in progress“, che potrebbe prestarsi a fantasiose interpretazioni delle zone grigie. Inevitabilmente i progetti tecnici 2025 saranno in parte sacrificati sull’altare dell’ennesima rivoluzione tecnica, senza dubbio la meno desiderata dai fan, proprio quando la convergenza prestazionale non è più un’utopia. Per tale ragione le squadre hanno sviluppato le auto attuali sino al termine della mondiale, perché le vetture dell’anno prossimo non dovrebbero differire significativamente rispetto alle attuali.
Auto sulle quali, oramai, la totalità delle squadre hanno maturato una più che buona comprensione. Basti ragionare agli aggiornamenti che hanno debuttato sulla Alpine A524, molti dei quali pensati per la monoposto del prossimo anno. Insomma, chi è arrivato in salute al termine del mondiale appena terminato, difficilmente modificherà la filosofia aero-meccanica del suo progetto tecnico. Sulla base di questo ragionamento, è pertanto lecito pensare che McLaren e la Ferrari possano guardare con fiducia alla prossima campagna. Viceversa, Red Bull è un grande enigma.
Sino al Qatar, la RB20 sembrava un “vecchio scarpone” incapace di lottare per il successo. Ma nella notte di Losail, l’ultima creatura di Newey è tornata a brillare. Anche ad Abu Dhabi l’auto austriaca sembrava aver ritrovato lo smalto della prima fase della stagione, ma il potenziale è stato vanificato dalla collisione in curva 1 tra Verstappen e Piastri. Il colpo di reni della Red Bull mostra che il progetto tecnico ha ancora potenziale inespresso e che può essere una buona base di riferimento per la RB21. Tra i top team, Mercedes è la scuderia che volge lo sguardo al 2025 con minore ottimismo.
F1, Mercedes: le poche certezze di un finale di stagione in chiaroscuro
La Mercedes W15 ha dimostrato di essere la regina dei ghiacci, forse la monoposto più competitiva in condizioni ambientali rigide. La doppietta nel weekend di Las Vegas ne è la conferma. Tuttavia, nella seconda parte della stagione, ci riferiamo in particolare agli untimi 12 appuntamenti iridati, George Russell e Lewis Hamilton hanno racimolato poco più della metà dei punti di Charles Leclerc, in testa al girone di questa partiate classifica portandosi a casa un totale di 206 lunghezze. Dati oggettivi che non possono essere frutto delle circostanze, in virtù dell’ampio lasso temporale.
Nonostante i quattro successi stagionali, miglior risultato dal 2021, la scuderia di F1 diretta da Toto Wolff non è stata mai in lotta per il titolo costruttori. A distanza di tre anni, gli ingegneri di Brackley faticano a prevedere il comportamento delle loro wing car. Tra le scuderie di testa, verosimilmente è proprio la Mercedes che non vede l’ora di poter archiviare l’attuale regolamento tecnico. In ragione delle poche certezze tecniche e umane, il 2025 delle frecce d’argento potrebbe essere un anno di transizione. Un altro fattore è quello umano nonostante l’evidente potenziale di Antonelli e la velocità di Russell.
la line-Up 2025 della Mercedes, almeno sulla carta, potrebbe essere meno redditizia rispetto a quella formata da Lewis Hamilton e dal giovane connazionale inglese, che almeno al pronti via assumerà i gradi di faro del team. Una nuova responsabilità per il pilota originario di King’s Lynn e direttore della GPDA, che di fatto sarà insignito dei gradi da numero 1 all’interno di un team che, sino a domenica scorsa, al netto dei risultati, aveva nell’epta campione del mondo la sua stella polare. Non ci resta che attendere per capire cosa possa realmente accadere.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Ferrari – McLaren – F1Tv